Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
Anish Kapoor
Olafur Eliasson
Doug Aitken
Francesca Rivetti
Hermann Pitz
Ludovica Carbotta
James Casebere
Marine Hugonnier
Babette Mangolte
Larry Johnson
Alis/Filliol
Davide Gennarino
Andrea Respino
Lorenzo Balbi
Opere d'arte contemporanea dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. I lavori in mostra, risultati della trasformazione dei materiali, dell'illusione o dell'artificio, esplorano il mondo dell'impossibile dove tutto e' concesso, dove i limiti tra la natura e l'intervento dell'uomo si fondono restituendo eventi e immagini irreali. Tra gli artisti: Anish Kapoor, Olafur Eliasson, Babette Mangolte, Hermann Pitz, Larry Johnson, Francesca Rivetti...
a cura di Lorenzo Balbi
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 25 febbraio al 5 marzo 2012, presenta Neve
Chimica, un progetto promosso dal comitato ISFR Sestriere 2012, con il sostegno della Provincia di
Torino e con il contributo di Ersel.
La Neve Chimica è la neve causata dalla nebbia, un particolare fenomeno atmosferico legato alla
presenza di particelle nell’atmosfera che, nella stagione invernale e a temperature molto al di sotto
dello zero, fungono da “germi cristallini” provocando la formazione e la caduta al suolo di neve
sotto forma di vere e proprie nevicate senza alcun apporto diretto dato dalla presenza di nubi o
perturbazioni. Una nevicata possibile anche sotto il sole, in cui l’aggettivo “chimica” è dovuto al fatto
che si attribuisce la causa del fenomeno all’inquinamento, anche se non ci sono prove scientifiche
attendibili che lo possano confermare.
Gli artisti di questa mostra sono come particelle atmosferiche, “germi cristallini” che, colpiti dal freddo
e dall’immaginazione, anche a ciel sereno, si trasformano in Neve Chimica. Le loro opere, risultati
della trasformazione dei materiali, dell’illusione o dell’artificio, esplorano il mondo dell’impossibile
dove tutto è concesso, dove i limiti tra la natura e l’intervento dell’uomo si fondono restituendoci
eventi e immagini irreali, aliene, come una nevicata “inquinata” a ciel sereno.
Le sculture di Alis/Filliol, alcune delle quali prodotte in occasione della performance-evento
all’inaugurazione della mostra, sono frutto della rielaborazione di antiche tecniche di produzione
artistica (la fusione a cera persa). Gli artisti colano cera fusa all’interno di un blocco compatto di neve
che, sciogliendosi e lasciando il posto alla cera calda, prende forme sempre diverse in una sorta di
autorappresentazione naturale. Attraverso un procedimento analogo il lavoro in mostra di Ludovica
Carbotta, una “macchina fotografica a vento”, posizionato all’aperto, permette al vento di attraversarlo
e di realizzare degli affreschi in cui il pigmento è costituito dalla polvere inquinante raccolta in città ai
bordi della strada.
È l’illusione, invece, il cardine dei lavori di James Casebere e Hermann Pitz, che costruendo in
laboratorio paesaggi naturali o riproducendo con materiali chimici artificiali forme naturali effimere e
leggere come gocce d’acqua, creano cortocircuiti visivi in cui lo spettatore è chiamato ad immergersi
e a lasciarsi andare. Una montagna fantastica ed irreale è la protagonista delle opere di Anish Kapoor,
Francesca Rivetti e Marine Hugonnier, che danno forma a una scultura tanto precisa nelle forme
quanto immateriale nella percezione, a una serie fotografica in cui la nebbia è il soggetto indefinito e
indefinibile, a un documentario in cui viene proposto un ultimo, impossibile, tour del Parco Nazionale
del Matterhorn in Svizzera.
Un parallelo è proposto nel percorso espositivo tra la grande videoinstallazione di Doug Aitken, in cui
alcune immagini girate in Alaska di incrinature del ghiaccio, giganteschi crepacci e acqua sospesa,
in uno stato né liquido né solido, vengono accompagnate da una colonna sonora in cui i rumori
registrati sui ghiacciai si fondono con suoni elettronici accelerando a ritmo con la natura; il video muto
di Babette Mangolte ritrae l’assolo di danza Water Motor di Trisha Brown in cui la successione sciolta
dei movimenti, fluidi come lo scorrere dell’acqua, ricrea un clima ipnotico, magnetico, enfatizzato
dallo slow motion, che dal corpo della ballerina si allunga ad avvolgere e inglobare lo spettatore.
Questa mostra, ideata da Lorenzo Balbi, allestita all’inizio dell’anno 2012 che per la Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo segna il ventesimo anno di collezionismo e il decimo di attività a Torino,
porta in primo piano le linee guida programmatiche dell’istituzione: accanto a opere della Collezione
realizzate da grandi artisti, protagonisti della scena contemporanea dell’arte internazionale degli
ultimi trent’anni, sono infatti rappresentati in mostra altri importanti filoni di ricerca che nel tempo
hanno orientato le attività della Fondazione come la giovane fotografia italiana e il video d’artista. Uno
spazio privilegiato nell’economia del progetto è dedicato a un duo di giovani artisti torinesi, a cui si è
prodotto un lavoro integrante all’interno del percorso espositivo.
Artisti in mostra:
Anish Kapoor (Bombay, 1954. Vive e lavora a Londra) | Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967. Vive
e lavora a Berlino) | Doug Aitken (Redondo Beach, California, 1968. Vive e lavora a Los Angeles)
| Francesca Rivetti (Milano, 1972. Vive e lavora a Milano) | Hermann Pitz (Oldenburg, Germania,
1956. Vive e lavora a Düsseldorf e ad Amsterdam) | Ludovica Carbotta (Torino, 1982. Vive e lavora a
Torino) | James Casebere (Lansing, Michigan, 1953. Vive e lavora a New York) | Marine Hugonnier
(Parigi, 1969. Vive e lavora a Londra) | Babette Mangolte (Montmorot, Francia, 1941. Vive e lavora a
New York) | Larry Johnson (Long Beach, California, 1959. Vive e lavora a Los Angeles) | Alis/Filliol:
Davide Gennarino (Pinerolo, Torino, 1979) e Andrea Respino (Mondovì, Cuneo, 1976). Vivono e
lavorano a Torino.
Ufficio Stampa Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: Silvio Salvo, silvio.salvo@fsrr.org 011/37.97.600 | 328/42.26.697
Inaugurazione sabato 25 febbraio 2012, ore 17:30, con performance di Alis/Filliol
Casa Olimpia
Strada Pinerolo sr23 (fronte parcheggio Kandahar) Sestriere (Torino)
Orari di apertura: tutti i giorni 10-13 / 15-20
Ingresso: entrata ad offerta libera a favore di Freewhite Onlus (www.freewhiteonlus.org)