4/4/2003
Pietro Roccasalva
Vistamare, Pescara
Mostra personale. Il lavoro di Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo d'azione specifico, anche e soprattutto quando contempla l'utilizzo di istallazione, video e riproduzione digitale: tutti quei media insomma, che sembrerebbero partecipare della ''crisi'' della pittura stessa. Fisheye, questo il titolo dell'intero progetto, tematizza il meccanismo della proiezione e quello della ricostruzione insieme con il quadro come ''scena'' e spazio di riduzione attraverso la mimesi.
L’Associazione culturale Vistamare è lieta di presentare la prima mostra personale di Pietro Roccasalva (Modica-Rg 1970, vive e lavora a Milano)
Il lavoro di Pietro Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo di azione specifico, anche e soprattutto quando contempla l’utilizzo di istallazione, video e riproduzione digitale: tutti quei media, insomma, che sembrerebbero partecipare della “crisi†della pittura stessa. I suoi lavori – come quelli precedentemente esposti alla Fondazione Ratti a Como, alla Calcografia Nazionale a Roma e all’Archivio di Stato a Torino – sono strutture estremamente variabili in cui elaborazioni al computer, elementi scultorei, ambientali e dipinti visualizzano insieme il processo che precede e segue la realizzazione di un’immagine pittorica. La pittura come sistema di allestimento e mise en scene è qui posta in relazione con le sue possibilità e condizioni di esistenza all’interno del nostro attuale paesaggio percettivo, dominato da media elettronici, spettacolo permanente ed esperienza cinematica totale.
Il processo che conduce all’elaborazione e alla realizzazione di un’immagine – un processo condotto sempre in solitudine – è analizzato e reso visibile con perizia anatomica: si giunge così ad una visibilità totale, all’assenza di “mistero†che è poi la stessa forma di visione-osservazione-sorveglianza assoluta che, ogni giorno, mettono in campo la fotografia, la TV e l’immagine in movimento.
Il lavoro di Pietro Roccasalva ruota intorno a questi poli reciproci di amplificazione e sparizione dell’immagine attraverso la sua stessa riproduzione, intorno al tema della sua morte per eccesso di presenza una volta che essa accetti l’immersione nel paesaggio contemporaneo dei media e dell’immagine seriale.
Anche in questa sua prima mostra personale, la realtà di un quadro – già di per sé frutto di una precedente messa in opera scenica e iconica – è ambientata all’interno di un set che potrebbe diventare, a sua volta, il punto di partenza per la creazione di un’altra immagine dipinta. Fisheye – questo il titolo dell’intero progetto – tematizza il meccanismo della proiezione e quello della ricostruzione, insieme con il quadro come “scena†e spazio di riduzione attraverso la mimesi: la visione del quadro come oggetto concreto è in qualche modo ostruita dalla presenza di un’imponente costruzione piramidale che visualizza la proiezione omotetica del perimetro della stanza. Nella stanza adiacente, la sezione di un secchio metallico inserito nella parete e che, alla base, riproduce il medesimo pattern del pavimento, rimanda all’idea di imitazione, traslazione e compenetrazione dei differenti piani di realtà .
L’intero sistema allestisce così un repertorio delle convenzioni che presiedono alla costruzione di un’immagine – simulazione, proiezione, sintassi iconografica... – come a voler eseguire l’autopsia della pittura attraverso la creazione e l’accettazione di un corpo nuovo, artificiale, seriale. (Alessandro Rabottini)
Adattamento del testo apparso sul catalogo relativo alla mostra la RiproRiduzione (Roma - Calcografia Nazionale, Torino - Archivio di Stato) a cura di Giacinto di Pietrantonio.
Opening: Sabato 5 aprile 2003 ore 18.00
VISTAMARE
Associazione culturale - Largo dei Frentani 13 – 65127 Pescara
Orari: mercoledì e venerdì 17.30 – 19.30
Per visite su appuntamento chiamare negli orari di apertura.