Fondazione Stelline
Milano
corso Magenta, 61
02 45462111 FAX 02 45462432
WEB
Marlene Dumas
dal 11/3/2012 al 16/6/2012
martedi - domenica 10-20, chiuso lunedi
02 45462411

Segnalato da

Alessandra Klimciuk



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11/3/2012

Marlene Dumas

Fondazione Stelline, Milano

Oltre 20 opere recenti e inedite che rivelano l'interesse costante dell'artista per la dialettica tra l'elemento fisico e quello metafisico. In mostra dipinti centrati sull'immagine del crocifisso e del rapporto fra Padre e Figlio, di figure femminili tratte dagli archivi dell'ex collegio delle Stelline e nei ritratti di Pier Paolo Pasolini. Proiezione del film 'Miss Interpreted (Marlene Dumas)' realizzato e diretto da Rudolf Evenhuis e Joost Verhey.


comunicato stampa

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a cura di Giorgio Verzotti

Sarà una primavera nel segno dell’arte di Marlene Dumas, la grande artista – nata in Sudafrica e olandese di adozione – che per la sua personale milanese, in programma alla Fondazione Stelline dal 13 marzo al 17 giugno 2012, presenta in anteprima quindici dipinti nuovi e inediti, cui si affiancano sette opere provenienti dalla sua recente mostra londinese “Forsaken”, e quindici tra disegni e acquarelli storici.

Marlene Dumas è stata una tra le figure più rilevanti delle ricerche espressive sorte a partire dagli anni Ottanta, quelle che universalmente hanno segnato il ritorno agli strumenti della pittura figurativa, e nella maggior parte dei casi ad un ruolo piuttosto tradizionale dell’artista e dell’arte in generale.

Il percorso espositivo milanese delinea i temi cari a Marlene Dumas: la crocifissione, le persone famose ma legate a vicende drammatiche, quelle “people in extreme suffering” che ritraggono l’umanità di cui la sua pittura si interessa.

Tra i quindici nuovi lavori proposti, tre sono legati alla storia del luogo stesso che ospita l’esposizione, l’ex-collegio delle giovani orfane, “le Stelline”, in Corso Magenta 61, raccontata attraverso una visione della loro situazione, tra sorte e accoglienza.
Marlene Dumas ha tratto dall’archivio fotografico tre immagini risalenti agli inizi del Novecento per idearne altrettanti dipinti.
Nel primo, si vede una classe di ragazzine riunita intorno alla loro insegnante: vestite coi grembiuli chiari, sedute o in piedi, attorniano la maestra in abito scuro e guardano l’obiettivo della macchina fotografica in attesa, probabilmente, dell’annuale fotografia della classe.
Gli altri ritraggono due bambine con la divisa con la quale usavano uscire all’esterno nelle loro visite ufficiali, per esempio per accompagnare un funerale, o anche per le loro passeggiate.

Fulcro della sua poetica si conferma l’attenzione costante per la dialettica tra l’elemento fisico e quello metafisico. Benché la maggior parte dei suoi “modelli” siano icone, o frammenti residui, della cultura cristiana, il crocefisso e la Pietà non sono soltanto simboli religiosi ma segni universali in cui la fede si unisce al dramma e l’amore interagisce con il dolore. L’immagine di Cristo “abbandonato” sulla croce - Forsaken, come il titolo della mostra inglese - è scelto dall’artista per il senso di sconforto e smarrimento che si prova davanti all’estrema possibilità dell’abbandono.
La fine tragica accumuna le persone, anche quelle famose; come Amy Winehouse, qui ripresa in due piccoli ritratti che la vedono di tre quarti, in un primo piano ravvicinato, con un segno delicato che ne definisce precisamente i lineamenti, gli occhi pesantemente truccati, il naso, le labbra.
O come Pier Paolo Pasolini - cui Marlene Dumas aveva già dedicato Pasolini Series, disegni a matita e acquerello che ritraggono il suo volto con tratti molto marcati - e le donne legate alla vicenda umana e professionale del poeta di Casarsa; da Mamma Roma, interpretata da Anna Magnani, col suo grido di vita, alla madre stessa dello scrittore.

