Lo spettacolo di Elsa Agalbato e Fabio Sargentini gioca sulla soglia cartacea rappresentata dal frontespizio ingigantito della tragedia shakespeariana. Una forza centrifuga e centripeta sospinge Amleto e Ofelia fuori e dentro il loro destino scritto.
Parola, immagine, gesto, concetto, si sono alternati, per periodi più o meno lunghi, nel dominio dell’espressione teatrale degli ultimi decenni. Oggi questi ingredienti, ieri indigesti uno all’altro, possono essere impiegati dalla sperimentazione tutti insieme, senza preclusioni. Semmai dipende dalle dosi, secondo i gusti dell’autore o del regista. Per noi, ad esempio, basilare è la componente concettuale, un’idea di spazio in grado di supportare l’intero spettacolo. È questo che ci orienta nella scelta del testo, spesso in sintonia con il tema del teatro nel teatro. Tutto sta nel miscelare a quel punto, ottenendo il giusto amalgama, recitazione, immagine, gesto.
Per quanto riguarda Amlieto, esso è giocato in gran parte sulla soglia cartacea rappresentata dal frontespizio ingigantito della tragedia shakespeariana. Una forza centrifuga misteriosa sospinge fuori della pagina Amleto prima e Ofelia poi, personaggi ribelli al proprio autore. Contemporaneamente una forza centripeta e contraria tende a risucchiarli indietro al di là di quella stessa soglia per riportarli in linea con il loro destino scritto. Sul filo di questa tensione di forze contrapposte si snoda lo spettacolo. Amleto per un’ora sarà Amlieto. Egli sa che il tempo concessogli è poco, un soffio. Occorre carpire l’attimo: troppo potente è il rappel à l’ordre dell’autore. Non altro che il desiderio fisico per Ofelia, e di lei per lui, li proietta sul palcoscenico. Sono lì non per la vendetta di rito, bensì per gettarsi, liberi da lacci, l’uno nelle braccia dell’altro. I loro corpi vibrano, si congiungono, sfuggendo agli agguati della pagina tentacolare. E quando essa riagguanterà i corpi pieni di vita degli amanti, sul piano scenico, ben ordinati, non rimarranno che i loro abiti vuoti.
Elsa Agalbato Fabio Sargentini
L'Attico
via del Paradiso 41 Roma
biglietto € 5,00 posti limitati