Il Proscenio del Tempo. Gli scatti dell'artista rovesciano la relazione occidentale tra figura e paesaggio, tra soggetto ed ambientazione. Le sue donne "sono persistenze residuali di vite lontane sul tessuto narrativo dell'immagine nella quale detriti, macerie e rovine impongono allo spettatore il vincolo del silenzio".
Il Proscenio del Tempo. Gli scatti di Giancarlo Pagliara ricamano un teatro arcano, nel quale le convenzioni della rappresentazione si sovvertono ed invertono.
La relazione occidentale tra figura e paesaggio, tra soggetto ed ambientazione, appare qui rovesciata: il corpo femminile, declinato secondo schemi formali diacronici, riveste del proprio volume carnale lo spazio circostante, trasformandosi così da attore in scena.
La donna, le donne che Pagliara disegna, sono persistenze residuali di vite lontane, ectoplasmi di materia soffice, morbida, che si posa, modellandosi, sul tessuto narrativo dell’immagine nella quale detriti, macerie e rovine impongono allo spettatore il vincolo del silenzio.
La precarietà della materia trionfa tra muri sbrecciati ed arredi vetusti, sovente ricoperti da una vegetazione sensuale e pervasiva che suggerisce i profumi di una morte invisibile, di una putredine gentile rivestita di rimmel e polveri colorate.
Carne e natura celebrano così il loro mistico sposalizio, annegando nell’acquario altero e sprezzante di una bellezza dolente.
Lara Bossi
Immagine: Giancarlo Pagliara, S.t., stampa lambda, 115x75
Inaugurazione giovedì 16 febbraio alle ore 18
Barbara Frigerio Contemporary Art
via Fatebenefratelli, 13 - Milano
Orario : da martedì a sabato 10-13 16-19.30
Domenica 11-19