Rotonda della Besana
Milano
via Enrico Besana, 12
02 875672

Safet Zec
dal 22/5/2012 al 14/7/2012
lun 14.30-19.30, mart, merc, ven, sab e dom 9.30-19.30; giov 9.30-22.30 ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.
02 5455047
WEB
Segnalato da

Galleria Salamon



approfondimenti

Safet Zec
Stefano Zuffi



 
calendario eventi  :: 




22/5/2012

Safet Zec

Rotonda della Besana, Milano

Capolavori senza tempo. L'esposizione presenta 50 lavori pittorici e 20 opere su carta dell'artista bosniaco. Si snoda su due binari paralleli: uno cronologico, con le tappe della sua biografia, uno tematico, che identifica le capacita' espressive della sua arte.


comunicato stampa

a cura di Stefano Zuffi

La Rotonda di via Besana accoglie per la prima volta a Milano, dal 24 maggio al 15 luglio 2012, le opere del grande artista bosniaco Safet Zec nella mostra “SAFET ZEC. Capolavori senza tempo”, promossa dal Comune di Milano - Cultura, Moda, Design e Rotonda di via Besana, in collaborazione con A.M.I.C.I. Associazione Milanese Incontro Cultura Immagine e la Fondazione Federica Galli. Curata dallo storico dell’arte Stefano Zuffi e dall'esperta di grafica Lorenza Salamon, l’esposizione presenta oltre sessanta capolavori pittorici e venti opere su carta di Safet Zec, considerato dalla critica internazionale artista di straordinarie qualità per la forza e l’intensità espressiva della sua pittura unita alla maestria della tecnica incisoria, che lo colloca tra i grandi maestri della calcografia. L’esposizione viene presentata in concomitanza con la visita del Santo Padre a Milano per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, la grande manifestazione che si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno 2012 nel capoluogo lombardo. Per questa occasione l’ingresso alla mostra “SAFET ZEC. Capolavori senza tempo” alla Rotonda di via Besana sarà gratuito dal 24 maggio al 3 giugno.

“Il percorso umano e artistico di Zec - afferma il curatore Stefano Zuffi - si è sviluppato lungo l’Adriatico: prima sulla sponda dei Balcani, poi a Venezia. Non è solo un tragitto attraverso la geografia, ma anche attraverso la storia: quella delle vicende individuali, lungo i decenni con cui si è chiuso il Novecento e si è aperto il nuovo millennio; e quella di secoli di arte, profondamente amata e intensamente rivissuta nello stile di Zec.” in collaborazione con sponsor SAfet La mostra si snoda su due binari paralleli, uno cronologico, per consentire all’osservatore di comprendere l’evoluzione dell’artista bosniaco attraverso le tappe della sua biografia e uno tematico, che rappresenta e identifica con chiarezza le capacità espressive della sua arte in continua evoluzione. Così, negli spazi possenti e suggestivi della Rotonda di via Besana, il percorso della mostra si compone in un emozionante itinerario antologico che permette al visitatore, non solo di ammirare le singole opere, ma di arrivare a comprendere l’intimità artistica di Zec, attraverso un viaggio narrativo costruito con sapienza.

Il tempo dei sogni, Dai Balcani alla Serenissima, Il sapore della vita, Facciate, Il mestiere della pittura, Presenze/Assenze, sono i capitoli di una storia scritta per immagini che colpiscono per la forza espressiva che fluisce con l’incontenibilità di un fiume in piena, possente e composita, lirica o tragica, dolente o gioiosa. Perché è proprio questa l’impressione che si prova nell’accostarsi all’opera di Safet Zec, artista fuori dal tempo e dagli schemi. L’itinerario espositivo si apre con Il tempo dei sogni, lavori degli anni Settanta dove, accanto a vedute di interni famigliari, giardini sereni, case in riva al mare, ricorrono gli alberi, grandi, vigorosi, immense chiome di assoluta bellezza che “però, stanno per trasformarsi in un turbine, in una tempesta”, come rivela la seconda sezione della mostra, Dai Balcani alla Serenissima, con opere realizzate negli anni Novanta, gli anni della guerra nella ex Jugoslavia, che colpisce con particolare drammaticità e violenza Sarajevo, la città di Safet Zec. una tragedia che Zec esprime con intensa e profonda umanità in abbracci estremi, mani a coprire volti lacerati, disperati, lacrime pietrificate, braccia tese fino allo spasimo. emozioni senza respiro, tratte dalla memoria e fissate sulla tela nello studio di Venezia, la Serenissima, diventata dal 1992 dopo la fuga da Sarajevo, città- patria d’adozione di Safet Zec e la sua famiglia

Si prosegue con Il sapore della vita, dove si ritrovano gli oggetti più semplici, oggetti della vita quotidiana, dai quali Zec riparte con grande sensibilità. tavoli, piatti, credenze, sedie e i pani. forme di pane di straordinaria bellezza materiale e spirituale, sulle quali Zec si sofferma, indugia, ricercandone, con poesia, l’intima, ancestrale essenza di universale sacralità. Al centro dello spazio barocco della Rotonda si apre la sezione dedicata a le Facciate, grandi e complesse vedute di una Venezia “minore”. edifici anonimi, i cui dettagli - porte, muri, finestre – di struggente autenticità, trasmettono “un respiro potente che coinvolge immediatamente chi osserva le opere.”

