Trasmutazioni. Natura nascosta - Natura rivelata. In mostra le opere di Pagano si alternano tra pittura, fotografia e video, accanto alle sculture di Rucker.
Per la terza volta il pittore campano Luigi Pagano torna nella capitale bavarese che nel 2007 lo ha visto protagonista della grande mostra „Ad occhi chiusi“ nell’Ala Nord dell’Accademia della Musica e del Teatro con grandi tele esposte l’anno precedente nel Chiostro Barocco del Conservatorio „San Pietro a Majella“ di Napoli e il „Polittico della Passione“ già presentato nel giugno 2006 a Papa Benedetto XVI. in occasione della Conferenza Episcopale Italiana a Verona.
Nella moderna struttura del Foyer del Consiglio dei Lavori Pubblici presso il Ministero Bavarese degli Interni tra Cancelleria di Stato e Haus der Kunst Pagano convoglia ora un insieme di esperienze che trovano espressione in opere di pittura, fotografia e video. „Trasmutazioni“ è il titolo della mostra nella quale l’artista campano presenta sue nuove opere accanto a sculture di Maria Rucker, raffinata scultrice monacense a lui molto congeniale. Trasmutazioni nel senso di cambiamento di stato della materia, ad esempio attraverso il fuoco con le sue proprietà purificatrici e catartiche come nel ciclo „Pentecoste“ o, in forma piú esaltata, nel video „Fiat Lux“ dove il fuoco sacro viene alimentato da un fiato, quasi un’eco cosmica che accompagna con il suo suono il bagliore della fiammella. E ancora nei lavori su carta che rappresentano l’anello di congiunzione con l’alta spiritualità di “Pentecoste” e al tempo stesso tra gli studi sul corpo e quelli sul paesaggio del polittico “Natura Naturans” dalle tenui gradazioni azzurrine in cui aleggia uno spirito prettamente spinoziano sfociante in un Panta Rei che tutto abbraccia, riconducendoci con il pensiero alle continue mutazioni nell’eterno ciclo della natura. Il tema del passaggio sottile tra significato e significante riemerge una volta ancora negli acquerelli della serie „Come“, lavori su carta di piccole dimensioni, quasi appunti che affiorano come lampi durante la consolidata pratica della meditazione. Della serie „Come“ fa parte il bozzetto del dipinto „Come Albero Strada“ presentato da Pagano alla 54.ma Biennale d’Arte di Venezia 2011.
Un vissuto sospeso al di là dello spazio e del tempo emerge infine nella carrellata di fotografie che Pagano ha iniziato a realizzare nel 2005, immagini di natura del tutto assimilabili a veri e propri paesaggi dell’anima della sua terra vesuviana con la quale intrattiene un rapporto che usa definire „osmotico“.
Per Pagano l’opera è un trait-d’union tra una natura nascosta e una natura „altra“ che si manifesta lentamente sotto le sue „mani munite di occhi“. Simile il procedere di Maria Rucker che, anche con instancabile sguardo indagatore, osserva le forme cangianti della natura, penetra nelle sue cavità e nei suoi buchi, palpando superfici a lei ignote come servendosi di una lente d’ingrandimento, onde instaurare un dialogo intermittente fra interno ed esterno.
Forme come il carapace di una tartaruga o le scaglie della pelle di un coccodrillo mutano grazie all’idea dello zoomare in moduli geometrici che si staccano dalla realtà per vivere una vita propria. Si avvia in tal modo un processo in due sensi che dal dato organico conduce a quello geometrico e viceversa. Così nelle sue piccole sculture a parete ovali o quadrate o nel gioco delle alternanze tra forma e vuoto che dà origine a cubi di marmo al cui interno si nascondono insospettati baratri oppure a forme del tutto diverse che si schiudono allo sguardo come un caleidoscopio. Una forma ne genera un’altra, metamorfosi si materializzano nel campo visivo di chi guarda sorpreso, mentre sul fondo di una barca solitaria compare di un tratto la sagoma di un albero o va a rispecchiarsi il blu del cielo e una nuvola di passaggio.
E poi ancora quelle trasognate sculture a parete o da pavimento dalle quali fuoriescono fili di metallo assimilabili ad antenne ultrasensibili, a capelli fluttuanti nell’aria, a canne mosse dal vento…
Opere ricche di mistero, mai completamente decifrabili, sempre in bilico tra figurazione e astrazione e colte nel mezzo di un processo di trasformazione come i fantasiosi „Tiernasen” (Nasi animali) realizzati in materiali diversi che figuravano tra le opere di maggiore originalità esposte alla Grande Mostra Collettiva 2011 presso la Haus der Kunst.
Dr. Anna Zanco-Prestel - Pro Arte – Monaco di Baviera
In collaborazione con l’Associazione Culturale PRO ARTE Monaco di Baviera
Inaugurazione: 8 marzo 2012
Staatsministerium des Innern
Odeonsplatz, 3 - Munich
Ingresso libero