Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Verona
piazza Viviani (Cortile del Tribunale)
045 8007490
WEB
Fulvio Roiter
dal 13/3/2003 al 18/5/2003
045 8077533 FAX 045 8077504
WEB
Segnalato da

Marina_Martinato



approfondimenti

Fulvio Roiter



 
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13/3/2003

Fulvio Roiter

Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Verona

La mostra e' il frutto di un paziente lavoro di ricerca che raccoglie lo splendore dell'opera di un grande esponente del realismo fotografico italiano. Le oltre 200 fotografie esposte, di cui 100 inedite, consentono di ripercorrere il lavoro di un maestro dell'arte fotografica, che con i suoi scatti in bianco e nero si è reso celebre in tutto il mondo. La mostra affianca alle foto di Roiter una rassegna di riviste d'epoca, libri, documenti originali e lettere autografe.


comunicato stampa

fotografie 1949-1979

Si inaugura a Verona, presso il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, una mostra antologica del fotografo Fulvio Roiter.
Organizzata dall'Istituto Superiore per la Storia della Fotografia, con il contributo di Leica e dell'Azienda Agricola Fratelli Muratori, la mostra è il frutto di un paziente lavoro di ricerca che raccoglie lo splendore dell'opera di un grande esponente del realismo fotografico italiano.
Le oltre 200 fotografie esposte, di cui 100 inedite, consentono di ripercorrere il lavoro di un maestro dell'arte fotografica, che con i suoi scatti in bianco e nero si è reso celebre in tutto il mondo. La mostra affianca alle foto di Roiter una rassegna di riviste d'epoca, libri, documenti originali e lettere autografe.
L'esposizione è curata da Naomi Rosenblum, professore emerito di Storia della Fotografia all'Università di New York, e da Paolo Morello, professore di Storia della Fotografia allo Iuav di Venezia.

L'opera di Fulvio Roiter occupa un posto del tutto eccezionale nella storia della fotografia italiana del Novecento.
Nato nel 1926 a Meolo, nella campagna veneta, realizzò giovanissimo una serie di strepitosi reportages, sulla Sicilia, sull'Umbria, sull'Andalusia, sull'Algarve, che lo consacrarono sulla scena internazionale come l'enfant prodige della fotografia italiana. Fino agli anni Sessanta, Roiter rappresentò un modello, spesso inarrivabile, di stile, di tecnica, di rigore formale. Negli anni Settanta, sull'onda del successo ottenuto, abbandonò la fotografia in bianco e nero per dedicarsi al colore, modificando anche radicalmente il suo stile e i soggetti delle sue ricerche.
È così possibile dire che esistano due Roiter diversi. Da un lato, c'è il popolare fotografo di Venezia e delle maschere di carnevale, delle cartoline e dei libri strenna dalle tirature stellari. Di contro, c'è il grande artista dei primi capolavori in bianco e nero, quasi del tutto dimenticati, riscoperti dopo un lungo lavoro di ricerca e di scavo nell'archivio del fotografo.
Paolo Morello
Direttore Istituto Superiore per la Storia della Fotografia
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FULVIO ROITER
biografia
Fulvio Roiter nasce a Meolo (Venezia) nel 1926.
Inizia a fotografare a vent'anni; nel 1949 aderisce al circolo fotografico La Gondola di Venezia. Insieme con Paolo Monti, a cui è legato da intensa amicizia, scopre gli autori stranieri del gruppo Fotoform e le opere di Hans Hammarskjöld.
Nel febbraio 1953, parte per il suo primo viaggio fotografico, il primo di una lunghissima serie, in Sicilia. La pubblicazione su x{201C}Camerax{201D}, nel gennaio 1954, di alcune fotografie siciliane segna il suo debutto sulla scena internazionale. Ha incarico dalla Guilde du Livre di Losanna di realizzare un libro sull'Umbria di San Francesco. Qui, ai primi di gennaio del 1954, nell'arco di poche ore scatta quattro tra le fotografie più famose della sua intera carriera. Ombrie. Terre de saint-François vincerà il premio Nadar nel 1956.
Nella primavera del 1955 compie, in Mosquito, il periplo della Sardegna e, poche settimane più tardi, il primo viaggio in Andalusia, dove tornerà anche l'anno seguente.
Nella primavera del 1959 parte per il primo viaggio in Brasile, dove resta nove mesi e dove, tra il 1960 e il 1962, tornerà molte volte.
Nell'inverno del 1959 lavora in Belgio; conosce la fotografa Lou Embo, che sposerà pochi mesi più tardi.
Bruges, uno dei suoi libri più intensi, apparirà nel 1963 per i tipi de L'Arcade.
Tra il 1962 e il 1964 fotografa a più riprese in Portogallo: a Nazarè, un villaggio di pescatori vicino Lisbona; in Algarve, nel Sud; a Madeira. Inizia a collaborare con Atlantis Verlag, con cui realizza innumerevoli libri negli anni Settanta.
Viaggia, instancabilmente, in Persia, nel 1964, in Turchia, 1965, in Messico, 1966, in Libano, 1967, in Spagna, 1969, in Irlanda, 1970, in Louisiana e in Tunisia nel 1971.
Tra il 1972 e il 1974, scopre l'Africa equatoriale, con una serie di viaggi in Costa d'Avorio, dove realizza tra l'altro un celebre reportage in un villaggio Senufo; nello Zaire, dove fotografa le danze rituali dei Watussi e i pigmei del monte Hoyo; e in Niger, ad Agades, la porta del deserto. Da questi viaggi hanno origine i suoi celeberrimi libri fotografici: ad oggi, oltre sessanta i più importanti.

