Galleria Studio G7
Bologna
via Val d'Aposa, 4/a
051 2960371 FAX 051 266497
WEB
Antonella Zazzera
dal 23/3/2012 al 23/4/2012
martedi - sabato 15.30-19.30

Segnalato da

Galleria Studio G7



approfondimenti

Antonella Zazzera
Lara Conte



 
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23/3/2012

Antonella Zazzera

Galleria Studio G7, Bologna

Segnoluce. Sculture in rame. "La brevita' e l'intensita' del rame ritrovato nel tempo storico attraverso il filo e' conversione, e conversione in questo caso e' arte", scrive in una pagina memorabile Mario Merz.


comunicato stampa

testo di presentazione Lara Conte

È come se non ci fosse un prima e un dopo, un inizio e una fine nel lavoro di Antonella Zazzera. Il suo fare si situa in una dimensione fluida, dove i confini sono evanescenti, incerti: non necessari. Così il segno – quel segno che lei stessa definisce “segnotraccia” – incontra il rame nella sua stessa propensione, naturale e necessaria, a farsi esperienza scultorea. “Il rame ripercorre le scoperte dell’uomo. Ripropone intera e breve la vita che esso ha nello spazio e nel complesso della realtà. La brevità e l’intensità del rame ritrovato nel tempo storico attraverso il filo è conversione, e conversione in questo caso è arte”, scrive in una pagina memorabile Mario Merz. Allo stesso modo Antonella, attraverso il rame, esplora il divenire, ripartendo dal grado zero, da quel gesto archetipico e ancestrale di intrecciare pazientemente il filo di diverso spessore e gradazione cromatica mediante un processo lento di sovrapposizione e sedimentazione che riporta la materia al tempo. Il tempo dell’esperienza e della memoria. Nel paradosso magico della creazione l’opera si rivela al suo autore nel fare, così che la vocazione alla forma è solo apparente e fuorviante: ancora una volta non necessaria. Perché è nel più accidentale incontro della forma con la luce che l’opera svela la sua vera essenza. Si situa qui e ora nello spazio, lo contamina in modo totale, e al contempo fa vibrare antiche armonie della memoria.

In questo percorso il segno si fa traccia alla ricerca della scultura custodendo in sé memoria profonda di esperienze diverse dell’arte del passato: “Quando lavoro ho in mente la pittura divisionista, le grandi tele di Segantini e di Previati, la pittura futurista, gli studi sulla luce di Balla e quelli di Dorazio” racconta Antonella. E altre radici ancora si individuano a nutrire il suo “segnotraccia”: il neon di Fontana che si libra nell’aria e si fa spazio di scultura, il segno-scrittura che traghetta l’informel oltre l’informale, a rimettere in discussione i confini fra i linguaggi, gli orizzonti geografici. Come avviene nelle sculture e nelle carte di Antonella che vivono nel bilico, o meglio nella continuità – di pieno e di vuoto, di ombra e di luce – in quella “curva” che lei stessa definisce fondativa del suo fare. A unire terra e cielo, sé e mondo.

Inaugurazione 24 marzo ore 18

Galleria Studio G7
via Val d'Aposa, 4/a - Bologna
Dal martedì al sabato 15.30 - 19.30
giovedi 26 e venerdi 27 gennaio 9,30–13 / 15–19,30 durante ArteFiera
Ingresso libero

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