La XVIII edizione del ciclo espositivo 'Soltanto un quadro al massimo', che mette a confronto l'opera di un artista tedesco (Kartoffelmaschine) con quella di un artista italiano (Piramide Invisibile), presenta due lavori realizzati entrambi nel 1969, periodo in cui sia De Dominicis che Polke si confrontavano con le esperienze processuali e performative della fine degli anni '70, pur partendo da presupposti differenti.
a cura di Ludovico Pratesi e Joachim Blüher
Giovedì 3 maggio 2012 alle ore 19.30, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
inaugura la diciottesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al
massimo, con Gino De Dominicis e Sigmar Polke.
La presente edizione mette a confronto per la prima volta le opere di due
grandi artisti scomparsi.
La oramai famosa rassegna espositiva Soltanto un quadro al massimo, curata
da Ludovico Pratesi e dal Direttore dell'Accademia Tedesca, Dr. Joachim
Blüher, mette a confronto l’opera di un artista tedesco con quella di un
artista italiano.
In passato si sono confrontate le opere di artisti quali Enzo Cucchi e Georg
Baselitz (2003), Jannis Kounellis e Jörg Immendorff (2004), Emilio Vedova e
Markus Lüpertz (2004), Marisa Merz e Rebecca Horn (2005), Domenico Bianchi e
Sean Scully (2005), Mario Merz e Wolfgang Laib (2006), Michelangelo
Pistoletto e Rosemarie Trockel (2007), Grazia Toderi e Tobias Rehberger
(2008), Vanessa Beecroft e Wolfgang Tillmans (2008), Paola Pivi e Jonathan
Meese (2009), Mimmo Jodice e Andreas Gursky (2009), Nico Vascellari e
Christian Pilz (2010), Giulio Paolini e Candida Höfer (2010), Ettore
Spalletti e Imi Knoebel (2010), Rossella Biscotti e Björn Braun (2011),
Alfredo Pirri e Gerhard Merz (2011) e infine Vittorio Messina e Thomas
Schütte (2011).
I curatori così presentano la mostra: “Per rappresentare la dimensione
concettuale del pensiero di entrambi, conosciuti principalmente per i
dipinti, abbiamo scelto due opere realizzate entrambe nello stesso anno, il
1969, nel periodo in cui sia De Dominicis che Polke si confrontavano con le
esperienze processuali e performative che caratterizzano la fine degli anni
Sessanta, pur partendo da presupposti differenti.
L’opera di Gino De Dominicis, Piramide Invisibile, è stata esposta in
occasione della sua prima personale all'Attico di Roma nel 1969, insieme ad
altri "oggetti invisibili": oltre alla Piramide esposta a Villa Massimo, il
Cubo e il Cilindro, riconoscibili soltanto attraverso i loro perimetri
tracciati sul pavimento con strisce di nastro adesivo. "Un'opera, una volta
terminata, mi deve sorprendere e rimandarmi più energie di quante ne ho
impiegate per realizzarla" ha dichiarato De Dominicis, impegnato in una
ricerca tesa a superare i confini fisici e materiali dell'opera per
trasferirla in una dimensione altra, un territorio metafisico al quale solo
l'artista ha accesso.
Kartoffelmaschine, realizzata da Sigmar Polke nel 1969 in 30 esemplari, è
un'opera ispirata alla relazione tra la forza creativa della patata e
l''opera d'arte. 'Un giorno scesi in cantina - racconta Polke - e al buio
vidi una patata che aveva germogliato. Così capii che l’innovazione, la
creatività, la spontaneità, la produttività, la creazione del tutto fuori di
sé, e così via - allora tutto questo era la patata”. Intorno a questo tubero
Polke costruisce una sorta di 'macchina celibe' che gli permette di attivare
un processo di matrice dadaista sulla possibilità di trasformazione di
oggetti comuni in opere d'arte'.
Gino De Dominicis (Ancona, 1 aprile 1947 - Roma, 29 novembre 1998) espone per la prima volta nel
1967. Nel 1969 si trasferisce a Roma, dove esordisce nello stesso anno alla
galleria L'Attico. Tra le principali mostre internazionali si ricordano:
Biennale de Paris, Biennale di Venezia, documenta a Kassel, la Quadriennale
di Roma. Molte istituzioni hanno dedicato mostre personali a De Dominicis,
tra cui il Museo di Capodimonte a Napoli, il PS1 Contemporary Art Center a
New York e il Maxxi a Roma. Nel 2011 è stato pubblicato il catalogo
ragionato dell'artista a cura di Italo Tomassoni, pubblicato da Skira,
Milano.
Sigmar Polke (Oels, 13 febbraio 1941 – Colonia, 10 giugno 2010) è uno dei
più importanti artisti del dopoguerra a livello mondiale, che si è dedicato
prevalentemente alla pittura, al disegno e alla fotografia artistica. Ha
partecipato alle più importanti rassegne internazionali, tra cui Documenta a
Kassel e la Biennale di Venezia, dove nel 1986 vince il Leone d'Oro. Mostre
personali principali: Musée d'art moderne de la Ville de Paris, Kunstmuseum Bonn, Staatliche Kunsthalle
Baden-Baden, Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland a
Bonn, Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart a Berlino, Museum of Modern
Art a New York, Hamburger Kunsthalle, Tate Modern a Londra.
Immagine: Gino De Dominicis, Piramide invisibile, 1969. Strisce adesive, BASE cm X. courtesy: Collezione Calabresi, Roma
UFFICIO STAMPA:
Loredana Marzano
tel. 06-44259340
giorgolo@villamassimo.de
Maria Bonmassar, tel. 335-490311
maria.bonmassar@tiscali.it
INAUGURAZIONE: giovedì 3 maggio 2012, ore 19.30
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo
Largo di Villa Massimo 1-2 - 00161 Roma
Orari: dal lunedì al giovedì, ore 9.00 - 13.00 e 14.00 - 17.00, venerdì, ore 9.00 - 13.00
sabato e domenica chiusi