Fondazione Pastificio Cerere
Roma
via degli Ausoni, 7
06 45422960 FAX 06 45422960
WEB
Nina Konnemann
dal 24/5/2012 al 12/7/2012
lunedi - venerdi 15-19

Segnalato da

Marta Colombo




 
calendario eventi  :: 




24/5/2012

Nina Konnemann

Fondazione Pastificio Cerere, Roma

Sono esposte 4 opere video che ripercorrono la sua produzione dai primi anni 2000 a oggi. L'artista cattura attimi in cui la realta' offre un barlume del potenziale sovversivo che le manifestazioni della sotto e controcultura hanno sempre perseguito e i media costantemente manipolato. Contemporaneamente 'De Kooning couldn't draw hands either' di Alistair Frost: la terza autrice dei cartelloni pubblicitari per il progetto 'Postcard from...'.


comunicato stampa

Nina Könnemann
mostra personale

A cura di Michele D’Aurizio

Dal 25 maggio al 13 luglio sarà aperta al pubblico presso la Fondazione Pastificio Cerere la prima mostra personale in Italia dell'artista tedesca Nina Könnemann. Saranno esposte quattro opere video che ripercorrono la sua produzione artistica dai primi anni 2000 a oggi.
Könnemann esplora momenti di aggregazione collettiva, concentrando di volta in volta il proprio sguardo sui micro-fenomeni che si verificano ai margini di quegli eventi. L'uso della camera a mano permette all'artista di reagire spontaneamente ai movimenti della folla e restituire una testimonianza diretta degli accadimenti che osserva, svelando così gesti minimi, banali e irrilevanti, che ne alterano le narrazioni convenzionali. L'artista cattura attimi in cui la realtà si dischiude, offrendo un barlume del potenziale sovversivo che le manifestazioni della sotto- e controcultura hanno sempre perseguito e i media invece costantemente manipolato e spettacolarizzato. In questo senso, Könneman utilizza il video minandone la sua funzione massmediatica: la realtà è documentata con l'intento di testimoniare l'autogenerazione di realtà parallele.

In M.U.D. (2000) per esempio, esposto nella terza sala, giovani individui vagabondano in uno scenario naturale popolato di rifiuti e fumi di vecchi fuochi, postumi di un evento la cui natura è impossibile dedurre. Il titolo dell'opera è l'acronimo di "multi-user dungeon", una categoria ormai datata di giochi di ruolo eseguibili via Internet da più utenti, dove i giocatori interagiscono con il mondo di fantasia e gli altri partecipanti digitando semplici comandi da tastiera. Lo scenario di M.U.D. è infatti interpretabile come un palcoscenico dove nessuno "recita" ma tutti sono parte di una "performance" diffusa.
L'artista sembra suggerire che i momenti di aggregazione collettiva non rappresentino occasioni nelle quali è possibile trascendere, anche momentaneamente, i ruoli codificati dalla società, perché le logiche che li definiscono ripropongono strutture sociali altrettanto paralitiche. Il singolo individuo che, partecipando a una manifestazione politica o a un rave, intende annichilire il privato nel pubblico, è vittima infatti di altre forme di egemonia: i processi di mercificazione dei simboli culturali, i meccanismi di neutralizzazione della diversità, le derive estetiche del gesto di protesta, ecc. La ricerca di Könnemann è quindi un'incursione nei contesti dove è ancora possibile l'affermazione della libertà individuale, da intendersi non come volontà di evasione, ma come momento di formazione identitaria senza condizionamenti.

L'evasione è anche il tema di Bann (2011), esposto pure nella terza sala. Nel video alcuni individui sono ripresi durante le cosiddette "pause sigaretta" nelle ore di lavoro d'ufficio. L'ambientazione è la City di Londra, baricentro mondiale della finanza. La natura immateriale del lavoro che contraddistingue questo contesto è in Bann contrapposta a un'etica del lavoro che interpreta il tempo libero come tempo "liberato", diritto innegabile del lavoratore: la pausa permette alle frustrazioni di defluire, ai comportamenti istintuali di (ri)emergere, all'individuo di abbandonare temporaneamente il proprio ruolo. Rintanati negli junkspaces dei quartier generali delle corporation neo-capitaliste, a volte riflessi nelle mastodontiche vetrate che sono la pelle di quegli edifici, i fumatori di Könnemann, com e i suoi giovani vagabondi, sono sospesi tra la finzione e la realtà, tra la "posa" e l'istinto.

Attraverso la sua pratica artistica, Könnemann cerca di far affiorare qualcosa di reale e sincero dal mix di idealismo, cinismo e gratuita spettacolarità che caratterizza il mondo contemporaneo. Ma come in Talon e Typhoon, le due video-animazioni che aprono la mostra, dove la camera replica la traiettoria di un circuito di montagne russe, sullo sfondo di un collage di poster di film ambientati in scenari fantasy o post-apocalittici, l'esperienza soggettiva è più "reale" se è estrema, tragica, estatica – come a dire che la logica dello spettacolo è insita nella natura umana.

In mostra è infine presentata la proposta di Könnemann per Postcard from…, il progetto ideato dal direttore artistico de lla Fondazione Pastificio Cerere, Marcello Smarrelli, e realizzato in collaborazione con A.P.A. Agenzia Pubblicità Affissioni, nel quale artisti italiani e internazionali sono invitati a ideare un manifesto di 400x300 cm, esposto nel cortile del Pastificio Cerere e in vari impianti della città. L'immagine ideata da Könnemann – un dettaglio del poster di un film fantasy sul quale "piovono" sigarette – incorre nel divieto imposto dalla legge italiana di promuovere, anche solo indirettamente, un prodotto del tabacco e non può quindi essere affissa pubblicamente. La proposta è tuttavia un elemento significativo del processo di costruzione della mostra di Könnemann presso la Fondazione e testimonia la volontà dell'artista di confrontarsi con tutti i formati promossi dall'istituzione. Lungi dall'intenzione di commentare le contraddizioni insite nelle commissioni di arte pubblica, la sua inclusione nella mostra racconta piuttosto come, a volte, alcuni progetti siano destinati a fallire.

