AlterVista. Grazie a una precisa esecuzione dell'opera, che passa anche attraverso il confronto tecnico con diversi materiali (granito, marmo, acciaio e bronzo), lo scultore continua il suo percorso evolutivo, alla ricerca di sempre piu' raffinate angolazioni di senso dentro la forma.
"alterVista" sintetizza la peculiarità dell'opera di Cornelis Rijken di raccogliere e accogliere i molteplici punti di vista degli osservatori. Ogni scultura condensa nelle proprie geometrie e nella densità della materia la complessità dell'immaginario collettivo, oltre che dell'autore. Al contempo, con la sua solida presenza sfida apertamente lo sguardo, richiamando allo scambio di visioni, esperienze e vissuti. Un lavoro sempre riferito all’uomo, alle sue relazioni, al suo pensiero e al suo sentire.
Il critico d'arte Silvia Pegoraro svela la complessità che si cela dietro l'apparente semplicità delle opere. “II paradosso dell’arte, evidente soprattutto nella scultura è quello di esprimere un concetto mentale o spirituale attraverso la materia, e nel lavoro di Rijken si avverte in modo particolare la tensione tra materia e mente: lo stesso simbolo matematico dell’infinito tradotto in affascinanti forme scultoree ne è una vivida ed efficace testimonianza. Ed è così che la sua scultura si arriva a percepire come una sorta di arco teso dello spirito, che alle tre dimensioni dello spazio ne aggiunge molte altre.”
Grazie al processo di ideazione, progettazione e precisa esecuzione dell'opera, che passa anche attraverso il confronto tecnico con diversi materiali (granito, marmo, acciaio e bronzo), lo scultore continua il suo percorso evolutivo, alla ricerca di sempre più raffinate angolazioni di senso dentro la forma.
Cornelis Rijken (1951, Waalwijk, Paesi Bassi) ha frequentato l’Akademie St. Joost a Breda, dove si è laureato nel 1987 in scultura monumentale e pittura. L’arte come professione è stata una scelta della maturità e l’astrattismo il suo principale ambito espressivo. Cornelis si è dedicato, prima di tutto, alla pittura (lyric abstract). Degli anni ‘90 sono grandi opere in acrilico caratterizzate da un sapiente equilibrio cromatico. Ma il bisogno di approfondire la ricerca ha portato Cornelis ad esplorare la terza dimensione offerta dalla scultura. I luoghi dove ha vissuto hanno stimolato l'utilizzo di materiali diversi : l’acciaio in Olanda, il granito e il bronzo in India, il marmo di Carrara in Italia. L’India, dove ha trascorso più di un decennio, lo ha visto coinvolto anche in diversi progetti di sviluppo sociale, compresa l’emergenza tsunami. Dal 2007 Cornelis ha trovato il suo posto in Italia, a Casola Valsenio, dove vive e crea nuove opere.
Inaugurazione: 3 maggio ore 18,30
Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli
via Caterina Sforza, 13 - Imola (BO)
Orari di apertura: lun-dom 10-13 / 16-19
Ingresso libero