Superfici Vitali. Tra i soggetti preferiti da Amemiya figurano le farfalle, con ali vibranti nei toni pastello o lucenti di serico candore, che in 'Migratori' paiono librarsi in volo sulla tela monocroma nell'inconsapevolezza di un'esistenza fugace.
La galleria Artsinergy è lieta di annunciare la mostra personale di Hitoshi Amemiya. A cura di Mirella Di Peco.
Le opere di Hitoshi Amemiya presentano una contaminazione estetica, nata dal crossover linguistico di cultura giapponese ed occidentale, che si realizza con un originale uso del medium: il quadro tradizionale diventa "superficie vitale", popolata da miniature di piccoli animali come api, farfalle, gechi, tartarughe, uccellini. Amemiya disegna sul cuoio i contorni delle figure, le ritaglia e le modella con le sue mani: il risultato non è mai lo stesso ed ogni creatura è unica ed irripetibile.
I piccoli animali sono collocati sulla tela a comporre un disegno geometrico o in aggregazioni casuali: sebbene il modus operandi dell’artista derivi da una chiara visione mentale dell’opera, la flagranza del processo creativo favorisce variazioni compositive. In "Hungry Angry" otto uccellini sono collocati nella parte inferiore dell’opera e le loro ali proiettano ombre sulla bianca tela conferendole un’eleganza minimale. La profonda sensibilità grafica dell’artista nasce con la pratica della scrittura tradizionale giapponese, lo shodō: un’arte che richiede grande abilità tecnica, poiché i rapporti proporzionali tra le linee seguono rigide regole di composizione, e che permette di elevarsi spiritualmente, infatti “Quando la mente è corretta, il pennello è corretto”.
Tra i soggetti preferiti da Amemiya figurano le farfalle, con ali vibranti nei toni pastello o lucenti di serico candore, che in Migratori paiono librarsi in volo sulla tela monocroma nell’ inconsapevolezza di un’esistenza fugace. La riflessione politica è il tema centrale di "Leader (responsabili" dove alcuni gechi si mimetizzano con la superficie verde brillante della tela: rappresentano chi ha qualcosa da nascondere al resto della società civile, i cui esponenti sono di color bianco. I quadri di Amemiya rispecchiano un pensiero narrativo caratteristico dei Manga giapponesi, dove i protagonisti dei fumetti sono tipi fissi che agiscono entro un sistema di valori.
Le opere sono superfici vitali poiché ospitano modelli di piccoli animali e nello stesso tempo ci invitano a dialogare con essi. Apparteniamo al medesimo ordine cosmico e come esseri sociali abbiamo forme di organizzazione e convivenza simili a quelle di altre specie: per preservarle dovremmo agire nel rispetto e nella cura di ogni forma vivente piuttosto che fossilizzarci in un supponente antropocentrismo.
Hitoshi Amemiya (1966, Saitama, Giappone, - vive e lavora a Firenze) fin dalle scuole elementari eccelle nella scrittura tradizionale, lo shodō, per la quale riceve molti premi. Studia Giurisprudenza presso la prestigiosa Università Meiji di Tokio e contemporaneamente coltiva le sue passioni: la scrittura, lo sport ed il pianoforte. Si trasferisce in Italia per diventare stilista e qui scopre la sua vocazione artistica. Inizia ad esporre in spazi pubblici a Milano e a San Giminiano collabora con la galleria Gagliardi Arte, con la quale partecipa a mostre, eventi e fiere, come la Fiera d’Arte di Reggio Emilia (2010). Dal 2012 collabora con la galleria Artsinergy.
Inaugurazione 24 marzo ore 18.30
Artsinergy (nuova sede)
via XX Settembre, 34 - San Benedetto del Tronto (AP)
Apertura lun-sab ore 15.30-19.30
Ingresso libero