Nella successiva, Il mestiere della pittura, colori, pennelli, barattoli, tavolozze, stracci, tele esprimono la fedeltà di Zec al “mestiere” del pittore, la sua piena fiducia nel Segno espressivo, nella padronanza della tecnica e degli strumenti che appartengono alla tradizione e alla storia ma che continuano a vivere e ad agire nel presente, nell’atelier veneziano, “rifugio” e origine di un’esistenza e di un’attività artistica che continuamente si rinnova. La sezione Presenze/Assenze presenta opere recenti di Zec, in cui l’artista medita sulla sottile ambiguità dell’opera d’arte, al tempo stesso oggetto concreto e immagine di una realtà “altra”, in un gioco di verità e di evocazione in cui si muovono figure senza volto, gabbie vuote, vesti e panni abbandonati su una sedia o su un tavolo, letti sfatti, in una pagina di profonda intensità e lirica bellezza.

In collaborazione con sponsor SAfet una sezione dedicata alla grafica, curata da Lorenza Salamon, testimonia la grandezza di un maestro della calcografia, arte quasi abbandonata dagli artisti contemporanei, che Zec ha iniziato a utilizzare giovanissimo, accanto alla pittura e al disegno, diventandone uno dei massimi esponenti. un lavoro imponente, non solo per il numero di lastre realizzate, ma anche per la dimensione di molte di esse, che spesso superano il metro di base. Le incisioni esposte in mostra rappresentano in modo spettacolare il suo valore poetico e lirico, reso possibile dalla capacità di Zec di utilizzare differenti tecniche: dall’acquaforte alla cera molle, dalla punta secca all’acquatinta. Ritornano anche nelle opere incise le tematiche che caratterizzano tutta l’opera di Zec: gli alberi e le grandi chiome, le finestre e le facciate di Venezia, i volti e i luoghi della sua terra. Da citare, in particolare, per la perfezione del tratto, l’“Omaggio a Rembrandt” - emozionante rilettura della Stampa dei cento fiorini (Cristo guarisce i malati, 1642-45 ca.) - da cui deriva un’ampia riflessione espressa attraverso una sequenza di particolari, dettagli, studi di volti, di mani congiunte, braccia tese, immagini di particolare intensità emotiva.

I dipinti di Zec hanno una imponente presenza scenica, che ben si presta ad un luogo d’esposizione maestoso quale è la Rotonda di via Besana, dove l’architetto Massimo Negri dello studio DNPR architetti associati, ha progettato un allestimento rigoroso e minimalista, realizzato da KREA, che fa da trait d’union tra la forza espressiva delle opere di Zec e lo spazio espositivo. Alla forte matericità delle opere stesse è affidato l’impianto narrativo dell’allestimento, il quale si snoda in un percorso “libero” che, attraverso prospettive aperte, esalta la potenza comunicativa delle opere e al contempo consente una percezione d’insieme degli spazi suggestivi della Rotonda. Il percorso della mostra si conclude con uno spazio dedicato al video realizzato a corredo dell’esposizione da Gorcin Zec, figlio dell’artista e promettente regista, dove è ambientata la prodigiosa grande tela “Sedie”. Qui, una bacheca raccoglie alcuni taccuini di schizzi, acquerelli, disegni, e fogli che illustrano e fissano il modo del “fare dell’artista” di Safet Zec, dalla preparazione del fondo alla elaborazione finale, attraverso le diverse fasi che accompagnano il pensiero che si fa immagine.

Sezione di approfondimento della mostra dedicata alla grafica:

Fondazione Federica Galli, un approfondimento sull'attività calcografica del maestro, elaborazione finale, attraverso le diverse fasi che accompagnano il pensiero che si fa immagine.
Viale Bianca Maria 26, Milano. Per info tel 345 0081 289
Orario: da lunedì a venerdì 15.00-19.30 - altri orari su appuntamento
Ingresso gratuito

Ufficio stampa Comune di Milano elena Conenna tel. 02 88453314 elenamaria.conenna@comune.milano.it Ufficio stampa Mostra Associazione A.M.I.C.I. tel. 02 875483 Chiara Cereda tel. 335 5478554 chcereda@libero.it

Inaugurazione 23 maggio ore 18

Rotonda della Besana
via Enrico Besana, 12 - Milano
Lun 14.30-19.30, mart, merc, ven, sabe dom 9.30-19.30; giov 9.30-22.30 ultimo ingresso un'ora prima della chiusura.
dal 24 maggio al 3 giugno 2012 ingresso libero in concomitanza con il VII Incontro Mondiale delle Famiglie
Dal 4 giugno 2012 al termine della mostra - euro 5 (intero) - euro 3,50 (ridotto)

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Laura Canali
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