Ufficio cultura del Comune di Arezzo
INformale. L'esposizione intende riattualizzare un connubio espressivo che e' stato ed e' confronto stilistico compiuto: da una parte il colore di Antonio Corpora, freddo e vibratile, dall'altra il segno di Emilio Scanavino, rappresentazione di rapporti tra vita e mondo.
a cura di Fabio Migliorati
Da domenica 20 maggio l’Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo propone un’importante mostra che mette a confronto l'opera di due noti artisti del Novecento italiano: Antonio Corpora ed Emilio Scanavino. ≪A pochi giorni dall'inaugurazione di "Lucio Fontana. Hic et Nunc" - afferma l'Assessore alla Cultura del Comune di Arezzo, Prof. Pasquale Giuseppe Macrì - la grande esposizione con cui, fino al 24 giugno, si rende omaggio a Fontana presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea della città, eccoci dunque proseguire in quell'ambito dove crebbe lo slancio di Lucio Fontana, che da spaziale si fece spazialista≫.
INformale, a cura di Fabio Migliorati, nel suggestivo spazio della Sala S.Ignazio di Arezzo - chiesa settecentesca nel cuore della città, da tempo prestata all'arte contemporanea - riparte oggi dalla collaborazione con Galleria Giraldi, storica dimensione nella quale i due artisti lavorarono costantemente per anni. Tra la fine dei Sessanta e la metà dei Settanta, infatti, nel periodo della loro piena maturità, e dopo una feconda esperienza riconducibile all’informale più "classico", Antonio Corpora (Tunisi, 1909 - Roma, 2004) ed Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1986) raggiungono la stabilità linguistica, rivolta, per l'uno, alla manifestazione della luminosità espressiva tramite il colore (Corpora), per l'altro all’interpretazione del peso esistenziale mediante il segno (Scanavino). Venti le opere in mostra, molte delle quali di rilevante formato, e che appartengono appunto a questo periodo, fondamentale per conoscere la poetica di due tra i maggiori esponenti dell'Informale italiano.
Attraverso INformale - da domenica 20 maggio ore 18.00, alla presenza dell'Assessore alla Cultura, Prof. Pasquale Giuseppe Macrì; del curatore, Fabio Migliorati; di Fabrizio Giraldi, con i figli Dario e Marco - non si ha certo la pretesa di condensare l'esperienza dell'arte informe italiana, ma s'intende riattualizzare un connubio espressivo che è stato ed è confronto stilistico compiuto: da una parte il colore di Antonio Corpora, freddo e vibratile perché tagliente, fatto di incroci tra piani e superfici; dall'altra il segno di Emilio Scanavino, rappresentazione di rapporti tra vita e mondo, condizione umana e possibilità, esistenza e futuro, per una semiotica della realtà destinata, dell'esperienza obbligata, del ruolo universale, finalistico, teleologico. La dimensione informale dell'arte - dalla fine degli anni Quaranta espressività non formale (cioè "priva di forma riconoscibile" e non semplicemente "senza forma") - recupera in questo senso lo stato primario di una relazione tra le cose, in un divario primordiale fra realtà e appartenenza al reale…
inaugurazione: 20 maggio, ore 18.00
Sala Sant'Ignazio
via Carducci, 7 - Arezzo
visite: venerdì 17-20, sabato e domenica 11-13 / 17-20