A questo ricco percorso Marlene Dumas è giunta attraverso un incontro con Milano e con le opere della sua storia dell’arte. In mostra si sente l’eco e il rimando dei crocefissi lignei del Museo del Castello Sforzesco e delle Madonne che, secondo l’iconografia medievale, offrono il proprio Figlio, e un singolare omaggio alla Pietà Rondanini di Michelangelo, vista come emblema di questo legame con la città.

L’esposizione, curata da Giorgio Verzotti, nasce da un progetto ideato da Camillo Fornasieri, Alessandra Klimciuk, Jolie van Leeuwen, Pasquale Leccese ed è promossa e organizzata dalla Fondazione Stelline, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano e la significativa collaborazione e supporto del Regno dei Paesi Bassi e del Mondriaan Fund, Amsterdam.

La rassegna è arricchita dalla proiezione del film “Miss Interpreted (Marlene Dumas)” (1997, 63’, MM productions, Amsterdam), realizzato e diretto da Rudolf Evenhuis e Joost Verhey, in una versione postprodotta in italiano appositamente per la mostra.

Per tutta la durata della mostra, ogni domenica alle 16.00, visite guidate gratuite per adulti e per famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni, a cura di Ad Artem. Prenotazione obbligatoria al numero tel. 02.6597728.

Catalogo Silvana Editoriale, in edizione bilingue (italiano/inglese, 120 pagg., 25 € in mostra, 29 € in libreria).

Note biografiche
Marlene Dumas (Città del Capo, 1953) è un’artista di fama internazionale di origine sudafricana, ma olandese di adozione. Nel 1976, quando si trasferisce in Olanda, ad Haarlem, entra a far parte dell’Atelier ’63 e successivamente si sposta ad Amsterdam dove studia psicologia e dove attualmente vive e lavora. Nel 1983 tiene la sua prima mostra personale ad Amsterdam alla galleria Paul Andriesse e dai primi anni ’80 inizia ad esporre in numerose gallerie e spazi pubblici europei. Partecipa a Documenta IX (1992), alla Biennale di Johannesburg (1995) e a quella di Venezia dove condivide il padiglione olandese con Maria Roosen e Marijke van Warmerdam. Presenta mostre personali all'ICA di Philadelphia (1992), alla Tate Gallery di Londra (1996), al Centre Pompidou di Parigi (2001), all’Istituto d’Arte di Chicago (2003), al MOCA di Los Angeles e al MoMa di New York (2008). Le sue opere sono state esposte nei più prestigiosi musei del mondo e fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private internazionali.
Immagine: Destino, 2012, olio su tela, 175 x 87cm, courtesy the artist, ph. ©Edo Kuipers

Ufficio stampa:
CLP Relazioni Pubbliche tel. 02.36 755 700 - fax 02.36755701 press@clponline.it
Fondazione Stelline: Alessandra Klimciuk, tel. +3902.45462437 press@stelline.it

Inaugurazione lunedì 12 marzo ore 18.30

Fondazione Stelline
corso Magenta 61 Milano
Orari: martedì – domenica, 10 – 20 (chiuso lunedì)
Biglietti: intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3.

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curated by Giorgio Verzotti

This spring brings a celebration of the art of the great artist Marlene Dumas - born in South Africa but Dutch by adoption - with a solo exhibition in Milan to be held at the Fondazione Stelline from 13 March to 17 June 2012. The exhibition will include fifteen new paintings exhibited for the first time, alongside seven works from her recent London exhibition, ‘Forsaken’, and fifteen historical drawings and watercolors.

Marlene Dumas is one of the most important figures in the expressive art movement that emerged from the beginning of the 1980s onwards, which universally marked the return to the tools of figurative art and in most cases to a rather traditional role of the artist and art in general.

Her Milan exhibition will portray some of the themes most dear to the artist: the crucifixion, famous people linked to dramatic events, and those “people in extreme suffering” who represent the humanity that is the focus of her painting.

