Il deserto, luogo reale e metafisico, tempo sospeso e spazio infinito, e' il protagonista della mostra. Fotografie Lucia Covi, oggetti di design di Giancarlo Iliprandi, pitture e sculture di Ida Rosa Scotti.
Il deserto luogo reale e metafisico, che ci ammalia per immanenza, tempo sospeso e spazio infinito, è il protagonistadella mostra di tarda primavera di SBLU_spazioalbello, che propone un racconto per immagini di paesi visitati nella realtà,catturati nella luce che cambia, colorati dall’immaginazione. Spazi che si trasformano in luoghi fuori dal tempo, eterni,ma non immobili. Anche le genti del deserto arrivano da un tempo differente, legate a tradizioni e riti a noi sconosciuti.Il deserto è sabbia, è pietra, è materia mobile e contemporaneamente immutabile.Il fil rouge che lega le opere dei tre artisti presenti in mostra: Lucia Covi fotografa, Giancarlo Iliprandi visualdesigner, Ida Rosa Scotti pittrice e scultrice, può essere proprio cercato nei colori e nella forma del deserto intesocome terra che muta, si modella e cambia continuamente forma.Il tema della luce è affrontato con una sensibilità raffinata e sottile dalla fotografa Lucia Covi. Le sue immaginimostrano, attraverso lo studio del particolare, le tracce della presenza della vita nell’immensa immobilità di uno spaziosenza contenuti. Nelle sue opere forma e colore della materia dialogano tra loro portando in primo pianolinee essenziali che si disegnano nella luce. Il deserto si concretizza nella linea delle sue dune trasformandosi nel concettostesso di spazio: assoluto, atemporale e decontestualizzato.
Giancarlo Iliprandi, designer di fama internazionale e fine narratore ci propone immagini del deserto del Tchadnella zona di Marmar, che lo stesso artista definisce come “uno dei luoghi più ricchi di suggestioni paesaggisticheper gli amanti dell’unione roccia e sabbia”. Immagini di tramonti esaltati nelle sfumature del giallo, dell’ocra, degliarancioni e degli oltremare. Acquerelli che ci restituiscono il sapore aspro, gli odori secchi, la pungente visione dei luoghi.E intorno ai colori forme di rocce e animali, dune e orizzonti si delineano e si fissano essenziali sulla carta.L’artista Ida Rosa Scotti, appassionata scultrice, non parte dal deserto, ma ci propone sculture che nei colori e nellaricerca di essenzialità ce lo ricordano. Attraverso la terra e la pietra la materia prende una forma rarefatta rivelando coloriessenziali. Emergono contrasti e assonanze, abbracci e respingimenti, che spesso si risolvono in incastri perfetti.Sulle superfici ruvide la luce fa il suo lavoro, esaltando i colori naturali di argilla e arenaria.Ida Rosa Scotti modella con maestria, dominando la materia con decisione, riportandola a forme primordiali dacontemplare.
In occasione della mostra, mercoledì 9 maggio alle 18,30 lo spazio ospiterà Giovanni Mattiangeli che racconterà“l'incredibile storia/avventura dell'albero del Tenere tra mito e realtà sahariane".
Inaugurazione 2 maggio ore 18.30
Sblu spazioalbello
via Antonio Cecchi, 8 - Milano
3-18 maggio 18;30-20 e 21-25 maggio su appuntamento
Ingresso libero