La mostra di Könnemann è il primo di due eventi espositivi previsti nel 2012 da Michele D’Aurizio, il nuovo protagonista del progetto curator in residence, promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma e dal suo direttore artistico, Marcello Smarrelli. Questo progetto, che prevede la designazione di un giovane curatore ospite incaricato di proporre un percorso culturale della durata di un anno testimonia, tra le varie attività previste, la vocazione formativa e didattica che caratterizza da sempre la Fondazione capitolina. D’Aurizio curerà anche le mostre personali presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma dei due vincitori della terza edizione di 6artista, Francesco Fonassi e Margherita Moscardini.

Nina Könnemann (Bonn, 1971; vive a Berlino) ha preso parte a numerose mostre personali e collettive. Fra le collettive ricordiamo quelle presso Haus der Kunst, Monaco; nbk, Berlino; Nürnberger Kunstverein; Künstlerhaus Stuttgart; Camden Art Center, Londra; CCA Wattis, San Francisco. Fra le mostre personali quelle presso Portikus, Francoforte; Galerie Karin Günther, Amburgo; Grazer Kunstverein, Graz; CCA Glasgow; Galerie Daniel Buchholz, Colonia; Cubitt, Londra.

Grazie al sostegno dell’Accademia Tedesca Villa Massimo

Con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico

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Postcard from... Alistair Frost
De Kooning couldn't draw hands either

Un progetto di Marcello Smarrelli, a cura di Michele D’Aurizio

Venerdì 25 maggio, alle ore 12, la Fondazione Pastificio Cerere presenta De Kooning couldn't draw hands either dell'artista inglese Alistair Frost, protagonista del terzo appuntamento del progetto Postcard from….ideato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione, per diffondere l’arte contemporanea nel contesto urbano.
Realizzato in collaborazione con A.P.A. Agenzia Pubblicità Affissioni, Postcard from… , giunto alla seconda edizione, vede il coinvolgimento di artisti italiani e internazionali invitati a ideare un manifesto di 400x300 cm, esposto nel cortile del Pastificio Ce rere e in vari impianti della città messi a disposizione da A.P.A. con il turnover di quattordici giorni tipico delle affissioni pubblicitarie. In questa occasione il progetto è a cura di Michele D'Aurizio, designato Curatore in residenza per l’anno in corso dalla Fondazione capitolina.

Nel manifesto ideato per Postcard from…, De Kooning couldn't draw hands either, Alistair Frost combina una pennellata, tra gli elementi grafici più ricorrenti nel suo lavoro, con un paesaggio tropicale stilizzato. L'immagine che ne risulta ha un sapore metafisico, come una pubblicità senza un prodotto da pubblicizzare.

La pratica artistica di Frost trova nella clip-art, nell'illustrazione e nel fumetto, il bacino a cui attingere per creare nuove immagini. L'artista opera a cavallo tra l'immaginario Pop e quello popolare nel tentativo di delineare un lin guaggio che possa essere definito “personale” pur rimanendo generico. A differenza di altri artisti contemporanei, che si limitano a “commentare” i processi di migrazione delle immagini da un campo all'altro della produzione visiva, Frost persegue l'atto creativo e si appropria di immagini già di per sé iconiche che restituisce successivamente sotto forma di elaborazioni più complesse ed enfatiche.
Nei suoi quadri, installazioni e libri d'artista, Frost ha definito uno stile dove la leggerezza, formale e concettuale, è un punto di forza: attraverso scenari che rimandano alla gioventù, allo svago, alle emozioni sincere, il suo lavoro insegue una sorta di “banalità” che invita a guardare oltre la bellezza immediata e seducente delle singole immagini, per individuarne i meccanismi di costruzione, diffusione e consumo.

Presso lo spazio espositivo della Fondazione Pastificio Cerere &egra ve; possibile visitare anche la mostra personale dell'artista tedesca Nina Könnemann, curata da Michele D’Aurizio, nella quale sono esposte quattro opere video che ripercorrono la sua produzione artistica dai primi anni 2000 a oggi.

Alistair Frost (1981; vive a Londra) ha realizzato mostre personali presso Zach Feuer Gallery (LFL), New York; Hotel, Londra; Galerie Micky Schubert, Berlino; Dicksmith Gallery, Londra e Jerwood Space, Londra e preso parte a numerose mostre collettive, come quelle presso: Marlborough Chelsea, New York; Center for Contemporary Art, Glasgow; Outpost, Norwich; Gavin Brown's Enterprise, New York; Studio Voltaire, Londra.

Michele D’Aurizio (Chieti, 1985; vive a Milano) è Associate Editor del trimestrale d'arte e cultura contemporanea Kaleidoscope e fondatore dello spazio espositivo no-profit Gasconade a Milano.

Il progetto Postcard from… è realizzato in collaborazione con Apa

Fondazione Pastificio Cerere Comune di Roma, Ass.Politiche Culturali e ComunicazioneA.P.A. - Agenzia Pubblicità AffissioniAltea

Immagine: Nina Könnemann

Ufficio Stampa - Fondazione Pastificio Cerere: Marta Colombo, mob. +39 340 3442805, martacolombo@gmail.com; Ilaria Gianoli, mob. +39 333 6317344, ilariagianoli@tin.it

Inaugurazione: 25 maggio 2012 ore 12

Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Ingresso libero

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