Museo della Stampa
Soncino (CR)
via Lanfranco, 6
0374 83171
WEB
Dario Delpin
dal 18/5/2012 al 9/6/2012
mart-ven 10.00 - 12.00; sab e dom 10 - 12 e 15 - 19
0374 84499
WEB
Segnalato da

Chiara Bodini



approfondimenti

Dario Delpin



 
calendario eventi  :: 




18/5/2012

Dario Delpin

Museo della Stampa, Soncino (CR)

Poeta delle grafica. Una celebrazione del paesaggio. Nelle acqueforti, acquetinte, puntasecche, nelle incisioni a cera molle, le impressioni sono fermate con fresca immediatezza.


comunicato stampa

Dario Delpin è poeta della grafica, lirico cantore del paesaggio. Nelle acqueforti, acquetinte, puntasecche, nelle incisioni a cera molle, le impressioni paesaggistiche sono fermate con fresca immediatezza, senza filtri. Il linguaggio è duttile,varia d’intensità:ora è forte e corposo, ora è modulato su tratteggi fitti, puntinature sfatte, fiotti morbidi, passaggi sottili ed eleganti. La figurazione è semplice e immediata, priva di filtri intellettualistici, di richiami a correnti sperimentali, e tuttavia preziosa, risultato di una cultura profonda e raffinata, di una sensibilità acuta. L’artista coinvolge l’osservatore con emozione “tattile” fino a provocare una sorta di piacevole, gratificante full-immersion nel paesaggio…La presenza umana è suggerita dalla serie di cesti di vimini, dei secchi e delle scope appoggiate a sedie da cucina. Le figurazioni sono rese con segno consistente, bituminoso, dicono intimità domestiche, memorie di rustici interni, profumi spesso familiari.
Ma al centro della mostra di Delpin stanno, soprattutto, le visioni della laguna di Grado. Batele smangiate dall’acqua e dal tempo, ormeggiate fra i canneti piumati, o in secca fra cespugli della riva, i rovi e i ginepri, le merlettature d’acacie e il bronzo delle avellane lucido e denso. Pescatori schizzati come minuscoli ragni tra pali, ponteggi, bricole, cespugli, falaschi, specchi d’acqua. Capanni e casoni affacciati con discrezione fra intrichi vegetali sugli isolotti stepposi. Avvallamenti increspati da venature scure. Lingue verdeggianti di barene. Cime di pioppi alti sugli argini e nugoli di tamerici grigie come moscerini che paiono germinare dalla pelle liscia dell’acqua e “danno al paesaggio a un certo momento un tono più fondo, dicono cioè una parola che nel silenzio ventoso ha un suono e un’espressione particolare”, scriveva Biagio Marin in una lettera amichevole indirizzata al pittore isontino. Nel cielo e sulla laguna si irradia uno splendore tenue di valva di conchiglia, si riflette la “grande luce” continuamente mutuante esaltata dal poeta di Grado. Il taglio ellittico, le inquadrature scorciate con taglio cinematografico, conferiscono alle composizioni un incantamento sospeso. L’accenno cromatico come folata lieve, saettare vivido di toni luminosi, di brilli metallici, di scaglie diamantate che si alternano a oscure profondità di grotta: quasi una lotta condotta dall’artista per schiarire la “voce” pittorica, per affinare i fraseggi che compongono le sue oasi di serenità e di elegiaca quiete. Licio Damiani

Dario Delpin: Dario Delpin nasce nel 1950 a Versa, piccola frazione rurale del comune di Romans d’Isonzo (Gorizia). La sua attività artistica inizia in età giovanissima, seguendo il padre Francesco, anche lui pittore ed eccellente acquerellista. La passione di Delpin per la grafica nasce negli anni Ottanta, dopo aver ammirato una mostra di Piranesi a Venezia, sull’isola di San Giorgio. Decide quindi di approfondire questa tecnica frequentando la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Da allora, la produzione di incisioni è stata continua e sono più di quattrocento le lastre incise, tra bulini, acqueforti, xilografie e ceramolli. Il presente di Delpin è lavoro costante fatto dei toni accesi dei girasoli e delle vigne che si avvicendano ai giochi di luci e riflessi dell’acqua della laguna, così come le esplosioni gioiose di colore della pittura ad olio e dei pastelli si alternano alle morbidezze dei segni della grafica. Le prime incisioni di Dario Delpin sono state tirate dalle stamperie d’arte La Stella di Palmanova e Cartesius di Trieste. Dal 1976 l’artista provvede alla stampa in proprio; solo in casi particolari si serve della stamperia d’arte Corrado Albicocco di Udine.

www.dariodelpin.it

Inaugurazione con entrata libera al Museo, sabato 19 maggio h. 18:00

Museo della Stampa
via Lanfranco, 6 - Soncino (CR)
Biglietto cumulativo:Rocca + Casa degli Stampatori- intero: Euro 4,50- ridotto* Euro 3,00- famiglia Euro 9,00* biglietto ridotto per:- gruppi di almeno 15 persone.- ragazzi dai 6 ai 14 anni.- adulti oltre 60 anni, soci TCI e FAI.

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