Galleria Grazia Neri
Milano
via Maroncelli 14
02 625271 FAX 02 6597839
WEB
La storia di Bryan
dal 2/4/2003 al 16/4/2003
WEB
Segnalato da

Paola Riccardi



approfondimenti

Teresa Carreno



 
calendario eventi  :: 




2/4/2003

La storia di Bryan

Galleria Grazia Neri, Milano

Teresa Carreno, fotografa venezuelana. Un reportage che ci racconta la storia di un bambino di strada che non abita nei cosiddetti paesi del sud del mondo ma a Milano, nei dintorni del Castello Sforzesco, sulle panchine dei giardini pubblici.


comunicato stampa

di TERESA CARREÑO
fotografa venezuelana

Un reportage che ci racconta la storia di un bambino di strada che non abita nei cosiddetti paesi del sud del mondo ma a Milano, nei dintorni del Castello Sforzesco, sulle panchine dei giardini pubblici. Bryan e sua madre Rosa sono arrivati in Italia quest'anno, spinti dall'assenza di prospettive in Ecuador e con la speranza di trovare un futuro più promettente, ma purtroppo non sono riusciti a rientrare nei requisiti della regolarizzazione; nessuno ha voluto assumere una donna con un figlio.
Questowww lavoro vuole fare emergere una riflessione critica sull'attuale legge Bossi- Fini, che non sempre rende possibile una partecipazione democratica dei cittadini stranieri alla società italiana.

Una ricerca che centra il suo interesse sulla persona all'interno di un tessuto sociale 'civilizzato' ma spesso impoverito dall'indifferenza alle relazioni umane. Un reportage che intende sollecitare un'autentica cultura di condivisione e responsabilità per il bene comune.

La fotografa venezuelana Teresa Carreño da anni approfondisce ricerche legate agli immigrati stranieri, credendo in una possibile convivenza costruttiva in una società multietnica; in questo suo ultimo progetto sempre sul tema dell' integrazione, l'autrice propone una possibilità in più: oltre a narrare attraverso le immagini, la fotografa interagisce con i suoi protagonisti, andando incontro ai loro problemi, coinvolgendo in varie forme anche la società civile.

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La storia di Bryan
la mostra / un progetto di solidarietà

Una mostra fotografica proposta come fatto concreto e collettivo e non solo come documento di denuncia o comunicazione estetica.

Durante la realizzazione di questo reportage la fotografa ha cercato di sviluppare una sensibilità capace di spingere non solo i protagonisti del reportage a reagire, ma stimolando anche solidarietà da parte degli abitanti della città in cui vivono.

Un'esemplare e drammatica realtà per mostrarci anche una poetica mappa solidale, che ruota attorno a questa incredibile esperienza sociale.

Il tema della solidarietà, in un'era che porta con sé grandi speranze e inquietanti interrogativi, vuole offrire uno stimolo affinché la società 'globale'possa vedere la partecipazione dignitosa di tutti i cittadini del mondo.

Oggi i mass-media e le tecnologie ci permettono conoscenze ampie, ma non ci offrono altrettante opportunità di scambio tra gli individui che valorizzino le relazioni umane. L'indagine sulla dimensione sociale e sulle possibili interazioni propositive che ne scaturiscono sono alla base dell'approccio fotogiornalistico di Teresa Carreño.

'Ho iniziato otto mesi fa a realizzare questo progetto, spinta principalmente dalle conseguenze dei cambiamenti mondiali in atto.Una realtà che ha cambiato il mio modo di fotografare, stimolando un nuovo impulso a concepire il fotogiornalismo riflettendo sulla mia necessità d'interagire direttamente con i protagonisti di un reportage andando incontro ai problemi, ai drammi, superando ogni concezione formale assistenzialistica e sentimentale: intesa invece come responsabilità civile per il bene comune. Ho cercato di coinvolgere i cittadini del luogo in cui vivo per stimolare una maggiore solidarietà e scambio tra le persone sensibili al caso, attraverso incontri di vario genere; ad esempio iscrivendo il bambino a scuola, trovando lavoro alla madre, organizzando una raccolta di fondi tra gli abitanti di questa città per acquistare le scarpe ortopediche per Bryan, che soffre di una malformazione al piede sinistro, trovando infine, grazie al sostegno di Grazia Neri, una sede per esporre la mostra. Attualmente il bambino frequenta regolarmente la scuola elementare e grazie al contributo privato dei cittadini italiani Bryan è riuscito a realizzare il suo sogno d'inserimento in una scuola di pianoforte a Milano. Bryan e Rosa sono in questo momento ospitati in una chiesa evangelica, ma rischiano ogni giorno di essere espulsi dall'Italia.
La mobilitazione continua ¦ sperando di trovare una soluzione alternativa concreta che risolva al più presto il caso di questo bambino ecuadoriano a Milano, esemplare per la sua vitalità ed energia comunicativa.'
Teresa Carreño

La mostra verrà inaugurata giovedì 3 aprile 2003 alle ore 18.00

e rimarrà aperta fino al 16 aprile con i seguenti orari:
da lunedì a venerdì: dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18 sabato: dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 17

chiuso la domenica ingresso libero

galleria Grazia Neri
via Maroncelli 14, Milano.

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