Pane Alchemico. La personale, in occasione della VI edizione della 'Gran Festa del Pane' di Altomonte, riflette sul rapporto dell'uomo con l'alimentazione. In mostra pitture su pane, installazioni e video in un richiamo alla tradizione alchemica.
a cura di Giovanni Viceconte
La personale di Giuseppe Di Cianni dal titolo “Pane Alchemico”, pensata appositamente per la VI edizione della “Gran Festa del Pane” di Altomonte, riflette sul rapporto dell'uomo con l'alimentazione, relazione che non si riduce alla solo gratificazione dei bisogni fisiologici, ma risulta legata a significati interni e concreti dell’ambiente naturale, con continui rimandi a fattori antropologici-culturali, alchemici e simbolici.
Pane e farina come alimenti carichi di concetti e funzioni in quanto, più di ogni altri rappresentano per l’uomo l'esistenza individuale e collettiva, è metafora di mediazione fra uomo e natura è congiunzione tra terra e cielo. E’ proprio su questi concetti che l’artista si sofferma e crea delle relazioni che unisce l’uomo agli oggetti di uso quotidiano. Manufatti, che Di Cianni, utilizza spesso nella sua operazione artistica, ricoprendoli con una pastella fatta di farina e acqua; questo composto, attraverso il processo di frittura “artistico – alchemico” permette a Di Cianni di alterare l’aspetto e la funzione di un semplice oggetto - come le scarpette di un bambino, le forchette, un bicchiere o un piatto - in un “simulacro” senza tempo. Infatti, il manufatto perde il suo uso terreno per divenire un nuovo oggetto “vitale”, che conserva in sé una storia, ormai preservata dall’alimento “pane” che durante l’azione artistica lo avvolto per poi custodirlo in eterno.
Pane alchemico, ospita anche una grande installazione site-specifc pensata da Di Cianni per l’ex Convento dei Domenicani, fatta di pane fritto dipinto, carbone e juta che trasfigura la sala che ospitò il filosofo Tommaso Campanella in un “nuovo spazio d’arte” e di comunicazione. Inoltre, in mostra anche alcuni video dell’artista ispirati al tema dell’antico alimento e gli oggetti fritti.
Un’operazione quella Di Cianni, che mostra un chiaro rimando alla tradizione alchemica, culturale-antropologica ed induce attraverso la sostanza del pane all’alimentazione dello spirito e dell’intelletto oltre che per il corpo.
Giuseppe Di Cianni
Nato a Paderno Dugnano (MI) nel 1972 vive e opera a Milano.
Nel 1996 ha conseguito il Diploma di Laurea presso l’Accademia di Belle Arti Catanzaro e nel 2006 la Specializzazione in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo. La sua ricerca si sviluppa e si articola attraverso la sperimentazione di diversi materiali: dalla cera alla gommapiuma, dal vetro al cemento, alla frittura di oggetti di uso comune e alla video-arte. Ha partecipato a workshop e performance di gruppo; ha ideato e realizzato alcuni interventi installativi.
Immagine: Scarpette fritte, 2000. Pastella su scarpette da neonato
Inaugurazione: 25 maggio 2012 ore 19.00
Convento dei Domenicani
Piazza Tommaso Campanella - 87042 Altomonte CS
tutti i giorni: 10.00 - 13.00 / 16.00 – 20.00
Ingresso libero