Giancarlo Costa
Mauro Mariani
Alessandra Ciceri
Massimo Rizzardini
Alberto Storari
Claudio Composti
Storie di mare, leggende e altre dicerie. Dibattito - incontro
Nonostante siano passati cento anni da quella notte di aprile del 1912, il naufragio del Titanic conserva ancora un grande potere avvincente, anzi col passare del tempo aumentano appassionati e studiosi di questo tragico avvenimento, mentre naufragi piu' gravi sono totalmente dimenticati. Raramente un evento riunisce in modo cosi' completo elementi cosi' disparati come tragedia, allegoria, metafora, eroismo, dignita', classismo, uguaglianza e pregiudizio. Fin dall'inizio della sua costruzione sembra che il destino abbia governato la catena degli eventi in modo da condurre la nave e 1.500 persone in fondo al mare. Il naufragio del Titanic segno' la fine di un'era, quella della cosiddetta belle epoque. Insieme al piu' grande transatlantico in esercizio affondarono la sicurezza, la vanita' e l'illusione che non ci fossero limiti al progresso dell'uomo e alla sua tecnologia. Insieme alla nave dichiarata inaffondabile, in due ore e 40 minuti affondo' lo status symbol galleggiante del lusso, dell'esclusivita' e del privilegio. Emigranti e miliardari - fino allora rigorosamente separati - si trovarono a fianco nelle lance di salvataggio o nelle acque gelide dell'Atlantico nello stesso modo in cui due anni dopo avverra' nelle trincee della Prima Guerra Mondiale. Il Titanic fu la premonizione di tutto questo. Intervengono: Giancarlo Costa, Mauro Mariani, Alessandra Ciceri, Massimo Rizzardini, Alberto Storari e Claudio Composti. Giovedi' 12 aprile ore 21, sala Vitman (primo piano), ingresso libero.