This time the ducks...Una sfida verso l'arte popolare con un classico dell'infanzia: l'anatra giocattolo che ha trovato nell'artista la complessita' di un'opera il cui soggetto e' apparentemente banale.
Una vita avventurosa quella di Sam Havadtoy che passò dalla “stalinista” Ungheria, dove trascorse l'infanzia, a New York dove iniziò a lavorare come interior designer. Presto si concentrò sulla pittura, il suo amore per l’arte era infatti nato nell’adolescenza. Trascorreva molto tempo con i protagonisti del mondo dell’arte americana, come Jasper Johns, Rauschenberg, Andy Warhol e Yoko Ono di cui diverrà compagno dopo la scomparsa del marito John Lennon.
Havadtoy ci presenta una nuova sfida verso l'arte popolare con un classico dell'infanzia; l'anatra giocattolo che ha trovato nella persona geniale di Sam Havadtoy la complessità di un'opera il cui soggetto è apparentemente banale.
Lo spettatore è invitato, anzi provocato, a vedere il luogo comune con occhi nuovi. La tecnica di Havadtoy consiste nel trascrivere i suoi testi su tela, con un pennello sottile coprendoli poi con una mano di vernice. Nella fase preliminare c' è poi l'applicazione di uno strato di pizzo antico, che è a sua volta dipinto. Il pizzo diventa così lo sfondo per l'opera definitiva. Ogni opera è una storia nuova, sia sul piano semantico che su quello estetico.
"La mia fonte di ispirazione per questa mostra è nata quando il mio amico e curatore Robert Alfoldi mi ha mandato due annaffiatoi di plastica del 1960, a forma di anatre, così rielaborando la forma originale, ho creato una serie di opere e la produzione dei dipinti e delle stampe. Vedere le anatre tutte insieme mi dà un senso di solitudine simile a quella di chi circondato da una folla si sente completamente solo. Le anatre sono simili agli esseri umani. Sono grato ad Arturo Schwarz per avermi fatto conoscere il concetto di lavorare con oggetti e a Robert Alfoldi per avermi inviato una coppia di anatre." così….This time the ducks….Sam Havadtoy
"L'arte di Havadtoy e' essenziale e concisa, si tratta di un fare artistico di matrice orientale: il tessuto e' come un velo che copre una realta' interiore che viene disvelata proprio mentre si nasconde. Risultato di questa operazione e' la comprensione spirituale della realta' che favorisce la riflessione nello spettatore."
David Galloway
Inaugurazione 16 febbraio ore 18.30-21
Ermanno Tedeschi Gallery
via Santa Marta, 15 (entrata Via San Maurilio) - Milano
dal martedi al venerdi dalle 12 alle 16 o su appuntamento