Dall'oggetto al soggetto. Il rapporto esistente tra design e gusto del consumatore. Sempre di piu' progettare oggetti che abbiano una qualita' estetica e simbolica significa essere in grado di interpretare con un certo anticipo le oscillazioni del gusto che provengono dal consumatore.
Il 9 aprile apre al pubblico, alla Triennale di Milano, la mostra 'Personal
Design, dall'oggetto al soggetto.', realizzata da MINI in collaborazione con
Istituto Europeo di Design.
Curata da Rossella Bertolazzi e allestita con il contributo di Studio
Azzurro, la mostra  a ingresso libero, dal 9 al 28 aprile  tratta del
rapporto esistente tra design e gusto del consumatore
La mostra, che si avvarrà per l'allestimento del contributo di Studio
Azzurro, realtà milanese di fama internazionale che lavora nel campo della
sperimentazione artistica e della produzione di immagini, sarà aperta al
pubblico, con ingresso libero, dal 9 al 28 aprile.
L'annuncio è stato dato nel corso della conversazione fra teorici e
addetti ai lavori animato dagli interventi di Rossella Bertolazzi, autrice e
direttrice della Scuola IED di Arti Visive, Aldo Colonetti, direttore di
Ottagono e direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Design, Gillo
Dorfles, pittore e autore di saggi di estetica, Enrico Finzi, esperto di
trend e consumi e presidente di Astra Demoskopea, Marco Makaus, Brand
Manager MINI.
L'incontro, che ha avuto luogo al Coffee Design della Triennale, era appunto
dedicato al tema della personalizzazione dei prodotti e relativa ricerca
progettuale.
MINI e la personalizzazione del prodotto in serie
'In un settore complesso quale quello della produzione industriale
automobilistica  ha dichiarato in proposito Makaus Â, l'esigenza della
personalizzazione del prodotto deve fare i conti con i vincoli produttivi.
MINI, con le 120mila combinazioni di colori e allestimenti possibili
nell'ambito di una gamma composta da quattro modelli: One, Cooper, Cooper S
e One Diesel, consente un'ampia libertà di scelta nella configurazione della
vettura.'
'La MINI Â ha aggiunto Makaus, motivando il ruolo attivo di MINI nel
progetto Personal Design  è un'icona dei nostri tempi, e come tale tende a
stabilire relazioni con altre icone. La mostra 'Dalla MINI al mini', curata
da Gianluca Marziani durante la fase di pre-lancio della nuova MINI, aveva
messo in evidenza il nesso tra l'icona MINI e alcuni dei più emblematici
prodotti di design degli ultimi 40 anni. Analogamente oggi, Rossella
Bertolazzi sta lavorando alla mostra dal titolo 'Personal Design -
dall'oggetto al soggetto', dedicata alla nuova MINI e ad alcuni
prodotti-simbolo della contemporaneità anch'essi apprezzati per la loro
capacità di configurarsi secondo le esigenze individuali del loro pubblico,'
Colonetti e Bertolazzi: un progetto che prende spunto dalla MINI
'La mostra 'Personal Design, dall'oggetto al soggetto.' - ha premesso
Colonetti - individua in particolare nel settore automobilistico un caso,
quello della MINI, dove la specificità del prodotto è fondata, da un lato,
sulla memoria degli anni '60 e dall'altro lato, sull'innovazione tecnologica
e soprattutto estetica, declinata attraverso una serie di possibili
personalizzazioni che in sostanza trasformano un modello industriale nella
'mia' automobile, quasi 'fatta a mano'.'
'La mostra  ha spiegato la curatrice Rossella Bertolazzi - intende
affrontare il rapporto esistente tra il design e il gusto del consumatore.
Sempre di più progettare oggetti che abbiano una qualità estetica e
simbolica significa essere in grado di interpretare con un certo anticipo le
oscillazioni del gusto che provengono dal consumatore. La MINI di oggi offre
una quantità incredibile di combinazioni possibili, secondo una logica
progettuale che sposa i linguaggi e le possibilità del design per offrire
qualche cosa di realmente 'personale' al consumatore.'
'Costruire una mostra che mettesse in scena questo cambiamento  ha aggiunto
la Bertolazzi - è una sfida, una sfida che comporta scelte difficili su che
cosa rappresentare e come rappresentarlo. Lavorando con Studio Azzurro
abbiamo quindi deciso di organizzare un percorso articolato attraverso nove
cubi destinati a contenere altrettante case history per esprimere
visivamente questo 'salto' che hanno compiuto e stanno tuttora compiendo la
progettazione, la produzione e il consumo, l'industria e il costume nei
campi più diversi.'
