La collettiva comprende opere di tre artisti attivi in area veneta, Loris Drago, Liliana Pedrini e Eugenio Piemontese, accomunati dalla scelta di linguaggi vicini alle pratiche pittoriche astratte e informali. A cura di Gaetano Salerno.
a cura di Gaetamo Salerno
La mostra d’arte contemporanea Segni della Visione è concepita come collettiva di pittura contemporanea e presenta, attraverso un percorso ragionato di opere selezionate per l’evento, tre artisti attivi in area veneta, Loris Drago, Liliana Pedrini e Eugenio Piemontese, diversi tra loro per esperienze artistiche, culturali e generazionali ma accomunati dalla scelta di linguaggi e di grammatiche vicine alle pratiche pittoriche astratte ed informali.
Il progetto vuole essere il primo appuntamento di un percorso curatoriale in fieri che, progettato e curato da Gaetano Salerno, proseguirà in occasione di eventi espositivi futuri, focalizzato sulla pratica del fare pittura e del “vedere pittorico”; in questo e nei capitoli che seguiranno verrà dunque analizzata e messa in mostra l’attitudine dell’artista di selezionare un soggetto pittorico, riconoscendolo nel mondo della quotidianità e di eleggerlo ad oggetto artistico, trasformandone così la valenza fisica in valenza concettuale e decretandone la sua trasformazione in icona.
Ogni opera degli artisti presenti in collettiva evoca e nasconde un mondo immaginifico che l’occhio umano non è ancora in grado di percepire ma che diviene presente e tangibile nei percorsi del nostro guardare (o iper-scrutare) all’interno delle forme cromatiche e del magma materico, fino a riconoscere sensazioni che solo la ricostruzione astratta della visione è in grado di suscitare.
Segni della Visione è dunque l’inizio di un percorso di studio sul tratto pittorico e sul nascere dell’oggetto artistico come percezione empatica ed emozionale all’interno di costrutti astratti, in cui il nostro vedere non è ancora orientato a forme conclamate ma a suggestioni sensoriali che ciascuno di noi è libero di interpretare e di ricostruire, facendo appello alle proprie conoscenze pregresse, ai propri riferimenti culturali, alle proprie strutture esistenziali.
Ogni appuntamento successivo a Segni della Visione vedrà così il segno pittorico declinarsi con maggior sicurezza verso strutture certe e riconoscibili, fino a giungere ad una pratica pittorica figurativa in cui forma e concetto del dato oggettuale tornano a coincidere e a recuperare l’intento mimetico e naturalistico della pittura.
L’appuntamento in programma presso la Torre Civica di Mestre rimarcherà invece la forza espressiva di una pittura libera dalle imposizioni formali e dai tratti dell’accademismo che il Novecento, agli albori del suo concretizzarsi come secolo dell’innovazione, ha rifiutato con vigore, sperimentando coraggiosamente spazi comunicativi e linguaggi musicali in cui il colore e la spiritualità da esso espressa hanno realizzato il paradigma compositivo delle principali correnti artistiche contemporanee.
Segni della Visione vuole dunque evidenziare il processo di trasformazione del fare pittura, analizzando i lavori di tre artisti il cui linguaggio muove da una pratica artistica vicina ai linguaggi astratti delle prime Avanguardie Storiche e alle note informali suggerite dalle Avanguardie sperimentative del Secondo Novecento.
Il segno del pittore diventa così visibile all’occhio del fruitore come percezione estemporanea di mondi in formazione e individuabili solo nell’attimo della loro esplosione cromatica e tonale come visioni passive recuperate dal nostro “cervello visivo”.
Segni della Visione sarà visitabile fino al 26 maggio 2012, secondo gli orari di apertura dello spazio espositivo (vedi scheda evento); gli artisti saranno presenti durante l’inaugurazione, introdotti dal critico d’arte Gaetano Salerno, direttore di Segnoperenne.it e curatore della mostra.
Con il patrocinio della Città di Venezia – Municipalità di Mestre-Carpenedo.
Inaugurazione sabato 12 maggio 2012, ore 17.00
Torre Civica
piazza Erminio Ferretto, Mestre
lun-sab 16-20
ingresso libero