Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
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Personal Design
dal 8/4/2003 al 28/4/2003
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WEB
Segnalato da

Alessia Cervio




 
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8/4/2003

Personal Design

Triennale di Milano, Milano

Dall'oggetto al soggetto. Il rapporto esistente tra design e gusto del consumatore. Sempre di piu' progettare oggetti che abbiano una qualita' estetica e simbolica significa essere in grado di interpretare con un certo anticipo le oscillazioni del gusto che provengono dal consumatore.


comunicato stampa

Il 9 aprile apre al pubblico, alla Triennale di Milano, la mostra 'Personal Design, dall'oggetto al soggetto.', realizzata da MINI in collaborazione con Istituto Europeo di Design.
Curata da Rossella Bertolazzi e allestita con il contributo di Studio Azzurro, la mostra ­ a ingresso libero, dal 9 al 28 aprile ­ tratta del rapporto esistente tra design e gusto del consumatore

La mostra, che si avvarrà per l'allestimento del contributo di Studio Azzurro, realtà milanese di fama internazionale che lavora nel campo della sperimentazione artistica e della produzione di immagini, sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 9 al 28 aprile.

L'annuncio è stato dato nel corso della conversazione fra teorici e addetti ai lavori animato dagli interventi di Rossella Bertolazzi, autrice e direttrice della Scuola IED di Arti Visive, Aldo Colonetti, direttore di Ottagono e direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Design, Gillo Dorfles, pittore e autore di saggi di estetica, Enrico Finzi, esperto di trend e consumi e presidente di Astra Demoskopea, Marco Makaus, Brand Manager MINI.
L'incontro, che ha avuto luogo al Coffee Design della Triennale, era appunto dedicato al tema della personalizzazione dei prodotti e relativa ricerca progettuale.

MINI e la personalizzazione del prodotto in serie 'In un settore complesso quale quello della produzione industriale automobilistica ­ ha dichiarato in proposito Makaus ­, l'esigenza della personalizzazione del prodotto deve fare i conti con i vincoli produttivi. MINI, con le 120mila combinazioni di colori e allestimenti possibili nell'ambito di una gamma composta da quattro modelli: One, Cooper, Cooper S e One Diesel, consente un'ampia libertà di scelta nella configurazione della vettura.'

'La MINI ­ ha aggiunto Makaus, motivando il ruolo attivo di MINI nel progetto Personal Design ­ è un'icona dei nostri tempi, e come tale tende a stabilire relazioni con altre icone. La mostra 'Dalla MINI al mini', curata da Gianluca Marziani durante la fase di pre-lancio della nuova MINI, aveva messo in evidenza il nesso tra l'icona MINI e alcuni dei più emblematici prodotti di design degli ultimi 40 anni. Analogamente oggi, Rossella Bertolazzi sta lavorando alla mostra dal titolo 'Personal Design - dall'oggetto al soggetto', dedicata alla nuova MINI e ad alcuni prodotti-simbolo della contemporaneità anch'essi apprezzati per la loro capacità di configurarsi secondo le esigenze individuali del loro pubblico,'

Colonetti e Bertolazzi: un progetto che prende spunto dalla MINI 'La mostra 'Personal Design, dall'oggetto al soggetto.' - ha premesso Colonetti - individua in particolare nel settore automobilistico un caso, quello della MINI, dove la specificità del prodotto è fondata, da un lato, sulla memoria degli anni '60 e dall'altro lato, sull'innovazione tecnologica e soprattutto estetica, declinata attraverso una serie di possibili personalizzazioni che in sostanza trasformano un modello industriale nella 'mia' automobile, quasi 'fatta a mano'.'

'La mostra ­ ha spiegato la curatrice Rossella Bertolazzi - intende affrontare il rapporto esistente tra il design e il gusto del consumatore.
Sempre di più progettare oggetti che abbiano una qualità estetica e simbolica significa essere in grado di interpretare con un certo anticipo le oscillazioni del gusto che provengono dal consumatore. La MINI di oggi offre una quantità incredibile di combinazioni possibili, secondo una logica progettuale che sposa i linguaggi e le possibilità del design per offrire qualche cosa di realmente 'personale' al consumatore.'

'Costruire una mostra che mettesse in scena questo cambiamento ­ ha aggiunto la Bertolazzi - è una sfida, una sfida che comporta scelte difficili su che cosa rappresentare e come rappresentarlo. Lavorando con Studio Azzurro abbiamo quindi deciso di organizzare un percorso articolato attraverso nove cubi destinati a contenere altrettante case history per esprimere visivamente questo 'salto' che hanno compiuto e stanno tuttora compiendo la progettazione, la produzione e il consumo, l'industria e il costume nei campi più diversi.'