Three of the fifteen new works on display are linked to the history and sense of place of the exhibition venue itself, the former orphanage and boarding school "Le Stelline" at Corso Magenta 61, presenting a view of their situation that shows the harshness of their lot but also the shelter provided for them.
Involving, as is her custom, the media and news that are so much a feature of our times, Marlene Dumas has taken three images from the photo archives, dating back to the beginning of the twentieth century, and has created three paintings.
In the first, we see a class of young girls dressed in light-coloured pinafores sitting and standing around their teacher in a dark gown, and looking out at the camera lens, probably for the annual class photograph.
The other two paintings show two little girls wearing the uniforms they used to wear when they went out on official visits, for example to accompany a funeral or for walks.

The core of her art is confirmed here as constant attention to the dialectic between the physical and the metaphysical. Although most of her "models" are icons, or residual fragments, of Christian culture, the crucifix and the Pietà are not only religious symbols but universal signs in which faith unites with tragedy and love interacts with grief. The image of Christ "Forsaken" (like the title of the English exhibition) on the cross was chosen by the artist for the sense of despair and bewilderment that is felt when facing the most extreme situation of abandonment.

The tragic end is something shared by various people, including famous personalities, which is why we find Amy Winehouse here: in the two small paintings of the singer, she appears in three-quarter portraits in extreme close-up, painted with delicate brushstrokes that precisely define the features of her face: her heavily made-up eyes, her nose, her lips.

And also Pier Paolo Pasolini, to whom the artist had already devoted the Pasolini Series – drawings in pencil and watercolour portraying his face with sharply accentuated features – and the women connected with his personal and professional life: from Mamma Roma, played by Anna Magnani, with her scream for life, to the mother of Pasolini himself.

This rich exhibition of paintings is the result of Marlene Dumas’s encounter with Milan, an encounter with the works of the city’s own art history. So we find in the exhibition echoes of and references to the wooden crucifixes from the Museo del Castello Sforzesco, and to the Madonnas offering up their sons from medieval iconography, in addition to a unique homage to Michelangelo's Pietà Rondanini, perhaps as the emblem of this bond with Milan.

The exhibition, curated by Giorgio Verzotti, is the result of a project conceived by Camillo Fornasieri, Alessandra Klimciuk, Jolie van Leeuwen and Pasquale Leccese, and is promoted and organized by the Fondazione Stelline, with the patronage of the Region of Lombardy, the City Council of Milan, the Province of Milan and the important collaboration and support of the Kingdom of the Netherlands and the Mondrian Fund, Amsterdam.

An interesting additional feature to the exhibition is the showing of the film “Miss Interpreted (Marlene Dumas)” (1997, 63’, MM productions, Amsterdam), made and directed by Rudolf Evenhuis and Joost Verhey, in a version post-produced in Italian especially for the exhibition.

During the exhibition, every Sunday at 4 pm, free guided tours for adults and families with children from 6 to 12 years old, by the Ad Artem. Reservation required on 02.6597728.

Catalogue published by Silvana Editoriale (Italian/English, pp. 120; 29 € - exhibition special price 25 €).

Biographical notes
Marlene Dumas (born in Cape Town, 1953) is an internationally renowned artist of South African origin but Dutch by adoption. After moving to Haarlem in Holland, in 1976, she became part of the Atelier ’63 studio, and later moved to Amsterdam where she studied psychology and where she now lives and works. In 1983 Paul Andriesse organized her first solo exhibition in Amsterdam, and at the beginning of the 1980s she started to show her works in many European galleries and public venues. Dumas participated in numerous exhibitions, including Documenta IX (1992), the Johannesburg Biennial (1995), the Venice Biennale (sharing the Dutch Pavilion with Maria Roosen and Marijke van Warmerdam) and had solo shows at the Philadelphia ICA (1992), Tate Gallery in London(1996), Centre Pompidou in Paris (2001), the Art Institute of Chicago (2003), the Los Angeles Museum of Contemporary Art and the MoMa, New York (2008). Her works have been shown in leading international museums. Marlene Dumas is represented in important private and public collections.

Press Office
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Fondazione Stelline: Alessandra Klimciuk, tel. +3902.45462437 press@stelline.it

Fondazione Stelline
corso Magenta 61 Milano
Opening hours: Tuesday – Sunday, 10:00 – 20:00 (closed on Mondays)
Tickets: full price € 8; reduced € 6; schools € 3.

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