Melania Lanzini, Charles Loverme. La mostra, a cura di Daniele Perra, parte dall'idea della morte come concetto che racchiude in se' uno dei piu' grandi misteri fantastici e tragici della nostra esistenza. L'idea del trapasso, dell'ignoto, del resto e' stata al centro di indagini filosofiche, sociologiche, artistiche sin dall'antichita'.
MELANIA LANZINI
CHARLES LOVERME
Curatore: Daniele Perra
La galleria La Corte Arte Contemporanea di Firenze presenta, con il
sostegno dello Studio Art Centers International (SACI), la mostra dal
titolo 'The Last Future' dell'artista fiorentina Melania Lanzini e
dell'americano Charles Loverme.
La mostra, a cura di Daniele Perra, parte dall'idea della morte come
concetto che racchiude in sé uno dei più grandi misteri fantastici e
tragici della nostra esistenza. L'idea del trapasso, dell'ignoto, del
resto è stata al centro di indagini filosofiche, sociologiche,
artistiche sin dall'antichità .
Il progetto, piuttosto complesso, che sviscera e descrive il tema della
morte da molteplici punti di vista, è composto da tre installazioni
inedite ognuna delle quali valorizza i vari ambienti della galleria.
Da una visione descrittiva dei luoghi deputati all'accoglienza delle
spoglie (i cimiteri), passando attraverso la corruzione della carne si
finisce alla visione beata e serena delle anime in cielo. 'The Last
Future' (L'ultimo futuro) rappresenta sin da titolo l'ultima visione,
l'ultima possibilità . Si tratta di una contraddizione in termini poiché
il futuro non può essere l'ultimo: una visione della fine, quindi, che
allo stesso tempo rappresenta l'inizio, per un futuro prossimo.
L'installazione dedicata ai luoghi adibiti al culto dei morti verrÃ
installata in una specie di cunicolo dal tetto molto basso. La
videoinstallazione è caratterizzata da colori molto vivaci e presenta il
passaggio di innumerevoli volti che da un secolo popolano le 'città dei
defunti'.
La corruzione della carne è la parte più traumatica, e sarÃ
rappresentata da una serie di fotografie di grandi dimensioni su per gli
scalini dello spazio espositivo. Tali immagini simboleggiano la
corruzione della carne nei modi più drammatici e tragici, fino
all'ultima foto che propone una visione diafana di una bellezza opulenta.
La terza installazione simboleggia la visione paradisiaca del cielo, del
dopo, dell'aldilà . Situata al centro della galleria e proiettata sul
soffitto la videoinstallazione darà vita a una sorta d'affresco vivente,
fatto di cielo azzurro e corpi sospesi e avvinghiati in mezzo alle
nuvole.
Per tutto il percorso espositivo, il visitatore sarà accompagnato
dall'ambientazione sonora creata per la mostra dall'artista multimediale
Charles Loverme. Il suono elettronico è caratterizzato da un ritmo
ipnotico e da un insieme di voci, dal vento, dai rumori della strada,
alcuni difficilmente percepibili, che sono stati digitalizzati.
L'aspetto centrale dell'opera in 'The Last Future' non è costituito dal
suono o dall'immagine presi singolarmente, bensì dalla relazione
creativa che s'instaura tra l'audio e il video.
Inaugurazione: 21 marzo 2003 ore 18.00
Informazioni e materiale fotografico:
Rosanna Tempestini tel./fax 055 284435
Immagine: Melania Lanzini e Charles Loverme
The Last Future, 2003, still da video installazione
La Corte Arte Contemporanea
Via de' Coverelli 27r Firenze