Palazzo Madama
Torino
piazza Castello
011 4433501 FAX 011 4436917
WEB
Doni di pace
dal 15/3/2012 al 15/4/2012
mar-sab 10-18, dom 10-20

Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




15/3/2012

Doni di pace

Palazzo Madama, Torino

Per la prima volta dopo piu' di cent'anni, torna in museo il servizio in argento Tiffany donato dagli Stati Uniti a Federico Sclopis nel 1873. I cinque pezzi sono testimonianza del gusto delle Grandi Esposizioni di fine '800 per le oreficerie di grandi dimensioni, decorate da figure tridimensionali, in stile revivalista e accademico. L'esposizione inaugura la nuova rassegna "Opere in primo piano".


comunicato stampa

La presentazione degli argenti Tiffany inaugura la nuova rassegna di Palazzo Madama intitolata “Opere in primo piano”, un’iniziativa dedicata a singole opere delle collezioni, o a piccoli gruppi di opere come in questo caso, protagoniste di un restauro importante o di studi approfonditi. In questa occasione verranno esposti, dopo un’assenza di più di cento anni, gli argenti donati dagli Stati Uniti a Federico Sclopis di Salerano, giurista e senatore torinese, nominato da Vittorio Emanuele II delegato del Regno d’Italia per il Tribunale arbitrale di Ginevra, chiamato nel 1872 a risolvere un’importante questione politica che contrapponeva Gran Bretagna e Stati Uniti. L’abilità diplomatica di Sclopis, che portò alla soluzione di un contenzioso legato al comportamento contraddittorio della Gran Bretagna durante la guerra di secessione americana, gli valse due importanti riconoscimenti ufficiali: il servizio Tiffany, opera di Eugène Soligny, dono del governo americano, e la fioriera degli argentieri londinesi Garrard, dono della regina Vittoria. Le opere giunsero in Italia nel 1873 e nello stesso anno vennero richieste per l’Esposizione Universale di Vienna; rimasero quindi a Torino nel palazzo di famiglia fino al 1883, quando Isabella Sclopis decise di offrire tutti i preziosi argenti al Museo Civico di Torino. Esposti per pochi anni, dal 1883 al 1890, vennero poi ritirati a deposito negli anni della direzione Avondo.

I cinque magnifici pezzi, che saranno esposti a partire dal 17 marzo in Sala Ceramiche al secondo piano, sono testimonianza del gusto delle Grandi Esposizioni di fine Ottocento per le oreficerie di grandi dimensioni, decorate da figure tridimensionali, in stile revivalista e accademico. La scelta di valorizzarli oggi, attraverso un nuovo intervento di pulitura e l’esposizione al secondo piano di Palazzo Madama, ha tanti significati: raccontare una storia torinese, legata all’operato in ambito internazionale di Federico Sclopis, protagonista della vita politica cittadina nella seconda metà dell’Ottocento; arricchire il percorso espositivo legato alle arti decorative; e soprattutto sottolineare l’orientamento attuale del museo, che dal 2008 è impegnato a studiare, esporre ed acquisire anche le opere di arte decorativa del XIX e XX secolo.

Il servizio Tiffany comprende un grande centrotavola o coppa da punch con l’interno rivestito in oro e ai lati due teste di satiri con foglie di vite e grappoli d’uva tra i capelli; due candelabri con figura femminile abbigliata all’antica (Arianna, figlia di Minosse re di Creta, già compagna di Teseo, poi sposa di Diòniso) che regge i dodici lumi dei candelabri, tutti decorati da viticci. Infine, una coppia di rinfrescatoi per bottiglia con la raffigurazione, sulle due facce, di figure allegoriche che rappresentano l’Agricoltura e il Commercio. La coppa presenta un’iscrizione in inglese, incisa frontalmente, che tradotta recita: “gli Stati Uniti al conte Federico Sclopis arbitro nominato da Sua Maestà il Re d’Italia conformemente all’art. 1 del Trattato tra gli Stati Uniti e Sua Maestà Britannica, conclusosi a Washington l’8 maggio 1871, come segno della loro stima per la dignità, dottrina, abilità e imparzialità con cui eseguì a Ginevra i suoi ardui incarichi”. L’intero servizio può attribuirsi a Eugene Julius Soligny - orafo e designer francese attivo per Tiffany dal 1858 - sulla base della firma presente sul lato sinistro dei candelieri (“EJ” e “S”). Lo stile dei pezzi, come in molte creazioni dell’artista, è classicheggiante e neorinascimentale, anche se nelle figure dell’ Agricoltura e del Commercio, cominciano già a ravvisarsi spunti dell’Art Nouveau.