Dorfles: funzione tecnica e funzione psicologica dell'oggetto 'Su questo fenomeno della personalizzazione dell'oggetto ­ ha detto fra l'altro Gillo Dorfles - si è detto tutto sommato molto poco. Come ovviare alla monotonia di tutta una serie di prodotti, dovuta in buona parte alla standardizzazione, non solo del gusto ma anche della funzione e alla miniaturizzazione di molti oggetti, basati su meccanismi elettronici? Come restituire al singolo individuo la capacità di possedere oggetti autonomi? E' necessario, soprattutto, ripensare il rapporto tra forma e funzione; più di una volta ho sostenuto l'insufficienza di identificare nel binomio 'forma-funzione' la base stessa di ogni 'good design', in quanto il concetto di funzione deve estendersi non solo alla funzione tecnica, pratica, utilitaria, ma a quella 'psicologica' e semantica. Ossia l'oggetto, qualsiasi oggetto, anche il più complesso dal punto di vista dei vincoli della produzione industriale, deve possedere e manifestare in maniera evidente la sua specifica significazione, la propria, originale, personalizzazione.'

Finzi: il 60% degli italiani fra i 14 e i 79 anni chiede prodotti 'su misura' 'Nel 1992 - ha puntualizzato Enrico Finzi, esponendo i dati di una ricerca sugli italiani e la personalizzazione -, in occasione della prima grande indagine demoscopica realizzata da Astra/Demoskopea sulla leadership secondo gli italiani 14-79enni, emerse che tra i 40 fattori che determinano l'eccellenza di una marca o di un'azienda di marca presso i consumatori/utenti, all'ottavo posto c'era la forte attenzione alle esigenze specifiche del cliente espressa da proposte non generiche ed onnivalenti ma personalizzate. Le rilevazioni effettuate pochi mesi orsono, nel 2002, hanno segnalato la crescita di tale trend, ora al sesto posto in classifica. Più in generale, il 60% dei 14-79enni (pari a 28.4 milioni di adulti) afferma che 'troppi prodotti sono uguali tra loro pur fingendo di essere diversi' e, specialmente, che 'troppe proposte sono indifferenziate, fatte a tutti e presentate come valide per tutti' mentre 'le aziende dovrebbero rivolgersi a ogni singolo cliente fornendogli il prodotto valido per lui', studiato per risolvere i suoi problemi determinati, davvero 'su misura'.'

Allestita alla Triennale di Milano su una superficie di 400 metri quadri, la mostra 'Personal Design ­ dall'oggetto al soggetto' aprirà il 9 aprile, in concomitanza con il prossimo salone del mobile, e vedrà l'esposizione di progetti innovativi di aziende di primo piano nei loro rispettivi settori: B&B, Bticino, Dell, Fastweb, Lego, Microsoft Xbox, Swatch.

ore 10-20,30/22,30
lunedì chiuso (14 aprile escluso)
ingresso libero

informazioni al pubblico: 02 724341

Mostra realizzata da MINI in collaborazione con Istituto Europeo di Design
Curatrice: Rossella Bertolazzi
Immagine, coordinamento, ufficio stampa e r.p: MINI, Istituto Europeo di Design, ISM Italia
Progetto allestimento video: Studio Azzurro
Allestimento: Icet Studios
Logistica: Express Delivery

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Fuori Serie
Milano, Triennale
dal 9 aprile 2003

a cura di Silvana Annicchiarico, Giuseppe Raboni, Marco Zanuso jr.

Un'indagine sulle origini del design italiano attraverso quei prototipi artigianali degli anni Trenta e Quaranta che prefigurano una futura produzione di serie, anche se sono ancora lontani dal delineare un modello di produzione di oggetti di qualità per un'utenza il più possibile vasta e per un effettivo consumo di massa. Tutti i pezzi riprodotti sono "originali".
Nulla è stato ricostruito. Segnati dagli anni e dall'uso, trasmettono un'idea di assoluta contemporaneità ma anche di inevitabile obsolescenza.
C'è, in ognuno di essi, qualcosa che ci riguarda ma anche qualcosa che non ci appartiene più: il sogno di un comfort che lavora sui volumi e piega i materiali alla ricerca di un'ergonomia perfetta che ancora non si espone al rischio e alla vertigine di aprirsi a un uso autenticamente sociale, l'oscillazione irrisolta fra la bottega in cui nascono e la fabbrica verso cui tendono.
Ed è proprio questa contraddittorietà a farne segni ed episodi esemplari del tortuoso tragitto con cui l'industria e l'intera società italiana hanno elaborato il loro ineludibile rapporto con la modernità.

Catalogo Charta

Triennale di Milano, viale Alemagna 6, Milano

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Rosanna Bianchi Piccoli
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