Dorfles: funzione tecnica e funzione psicologica dell'oggetto
'Su questo fenomeno della personalizzazione dell'oggetto  ha detto fra
l'altro Gillo Dorfles - si è detto tutto sommato molto poco. Come ovviare
alla monotonia di tutta una serie di prodotti, dovuta in buona parte alla
standardizzazione, non solo del gusto ma anche della funzione e alla
miniaturizzazione di molti oggetti, basati su meccanismi elettronici? Come
restituire al singolo individuo la capacità di possedere oggetti autonomi?
E' necessario, soprattutto, ripensare il rapporto tra forma e funzione; più
di una volta ho sostenuto l'insufficienza di identificare nel binomio
'forma-funzione' la base stessa di ogni 'good design', in quanto il concetto
di funzione deve estendersi non solo alla funzione tecnica, pratica,
utilitaria, ma a quella 'psicologica' e semantica. Ossia l'oggetto,
qualsiasi oggetto, anche il più complesso dal punto di vista dei vincoli
della produzione industriale, deve possedere e manifestare in maniera
evidente la sua specifica significazione, la propria, originale,
personalizzazione.'
Finzi: il 60% degli italiani fra i 14 e i 79 anni chiede prodotti 'su
misura'
'Nel 1992 - ha puntualizzato Enrico Finzi, esponendo i dati di una ricerca
sugli italiani e la personalizzazione -, in occasione della prima grande
indagine demoscopica realizzata da Astra/Demoskopea sulla leadership secondo
gli italiani 14-79enni, emerse che tra i 40 fattori che determinano
l'eccellenza di una marca o di un'azienda di marca presso i
consumatori/utenti, all'ottavo posto c'era la forte attenzione alle esigenze
specifiche del cliente espressa da proposte non generiche ed onnivalenti ma
personalizzate. Le rilevazioni effettuate pochi mesi orsono, nel 2002, hanno
segnalato la crescita di tale trend, ora al sesto posto in classifica. Più
in generale, il 60% dei 14-79enni (pari a 28.4 milioni di adulti) afferma
che 'troppi prodotti sono uguali tra loro pur fingendo di essere diversi' e,
specialmente, che 'troppe proposte sono indifferenziate, fatte a tutti e
presentate come valide per tutti' mentre 'le aziende dovrebbero rivolgersi a
ogni singolo cliente fornendogli il prodotto valido per lui', studiato per
risolvere i suoi problemi determinati, davvero 'su misura'.'
Allestita alla Triennale di Milano su una superficie di 400 metri quadri, la
mostra 'Personal Design  dall'oggetto al soggetto' aprirà il 9 aprile, in
concomitanza con il prossimo salone del mobile, e vedrà l'esposizione di
progetti innovativi di aziende di primo piano nei loro rispettivi settori:
B&B, Bticino, Dell, Fastweb, Lego, Microsoft Xbox, Swatch.
ore 10-20,30/22,30
lunedì chiuso (14 aprile escluso)
ingresso libero
informazioni al pubblico: 02 724341
Mostra realizzata da MINI in collaborazione con Istituto Europeo di Design
Curatrice: Rossella Bertolazzi
Immagine, coordinamento, ufficio stampa e r.p: MINI, Istituto Europeo di
Design, ISM Italia
Progetto allestimento video: Studio Azzurro
Allestimento: Icet Studios
Logistica: Express Delivery
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Fuori Serie
Milano, Triennale
dal 9 aprile 2003
a cura di Silvana Annicchiarico, Giuseppe Raboni, Marco Zanuso jr.
Un'indagine sulle origini del design italiano attraverso quei prototipi
artigianali degli anni Trenta e Quaranta che prefigurano una futura
produzione di serie, anche se sono ancora lontani dal delineare un modello
di produzione di oggetti di qualità per un'utenza il più possibile vasta e
per un effettivo consumo di massa. Tutti i pezzi riprodotti sono
"originali".
Nulla è stato ricostruito. Segnati dagli anni e dall'uso,
trasmettono un'idea di assoluta contemporaneità ma anche di inevitabile
obsolescenza.
C'è, in ognuno di essi, qualcosa che ci riguarda ma anche
qualcosa che non ci appartiene più: il sogno di un comfort che lavora sui
volumi e piega i materiali alla ricerca di un'ergonomia perfetta che ancora
non si espone al rischio e alla vertigine di aprirsi a un uso autenticamente
sociale, l'oscillazione irrisolta fra la bottega in cui nascono e la
fabbrica verso cui tendono.
Ed è proprio questa contraddittorietà a farne
segni ed episodi esemplari del tortuoso tragitto con cui l'industria e
l'intera società italiana hanno elaborato il loro ineludibile rapporto con
la modernità .
Catalogo Charta
Triennale di Milano, viale Alemagna 6, Milano