Spamming - Made in Kyoto. Il consumismo ha gia' mutato il senso della vita? Francolino indaga questo mutamento e lo fa strappando un sorriso con un'azione artistica in un supermercato di Testaccio.
Il consumismo ha già mutato il senso della vita? Sicuramente ha già mutato la natura, l’evoluzione sociale e sicuramente la storia degli ultimi decenni. Andrea Francolino indaga questo mutamento e lo fa strappando un sorriso che ironicamente arriva a raccontare tutti i mutamenti in atto o già avvenuti sfruttando un packaging, un brand o un oggetto preso dall’immondizia dopo averlo comprato magari inutilmente. Ma oggi Martin Luther King sarebbe il testimonial di un drink alcolico? Magari è più probabile che Silvio Berlusconi usi la sua immagine per una nota marca di profilattici. Tutto ciò oggi per Francolino è normale o più logico che le icone più importanti di questo secolo che sono state ammazzate siano su un noto detergente a puntarsi un flacone sulla tempia. Sono molteplici le chiavi di lettura delle opere di Andrea Francolino.
Egli affronta temi di sfondo politico/sociale, parla di consumismo e di come la civiltà occidentale sia capace di ridursi ai minimi termini pur di mantenere alta l'immagine virtuale che ha di sé e non importa se nel farlo perde di vista quei valori etici e/o morali che potrebbero fare dell’essere umano un individuo civile. La causa che si cela dietro tutto questo è una delle invenzioni più pericolose e (auto)distruttive che l'uomo abbia mai creato: il consumismo. L'ossessione per i beni materiali e il denaro fa sì che poco importa se l'ambiente ne subirà le conseguenze o se lo spreco delle risorse terrestri causerà danni irreparabili al nostro futuro. Di stampo marxista, il tormento continuo di possedere beni materiali (ma anche immateriali) contribuiscono ad accrescere la stima di individui che altro non fanno che arricchire multinazionali convinti di raggiungere un ideale status symbol decretato da menti diaboliche, le quali non si premurano di lasciare intatta una certa dignità dell'essere umano, diventato ormai un (in)utile idiota da spremere fino all'osso. La risposta che Francolino ci offre con i suoi lavori è quanto mai provocatoria e assolutamente dissacrante. Quello che fa è rimescolare un po' le carte, ma non troppo, giusto per non destabilizzare troppo lo spettatore.. Mascherate da un'aggressiva aurea ironica, le opere dell'artista ci spronano a riflettere sulle condizioni della nostra società e sul ruolo che ognuno di noi ricopre in questo sistema.
La mostra che presenta alla 999Contemporary ha l'intento di mostrare allo spettatore la sua vera natura e allo stesso tempo offrirgli due opzioni: accettare il sistema o ribellarsi ad esso. L'evento ha inizio in VIA LUCA DELLA ROBBIA, 49 - ROMA [TESTACCIO], dove sarà in atto una vera e propria "caccia al tesoro": si, perché le opere sarà il pubblico a trovarle e di conseguenza testare la capacità dello spettatore nel tentativo di volerlo stimolare nella ricerca di un oggetto nascosto nella foresta seriale di un prodotto che oggi compriamo per ipnosi massmediale e quindi provare se ancora risulta capace di notare le differenze. Quei pochi che ci riescono porteranno a casa l'ambito bottino. L'opening si sposterà nella sua seconda forma, dove avrà luogo il punto focale dell'azione: con la partecipazione del pubblico l'artista si presterà a firmare prodotti di scarto quali flaconi di ogni natura e che lo spettatore in altre circostanze avrebbe reputato semplice immondizia ma che qui invece avrà una seconda possibilità di rivalutare l'oggetto come eventuale "opera d'arte", dando forma a una questione che molto spesso ci ritroviamo ad affrontare all'interno del circuito dell'arte, ovvero: cosa o chi attribuisce un valore artistico a un oggetto? Non è tutto! A concludere anche il rinfresco avrà il suo ruolo in questo evento come parte fondamentale della mostra. Ma su questo non anticiperò nulla riservandomi un'ultima sorpresa.
Performance: Supermercato VIA LUCA DELLA ROBBIA, 49 - ROMA
8 marzo ore 18
999Gallery
vicolo Sugarelli, 5 - Roma