La pittura dell'artista rumeno si basa sulla relazione fra l'individuo e lo spazio in cui l'uomo risiede. Nel suo nuovo corpus di opere Fekete pone l'accento sulla serie di Edvard Munch 'Anxiety'.
Conduits/Gea Politi ha il piacere di annunciare la prima personale dell’artista rumeno Robert Fekete (1987, Satu Mare, Romania).
Fekete appartiene alla nuova generazione di artisti che fanno parte dell’importante circuito di Cluj Napoca, Romania.
Durante il soggiorno romano ha continuato a indagare sulla pittura classica e moderna, riuscendo a trovare la possibilità di sperimentare nuove prospettive compositive, combinando le varie informazioni raccolte.
Nei suoi ultimi lavori, l’artista ha concentrato la propria attenzione su ciò che definisce un "falso romanticismo", partendo dall’osservazione di un’opera di Caspar David Friedrich, Il viandante sul mare di nebbia (1818), in cui il protagonista viene collocato, come in altri suoi quadri, nel mezzo di paesaggi spettacolari. Si potrebbe ipotizzare che Friedrich ha scelto questo tipo di composizione per suggerire che attraverso il confronto diretto con la bellezza e la potenza incontenibile della natura, la vita o la mente del soggetto in qualche modo possa migliorare.
La pittura di Robert Fekete si basa dunque sulla relazione fra l’individuo e lo spazio in cui l’uomo risiede. I suoi personaggi mostrano caratteri complessi, sembrano non possedere a volte la natura (The Distance, 2011) o il desiderio (The Patience, 2011); appaiono alienati. Il personaggio vestito in abiti invernali in The Distance guarda un grande pezzo di carta da parati come se cercasse di entrare in una foto, sulla quale proietta un’ombra che segna il limite fisico di questa possibilità, ma al tempo stesso contribuisce a creare un sottile gioco fra realtà, fotografia e pittura.
Nel suo nuovo corpus di opere create appositamente per la mostra, l’artista pone l’accento sulla serie di Edvard Munch “Anxiety”, dove ritrova un dialogo costante fra i personaggi in primo piano e quelli sullo sfondo. L’artista si focalizza ancora una volta sulla distanza che si crea tra l’uomo e la natura, tra l’uomo e determinate situazioni, e tra il desiderio e la possibilità.
Robert Fekete vive e lavora fra Roma e Cluj Napoca. Fa attualmente parte del programma di residenze “Vasile Parvan” presso l’Accademia di Romania a Roma.
Ha esposto alla V Biennale di Praga, nella collettiva “Bad Industry”, presso Mihai Nicodim Gallery, Los Angeles, nel 2011; e nel 2010 al Rumänische KünstlerInnen, Bolzano. A gennaio del 2014 sarà presente con una personale al MAC Birmingham in Inghilterra.
Inaugurazione giovedì 22 marzo ore 19
Conduits
viale Stelvio, 66 Milano
martedì - sabato 15 - 19 e su appuntamento