Le immagini elettroniche che saturano il panorama visivo del nuovo millennio sono in realta' mosaici raffinatissimi costituiti da centinaia di milioni di punti di luce: i pixel. Da questa considerazione nascono due mostre personali per Vis-a-vis 3 - Surfing the pixels.
a cura di Nicola Davide Angerame
Francesco Granducato | Memorie del presente
Carlo Pasini | After Warhol
Le immagini elettroniche che saturano il panorama visivo del nuovo millennio sono in
realtà mosaici raffinatissimi costituiti da centinaia di milioni di punti di luce: i
pixel. Da questa considerazione nasce questa mostra che mette "in risonanza" due
modi affini e diversi di intendere la ricerca sulla costruzione delle immagini agli
inizi del nuovo secolo. Le ricerche sui materiali extra-pittorici hanno abbondato
lungo tutto il corpo del XX secolo, determinando nuove definizioni e nuovi scopi
dell'arte.
Francesco Granducato (Caltanissetta, 1959) e Carlo Pasini (Pavia, 1972) hanno
raggiunto ciascuno per conto proprio, e senza contatti tra loro, esiti innovativi
nella ricerca decennale dedicata alla "modularità" di materiali seriali di
produzione industriale che presentano particolari caratteristiche di colore e di
materia.
I due hanno così scoperto e affinato tecniche per certi versi simili al mosaico e
per altri simili alla costruzione delle immagini elettroniche, non disdegnando di
considerare il Divisionismo e l'Impressionismo come scuole di pensiero utili per
riflettere sulla modulazione del colore e su come esso si "formi" a partire da
contrasti o accostamenti di tinte differenti. La luce e le tonalità sono al centro
di un approfondimento che ha portato a risultati sorprendenti e spettacolari.
I materiali usati dai due artisti sono dunque "pixel materici", ovvero moduli
perfettamente tondi di dimensioni ridotte e dai colori saturi che nell'accostamento
producono effetti di profondità, di luce e di trasparenze, come nel caso dei quadri
di Granducato, oppure creano immagini i cui pigmenti "surfano" sulla superficie
delle opere offrendo ai quadri di Pasini un sapore vagamente pop, ma la cui
paternità può essere reperita altrettanto bene nel minimalismo e nella serialità
care a diversi movimenti artistici del passato.
L'immagine elettronica è inconsistente, pellicolare. Quelle di questa mostra sono
invece materiche, concrete e consistenti. Mentre quelle di Granducato giocano sulla
sottrazione del pieno e sul vuoto che si crea dentro le sue immagini, Pasini offre
un esempio di "pelle" estetica che ricopre i suoi animali e le icone del suo
"giardino" interiore.
L'intero progetto è a cura di Nicola Davide Angerame e in questa terza edizione
mette a confronto due artisti italiani, portandoli per la prima volta ad esporre in
una personale in una galleria milanese.
L'inaugurazione della terza edizione del progetto Vis-à-vis #3 intitolata "Surfing
the pixel" si tiene il 4 maggio 2012 (ore 18 - 22) presso whitelabs, Milano. La
mostra dura fino al 19 giugno e presenta gli ultimi lavori di Francesco Granducato
(Caltanissetta, 1959) e di Carlo Pasini (Pavia, 1972).
Vis-à-vis è un progetto creato dal critico Nicola Davide Angerame, che lo descrive
così: "L'idea di mettere due artisti faccia a faccia, mi è venuta da una impressione
forte che lo spazio di whitelabs mi ha suscitato. Ci sono due pareti lunghe oltre 14
metri che si fronteggiano a cinque metri di distanza. Soffitto basso. Pochi spazi
sono così. Ci sono le sale, i saloni, gli hangar, le salette, ma questo "muro contro
muro" lo vedo solo qui. Allora perché non sfruttarlo per mettere in dialogo
ravvicinato i lavori di artisti che non hanno mai esposto a Milano e che possono qui
trovare un luogo di confronto e di conforto. Presenteremo artisti che si amano e che
si odiano, i cui lavori sono in sintonia oppure stridono".
Opening 4 maggio 2012 ore 18 - 22
Whitelabs
via Tiraboschi 2/76 Milano [MM Porta Romana]
orario: mar - sab 10/13 - 14/19