La donazione di Isabella Sclopis comprende anche una grande coppa in argento cesellato e dorato, da interpretare come fioriera della ditta londinese “R. & S. Garrard”, argentieri e orafi che si distinsero nella seconda metà del XIX secolo come fornitori abituali della corte, specializzati nella produzione di argenti ricchi di rimandi ai principali stili storici in voga nell’Ottocento. La coppa presenta la raffigurazione delle armi d’Inghilterra nella parte centrale, due protomi leonine alle estremità e piedi in forma di zampe leonine. Il museo conserva anche la cassa originale dell’opera, utilizzata nel 1873 per farla viaggiare da Londra a Torino.

Approfondimento
Il restauro degli argenti Tiffany è stato possibile grazie al generoso contributo della ditta MUSY PADRE E FIGLI Gioielleria e Argenteria in Torino.

Lunga e complessa la storia degli argenti Tiffany e Garrard di Palazzo Madama. Tutto ebbe inizio nel 1872 quando Federico Sclopis di Salerano, giurista e senatore torinese, venne nominato delegato del Regno d’Italia per il Tribunale Arbitrale di Ginevra. Un accordo internazionale siglato a Washington l’anno precedente, prevedeva infatti che il contenzioso che allora contrapponeva Stati Uniti e Gran Bretagna, venisse risolto da un Tribunale composto da tre arbitri di stati neutrali: Italia, Svizzera e Brasile.

La questione in discussione era il comportamento tenuto dell’Inghilterra durante la guerra di secessione americana: nonostante la proclamazione della propria neutralità, l’Inghilterra aveva armato ed equipaggiato nel porto di Liverpool diverse navi sudiste (tra cui la celebre Alabama), che poi avevano partecipato attivamente ai combattimenti nelle acque americane. Il Tribunale, dopo diversi mesi di sedute, emesse una sentenza che stabiliva che la Gran Bretagna avrebbe dovuto versare agli Stati Uniti, come indennità, una somma pari a quindici milioni e cinquecentomila dollari in oro.

Dopo il verdetto, Sclopis e gli altri due delegati ricevettero dei doni preziosi da parte del governo americano e di quello britannico, in segno di ringraziamento per l’opera da essi spesa a titolo gratuito per questa delicata causa legale, risolta pacificamente. Gli Stati Uniti offrirono “un fornimento d’argento massiccio” composto da una coppa da punch, due candelieri e due rinfrescatoi per bottiglia: la commissione degli argenti venne girata alle officine Tiffany di New York, che incaricarono il designer francese Eugène Soligny della realizzazione di queste opere. La regina Vittoria, invece, fece pervenire ai delegati una grande fioriera in argento cesellato e dorato in stile neorinascimentale, opera degli argentieri londinesi “Robert & Sons GARRARD”. I doni raggiunsero Sclopis a Torino nel marzo del 1873. Durante l’estate, gli argenti Tiffany dei tre delegati vennero richiesti in prestito per l’Esposizione Universale di Vienna, dove andarono ad arricchire il padiglione degli Stati Uniti.

Rientrati in Italia, i pezzi di Sclopis, insieme alla fioriera Garrard, vennero ricoverati nel palazzo di famiglia in via Milano a Torino. Dieci anni più tardi, nel 1883, Isabella Sclopis di Salerano, ormai vedova, decise di donare le preziose opere al Museo Civico d’Arte Antica: ricevute dall’allora direttore Emanuele Taparelli d’Azeglio, vennero esposte nella sala dedicata ai cimeli sabaudi e al Risorgimento, come testimonianza dell’operato e dei meriti accademici di Federico Sclopis, tra i redattori dello Statuto Albertino. Nel corso del Novecento gli argenti sono sempre rimasti a deposito ed è oggi la prima volta in cui, dopo un importante restauro (finanziato da Musy PADRE E FIGLI Gioielleria e Argenteria in Torino), gli argenti tornano finalmente ad essere esposti in museo.

Ufficio Stampa: Daniela Matteu - Tanja Gentilini tel. 011 4429523
daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it; ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Conferenza: 16 marzo, ore 17 in Sala del Senato. Ingresso libero

Allestimento: dal 17 marzo 2012 – Sala Ceramiche secondo piano

Per la prima volta dopo più di cent’anni, torna in museo, perfettamente restaurato, il servizio in argento Tiffany donato dagli Stati Uniti a Federico Sclopis nel 1873, come segno di ringraziamento per l’opera politico-diplomatica da lui prestata nella questione nota come “Alabama Claims”.

Intervengono: Edoardo Greppi, Università degli Studi di Torino; Gianni Franzone, Wolfsoniana, Genova; Simonetta Castronovo, Palazzo Madama- Museo Civico d’Arte Antica

Palazzo Madama
piazza Castello Torino
Orario del museo: martedì-sabato 10-18, domenica 10-20, chiuso lunedì.

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