Palazzo Giorgi Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Poppi (AR)
via Cesare Battisti, 23
WEB
Paolo Gubinelli
dal 23/3/2012 al 13/4/2012
15-18
0575 529478

Segnalato da

Paolo Gubinelli



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Paolo Gubinelli



 
calendario eventi  :: 




23/3/2012

Paolo Gubinelli

Palazzo Giorgi Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Poppi (AR)

L'artista intercetta e recupera le forme classiche del tondo, del piatto e del quadrato: forme che si costituiscono come campo all'interno del quale viene proiettata l'esigenza di un ordine mentale.


comunicato stampa

Dei molti esegeti dell’opera di Paolo Gubinelli, gli interventi dei quali si caratterizzano per acutezza e illuminante esplicitazione del percorso dell’artista, Giulio Carlo Argan, seppure nella forma minore di lettera personale, ne definiva la fondamentale natura. Il grande storico dell’arte, pur rivendicando il proprio primigenio razionalismo, riteneva non infondate talune critiche a questa linea, specie provenienti dal versante del cosiddetto postmoderno, ammettendo, con spirito illuminista che permeava il suo pensiero, lo sconfinamento che, poi, sarebbe diventato pensiero corrente del contemporaneo operare artistico. Questo comporta una oramai consolidata caduta di gerarchie esecutive in favore di una espressività basata sulla radicale ricerca dei fondamenti della visibilità come lo spazio, la luce, i ritmi compositivi, da realizzare, “trovare” sotto ogni forma e figura purche’ organicamente coerente. Paolo Gubinelli è dentro questa dimensione. La prevalente declinazione astratta del suo lavoro nel quale, talvolta, viene adombrata come una memoria di riconoscibilità figurale, si articola su più versanti con l’utilizzazione di mezzi minimali quali la carta, qualche volta il cartone e di tecniche soft come l’acquerello, il pastello. In questo percorso che enuncia una forte componente concettuale, incidenza ha l’evento installativo.

Invece della tela, peraltro, utilizzata all’inizio della sua carriera, Gubinelli impiega la carta non per pregiudiziale poverismo, ma quale supporto dalle inedite possibilità espressive. La sua assorbenza, la sua levità consentono esiti che dall’apparente casualità dei segni, della loro espansione, del loro ramigare sulla superfice, transitano nella costituzione di un fondo nel quale si dispongono come emblemi della coscienza ora inquieta che può decampare nella rappresentazione della turbolenza dell’aria, nel battito continuo della pioggia, ora pacificante con l’esaltazione di un colore solare, cantante. Il supporto si fa, quindi, evento spaziale nel quale si amalgamano le varie modalità espressive di Gubinelli dalla strutturazione di impostazione razionale quasi ai limiti del geometrico alla fluidità astratta a ductus informale.

La permanenza della pulsione costruttiva, che poi si ricollega a quello che è il percorso esistenziale dell’artista e alla sua pratica professionale di progettista, di grafico, si evidenzia nei cartoni segnati, per mezzo della lama da tagli e successive piegature manuali. Tagli, piegature assegnati a rotoli che distesi sulle pareti, dilagano sul pavimento in una virtuale dimensione di infinito. Trattasi di materializzazione dello spazio, quasi una istanza di concretezza che si evidenzia anche nella pratica del collage per cui la staticità del supporto viene animata dalla immissione di materiali altri preconfezionati e predeterminati.

L’emotività, il tasso di casualità connesso all’estendersi e al fluire dei segni, lo sconfinamento spaziale che avviene sul supporto cartaceo, espongono come una pausa attraverso il rapporto materico con la ceramica per poi riprendere un cammino nel solco dei presupposti concettuali che animano il lavoro di Gubinelli. La funzionale lentezza esecutiva derivante dalla manipolazione, i conseguenti margini riflessivi che ne conseguono, anche per i connessi e incisivi problemi tecnici, rimandano quasi con naturalezza a procedure di modulazione razionale pur nella morbidezza delle configurazioni segniche. L’artista intercetta e recupera le forme classiche del tondo del piatto, prevalentemente, e del quadrato, più raramente. Sono forme e tipologie che si costituiscono come campo, ambito sperimentalmente operativo all’interno del quale viene proiettata e, oserei dire, documentata l’esigenza di un incontenibile ordine mentale. Non è un caso che, proprio in questo ambito assumono evidenza figure di ascendenza geometrica quali il triangolo, il quadrato, il semicerchio; la stessa linea di demarcazione si estende nelle canoniche direzioni dell’orizzontale e verticale. I punti di interferenza, le simmetrie funzionano, di volta in volta, come provocazione ottica ed anche quale indizio di richiesta di un ordine mentale. Le profondità, i rilievi, sono affidati alla scansione cromatica a predominanza del grigio luminoso che, nella stesura e selezione si raccorda con l’originaria specificità che caratterizza e coinvolge tutta l’opera di Gubinelli.
Tarquinia, aprile 2011
Luciano Marziano

Paolo Gubinelli,
biografia. Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti:
Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Ugo La Pietra, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Emilio Isgrò, Umberto Peschi, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Emilio Scanavino, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in italia e all’estero.

L’artista Paolo Gubinelli, invitato da Vittorio Sgarbi e segnalato da Tonino Guerra, presente con una installazione di n. 28 opere su carta accompagnata da versi di Tonino Guerra alla 54 Biennale di Venezia 2011 del Padiglione Italia alle Corderie dell’Arsenale

Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici:

Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Cristina Acidini, Mariano Apa, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Ornella Casazza, Claudio Cerritelli, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Roberto Daolio, Claudio Di Benedetto, Angelo Dragone, Luigi Paolo Finizio, Alberto Fiz, Paolo Fossati, Francesco Gallo, Mario Luzi, Luciano Marziano, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro Parmiggiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Claudio Strinati, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.

Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani e stranieri:

Adonis, Alberto Bertoni, Alberto Bevilacqua, Libero Bigiaretti, Franco Buffoni, Anna Buoninsegni, Enrico Capodoglio, Alberto Caramella, Roberto Carifi, Ennio Cavalli, Giuseppe Conte, Vittorio Cozzoli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Eugenio De Signoribus, Gianni D’Elia, Luciano Erba, Giorgio Garufi, Tonino Guerra, Tony Harrison, Emilio, Isgrò, Clara Janés, Ko Un, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Giancarlo Majorino, Alda Merini, Alessandro Moscè, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Feliciano Paoli, Titos Patrikios, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Roberto Roversi, Paolo Ruffilli, Mario Santagostini, Antonio Santori, Frencesco Scarabicchi, Fabio Scotto, Michele Sovente, Maria Luisa Spaziani, Enrico Testa, Paolo Valesio, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.

Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la “carta”, sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell’ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.

Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha eseguito opere su carta, libri d’artista, su tela, ceramica, vetro con segni incisi e in rilievo in uno spazio lirico-poetico.

organizzato da Pro-loco Centro Storico Poppi

in collaborazione con il Comune di Poppi

Inaugurazione Sabato 24 marzo ore 17

Palazzo Giorgi
via Cesare Battisti, Poppi, Arezzo
orario di apertura 15-18
ingresso libero

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