People. Il pittore si concentra su una ricerca binaria, dove gli elementi del discorso si riducono a un semplice dialogo tra figura e sfondo, bianco e nero, maschile e femminile, positivo e negativo.
La ricerca pittorica di Carlo Piemonti non si inserisce all'interno del dibattito che, dopo l'esuberanza trasgressiva delle neoavanguardie, continua a dominare le vicende dell'arte contemporanea. La sua pittura grazie a inquadrature o a tagli arbitrari prende possesso della realtà, risultando essere la tecnica ideale per ottenere un'estesa frammentarietà iconica. Affascinato dalla capacità di produrre immagini variegate e potenzialmente estranee a qualunque sostanziale intreccio narrativo, l'artista si concentra su una ricerca binaria, dove gli elementi del discorso si riducono a un semplice dialogo tra figura e sfondo, bianco e nero, maschile e femminile, positivo e negativo.
Elementi che creano un flusso percettivo, dove le emozioni sono un qualcosa che sta oltre la superficie delle cose, e quindi al di là di ogni possibilità evocativa. Ricco il percoso di opere di recente realizzazione scelte dal curatore Roberto Vidali, direttore della rivista "Juliet art magazine di Trieste dopo che sono state esposte per la prima volta a New York. Nato a Gorizia nel 1973 Piemonti si è laureato con il massimo dei voto e lode all'Accademia di Belle arti di Brera a Milano. Docente di disegno e storia dell'arte ha esposto in importanti gallerie e istituzioni culturali in Italia e all'estero.
Inaugurazione 19 marzo 2012
Biblioteca Statale Isontina (Palazzo Werdenberg)
via Mameli, 12 - Gorizia
Orario: Da lunedì a venerdì 10.30-18.30, sabato fino alle 13.30, chiuso festivi
Ingresso libero