I curatori

PAOLO MORELLO
Paolo Morello insegna Storia della Fotografia allo Iuav-Università di Venezia. È autore di saggi su Luigi Capuana fotografo, sul fotomontaggio nell'Italia fascista e di numerosi studi sulla fotografia italiana del Novecento. Tra i suoi libri: Enzo Sellerio fotografo. Tre studi siciliani (Milano 1998); Briganti (Palermo 1999); Amen fotografia (Palermo 2000);
Gli Incorpora. 1860-1940 (Palermo e Firenze 2000).
Adesso lavora ad una Storia della fotografia, per Einaudi, e ad volume su La fotografia italiana 1948-1968. È membro del comitato di redazione di x{201C}History of Photographyx{201D}. Dirige l'Istituto Superiore per la Storia della Fotografia.

NAOMI ROSENBLUM
Ha insegnato Storia dell'Arte e Storia della Fotografia in diverse università americane. Ha curato molti importanti studi su Lewis W. Hine, su Paul Strand e, in generale, sulla fotografia americana del Novecento. È autrice della celebre A World History of Photography (New York 1984), tradotta in diverse lingue, e di A History of Women Photographers (New York 1994). È membro del Board of Advisors dell'Istituto Superiore per la Storia della Fotografia.
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Conferenza stampa - venerdì 14 marzo, ore 12.00

Inaugurazione - venerdì 14 marzo, ore 18.00

La mostra agli Scavi Scaligeri è aperta al pubblico dal 15 marzo al 18 maggio 2003
con il seguente orario:
da martedì a domenica: 10.00 - 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.30).
Il lunedì è giorno di chiusura. Aperto Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile e 1 maggio.

Biglietto intero: 4,10 Eu; ridotto: 2,10 Eu; militari, ragazzi scolaresche: 1,50 Eu.

INFORMAZIONI:
Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri
Segreteria organizzativa
Centro di Responsabilità Cultura Comune di Verona
Piazza Bra 1 - 37121 Verona
tel. 045 8077572 / 8077530 / 8000574 - fax 045 8077239

Istituto Superiore per la Storia della Fotografia
Alessandra Ferrighi
mostre@issf.it

COMUNICAZIONE e R.P.
tel. 045 8077530 - fax 045 8077239

ATTIVITA' DIDATTICA
tel. 045 8000466 - fax 045 8000804
didattica.mcsnat@comune.verona.it

CATALOGO
Stampato da Martino Mardersteig, Stamperia Valdonega, Verona
Carta Scheufelen Phoenomatt 170 gmq, copertina in tela con fotografia applicata a mano
Formato: 21x29,7 cm
Pagine: 112
Fotografie: 81, in tricromia e vernice
Prezzo: 60,00 euro

Sede Espositiva Scavi Scaligeri
Cortile del Tribunale (Piazza Viviani) - 37121 Verona
tel. 045 8007490

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