Eroi invisibili. Dalle forme dipinte fuoriescono figure nettamente antropomorfiche, nate nell'inconscio e pertanto spesso mostruose.
a cura di Marino Pinali
Negli ultimi anni l'espressività dell'artista Gigì (Luisa Borin) si è ampliata all'utilizzo della videointervista dove fa interagire le sue opere in movimento e la sua voce, accompagnata da brani musicali accuratamente scielti. Le tele sono più grandi e dalle forme dipinte fuoriescono figure nettamente antropomorfiche, nate nell'inconscio e pertanto spesso mostruose, catturate nell'attimo del gesto creativo, autentico, primitivo dell'autrice. Proprio con queste opere si ricollega al genere convenzionale dell'art brut. Nel ciclo “Eroi invisibili” manifesta con forza l'urlo di reazione verso la resistenza umana all'amore e quindi alla vita. Le sue eroine che per lasciare questo messaggio si sacrificano, superano il dolore e il buio non sono altro che figure autobiografiche. Il messaggio di Luisa Borin insegna all'uomo a mostrare la propria debolezza perchè nessuno la usi per la propria forza. Deve essere l'amore ad ispirare la realtà futura che sarà sempre mutabile sfondo della fantasia umana.
L'opera chiave rappresenta il cuore come seme, riconducibile alla fertilità della Terra Madre. La sete di soldi, il potere sugli altri, il materialismo divengono limiti quando, come un cancro, riducono la molteplicità dei sentimenti dell'uomo e lo inducono a vendere il proprio onore; Gigì reagendo a tutto questo invita a credere nei propri ideali, a discutere alla luce del sole con onestà e perseveranza. Deve essere la fantasia a scuotere le coscienze, ad inebriare l'uomo spento e senza speranza ad incuriosire la capacità di osservare e quindi l'intelligenza e la salvezza, per accogliere le diversità e finalmente valorizzarle in una sincera, amorevole, creativa condivisione.
Licia Massella
inaugurazione sab 5 maggio - ore 18.30
Galleria Massella
via Dietro Filippini 13, Verona
orari di apertura: lun-sab 17.00-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero