Acquario Civico
Milano
viale Gadio, 2
02 88465750 FAX 02 88465751
WEB
Alberto Storari
dal 2/4/2012 al 28/4/2012
mar-dom 9-13 e 14-17.30

Segnalato da

MC2 gallery




 
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2/4/2012

Alberto Storari

Acquario Civico, Milano

Mare Magnum. "Cadaveri di navicelle senza nocchiero, immobili oltre il tempo, carichi della memoria di un passato che tuttavia sta inchiodato al qui e ora". Personale di pittura a cura di Claudio Composti.


comunicato stampa

a cura di Claudio Composti

In occasione del Centenario dall'affondamento del Titanic (1912-2012)

Alberto Storari, Ancora di Emanuele Beluffi

Se si volesse collocare la produzione di Alberto Storari in una temperie culturale determinata, il riferimento immediato non potrebbe non essere rappresentato dalla koinè romantica. D’altro canto non gli si farebbe giustizia se lo si interpretasse sic et simpliciter alla stregua d’un romantico redivivo, fermo restando che l’inattualità è un’opzione culturale assai feconda, perchè tempus fugit e la scelta controcorrente contiene in sé il rischio pressante dell’anacronismo. Ma, si sa, la verità è senza tempo e aliena alla contingenza, anche alla contingenza dell’arte contemporanea. Quindi, una medesima verità può essere declinata attraverso differenti linguaggi, ciascuno egualmente all’altezza del proprio tempo. I mostri di ferro spiaggiati e carichi di memoria che Storari immortala nella loro fissità e sussistenza su scabre superfici damascate rinnovano quei sentimenti che sono alla base di buona parte della storia del pensiero e dell’arte occidentali (la cultura orientale declina differentemente i luoghi concettuali fondamentali dell’essere e del principio di non contraddizione [A e non-A], anche se alla fine ci si ritrova tutti, sia a est che a ovest, allo stesso punto, basti pensare a quanto la dialettica hegeliana sia debitrice del Tao), legati allo stupore platonico per ciò che vi è e al sublime romantico tematizzato da Immanuel Kant in filosofia e Caspar David Friedrich in pittura.

La composizione complessiva in cui si risolvono i relitti di Alberto Storari ricorda molto da vicino quella stimmung di cui parlava Giorgio De Chirico via Friedrich Nietzsche, che nella fattispecie denotava l’atmosfericità ravvisabile nell’Enigma dell’oracolo del pictor optimus e in Monaco in riva al mare di Caspar David Friedrich, dove il soggetto si ergeva nella sua sussistente immane fissità sul debordare dell’infinito, circonfuso dall’enigma dell’immensamente grande. Nell’opera di Alberto Storari l’enigma è disvelato nella sua possente nudità e fisicità: questi relitti sono vite silenti nell’esatta traduzione delle espressioni inglese e tedesca still life e stilleben, che denotano il nostro concetto di “natura morta”. Cadaveri di navicelle senza nocchiero, immobili oltre il tempo, carichi della memoria di un passato che purtuttavia STA, inchiodato al qui e ora: la vita, schopenhauerianamente intesa come eterno presente, oggettivata nell’adesso immobile di animali di ferro spiaggiati che conservano in sé le vestigia di un tempo passato, il loro tempo.

E che, per un rovesciamento di prospettiva, hanno davanti a sé il nostro sguardo stupefatto, osservatori dell’immensamente grande, viandanti sul mare di nebbia che in questo caso non stanno “nel” quadro ma al di là di esso. Dinanzi ai quali si ergono questi giganti, portatori di una storia che è tuttavia il resoconto di molte storie, divagazioni e suggestioni, recando in sè il valore simbolico di un universo di discorso che, come nell’epopea di Moby Dick, trascende i limiti della narrazione legata al qui e ora per lambire i territori della scienza, della filosofia e dell’arte.

Inaugurazione martedì 3 aprile 2012 ore 18

Acquario Civico
V.le G. Gadio, 2 - Milano
Mart.- dom. 9 - 13 / 14 - 17.30
Ingresso libero

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