Veni Etiam. Lavori realizzati su materiali fotografici, ma senza l'utilizzo di una camera; le matrici originali sono costituite da un gruppo di lastre fotografiche dell'800 e trovate durante un soggiorno a Venezia, probabilmente realizzate per documentare mobili e lampade di artigianato veneziano.
“Torna di nuovo” non solo è il significato etimologico della parola Venezia – Veni Etiam -, ma anche lo spirito con cui la Galleria Cons Arc accoglie nuovamente F&D Cartier già ospitati in una personale nel 2007.
Questa coppia affiatata presenta i propri lavori in maniera congiunta dal 1995 e riesce a mantenere costante e coerente il livello di qualità delle proprie opere continuando la ricerca che li porta ad interrogarsi sul quotidiano, l’intimità ed il ruolo dell’artista nella società. Anche per Veni Etiam, come per i precedenti lavori, F&D Cartier presentano opere realizzate su materiali fotografici ma senza l’utilizzo di una camera. In questo nuovo lavoro le matrici originali sono un gruppo di lastre fotografiche originali datate ca. 1880 e trovate durante un soggiorno a Venezia, probabilmente realizzate per documentare mobili e lampade di artigianato veneziano.
F&D Cartier si riappropriano di queste immagini ridando nuova vita a specchiere antiche, lampadari di vetro soffiato e sofà trasformati in eterne icone di vanità. Aggiungendo delicate tonalità di colore, evocative degli affreschi della pittura di scuola veneta, cercano anche di ridare l’atmosfera attuale della città a rischio di sparizione.
Veni Etiam, 2009
torna di nuovo una delle etimologie di Venezia ”ecco la città che, a tutti, ispira lo stupore...chi la vede una volta se ne innamora per la vita e non la lascia mai più, o se la lascia è per ritrovarla....Di questo desiderio di ritornarci che pesa su tutti quelli che la
lasciarono prese il nome di VENETIA, come a dire a quelli che la lasciano, in una dolce preghiera Veni Etiam, torna di nuovo” estratto dall’elogio a Venezia di Luigi Grotto Cieco d’Hadria, Venezia 23 agosto 1570 concetto ”objets trouvés” durante una residenza d’artisti, Istituto svizzero di Roma a Venezia, autunno 2008: selezione di pezzi di mobilio, candelieri, specchi, creati da artigiani locali e catalogati da un fotografo di Venezia per un catalogo o archivio.
Reinterpretazione alla luce di tecnologie contemporanee.
Aggiunta di leggere tonalità di colori – verde Veronese, biondo veneziano, terra di Siena, bianco piombo, nero fumo, rosso di marzo, giallo di Napoli, blu ceruleo, evocazione di affreschi e pitture della scuola veneta, dell’atmosfera della città di oggi.
I candelieri/specchi: esempio della tradizione dell’arte del vetro a Venezia la cui fabbricazione è stata a lungo uno dei segreti meglio salvaguardati. Simbolo perfetto di questa città. Città museo, scrigno di secoli di cultura, minacciata da una possibile sparizione. Se un lustro si considera un ciclo di 5 anni, evoca anche un periodo di tempo indeterminato. Dall’italiano lustro: gloria, rinomanza, scoppio, luminosità, rendere famoso, illustre, illuminare, schiarire.
Inaugurazione domenica 26 febbraio 2012 ore 11 > 13
GALLERIA CONS ARC
via Gruetli – Chiasso
lu-ve 9-12/14-18.30 sa 9-12
Ingresso libero