Mitologie dell'eros. I lavori che Rea ha realizzato a partire dal 2000 creano un percorso capace di restituire la complessita' di un linguaggio che nel mito ha trovato suggestioni e ragioni d'essere.
a cura di Maria Vinella, su progetto e ideazione di Gigliola Fania
Raccoglie un nucleo importante di lavori, strettamente legati dall’energia pervasiva di Eros, che Rea ha realizzato a
partire dal 2000, a creare un percorso articolato capace di
restituire la complessità di un linguaggio che nel mito ha
trovato stimoli, suggestioni e ragioni di essere.
Come scrive Vinella nel testo critico: “Nell’energia vitale e
immortale dell’erotismo, l’artista individua le basi della narrazione sacra dell’eterno presente, le radici delle leggende, delle favole, delle saghe, delle storie che raccontano le
vicende di magici esseri che noi – esseri normali e mortali possiamo solo ammirare, adorare, sognare, amare.
Dee e Guerrieri, Amazzoni ed Eroi, Persefoni e Narcisi,
Dionisi e Nettuni, Ninfe e Meduse, Orfei e Muse animano
le superfici pittoriche delle opere, alimentando un’iconosfera affascinante, che ammalia l’osservatore mediante gli
sguardi seducenti di giovani corpi avvenenti, le forme anatomiche eleganti, i gesti intriganti, le allusioni invitanti.”
Da un ventennio, infatti, la mitologia rappresenta per Fernando Rea l’esclusiva opportunità di riflessione creativa,offrendogli l’opportunità di esprimere il farsi e disfarsi dellecose, il muto dialogo tra visibile e invisibile, tra raziona-le e irrazionale e, soprattutto, la possibilità di costruire unsottile equilibrio tra passato e presente per cancellare lacontrapposizione.
Queste opere recenti si presentano come una particolare rilettura del passato a livello del contemporaneo.L’artista ha elaborato una metodologia di lavoro assolutamente innovativa, in cui le tecniche abituali si rapportano dialetticamente all’uso delle nuove tecnologie, dalla fotocopia all’elaborazione digitale, con l’intento dichiarato di rinnovare la tradizione dell’arte occidentale, avendo coscienza di quella pluralità di stratificazioni culturali che la caratterizzano.Le immagini da cui parte molto spesso sono prese dai giornali e attraverso studiati ritocchi, tagli, manipolazioni e inevitabilmente interventi pittorici, i protagonisti di reportage, servizi di moda o pubblicità si svestono dell’attualità per diventare i personaggi una dimensione senza tempo e offrire ad ognuno l’opportunità di ripensare alla classicità in una prospettiva differente, in cui i termini di tradizione e di sperimentazione sono intesi come complementari, non come contraddittori.
Inaugurazione venerdì 25 maggio ore 18.30
Spazio ArteOra
via Onorato 62 Foggia
Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 18,30 alle 21,30
Ingresso libero