Defender. L'esposizione comprende video, sculture e opere in situ realizzate appositamente per questa occasione. Erede del Sex Pistols style e delle controculture anni '70 l'immaginario di Bijl segue le pratiche illegali dell'attivismo sociale e le tattiche della guerrilla urbana. A cura di Marco Scotini
Defender
a cura di Marco Scotini
Con la mostra DEFENDER si inaugura, martedì 6 maggio presso la Galleria Artra di Milano, la prima personale italiana dell’artista olandese Marc Bijl (Leerdam, 1973).
L’esposizione comprende video, sculture e opere in situ realizzate appositamente per questa occasione.
Esponente di punta di quell’estetica “hardcoreâ€, contestataria e interventista, Marc Bijl appartiene alla generazione degli angry young men di osborniana memoria riportati sulla scena contemporanea dalla globalizzazione ma che al posto della violenza entro le mura di casa sceglie le piazze, le stazioni della metro, i billboards, le “corporate imageâ€. Erede del Sex Pistols style e delle controculture anni ‘70 l’immaginario di Marc Bijl segue le pratiche illegali dell’attivismo sociale e le tattiche della guerrilla urbana.
Mettere in discussione l’idea attuale di spazio pubblico e denunciare l’insicurezza reale che ordinariamente ci minaccia, dietro il filtro protettivo mediatico, è al centro delle pratiche artistiche di Bijl. Lo swoosh della Nike, l’icona di Che Guevara, Beuys che avanza con il cappello di feltro, le bandiere nazionali, Warhol con la sua Olympus, la croce di bronzo dell’esercito tedesco, da questo punto di vista, hanno la stessa funzione: creare ancore di sicurezza attraverso il filtro mediatico, occultare la verità e rendere artificiale la realtà . Graffiti, slogan, bandiere, performance irriverenti, dirottamenti – nel senso debordiano – di marchi, corporations, di logo e authorship sono il campionario di Marc Bijl.
Non per caso, la mostra milanese presso la Galleria Artra porta il titolo esplicito “Defenderâ€. Ma Defender è anche un tipo di Landrover usata dall’esercito britannico e ora nota anche come macchina familiare e simbolo per eccellenza di sicurezza e protezione. Non solo per il format ma anche per l’idea che la lega al servizio militare e ne fa quasi uno slogan. Una efficace difesa per noi ma, allo stesso tempo, minaccia per gli altri. Per chi conosce il lavoro dell’artista olandese sa come questa sorta di guscio mobile e protettivo che è la macchina sia da sempre presente nell’opera di Bijl: dalla “Car destruction performance†del ’99 alla vettura bruciata all’ultima edizione di Manifesta a Francoforte.
In questo caso l’operazione è più sottile e si tratta di sabotare la garanzia di sicurezza della stessa Landrover fornendone un restyle fedele ma scorretto, sufficientemente alterato. Come afferma Marc Bijl si tratta di un â€fragile attentato alla costruzione di una gabbia di sicurezza, di qualsiasi gabbia di sicurezza. Una gabbia protegge ma imprigiona: in fondo è una duplice contraddizioneâ€. La nuova versione Defender in scala uno a uno sarà presentata nella galleria milanese assieme ad una serie di video che raccolgono e raccontano varie incursioni illegali di Bijl nella Potsdamer Platz di Berlino come nuovo scenario dello spazio pubblico.
Giunto a notorietà per la sua partecipazione all’ultima edizione di Manifesta (Francoforte, 2002), per la personale “Porn†alla Künstlerhaus Bethanien (Berlino, 2002) e a collettive come “Buren†presso lo Stedelijk Van Abbemuseum (Eindhoven, 2001), l’opera di Bijl indaga entro le contraddizioni sociali ed egli, da artista, interviene sul loro livello di rappresentazione decostruendo l’uso di codici e simboli. Senza caricarsi di valenze ideologiche il suo lavoro cerca di rivelare le tecniche ambigue e rassicuranti della produzione dei miti nazionali, mediatici, religiosi, culturali.
Come afferma Marc Biil in uno statement molto vicino a quelli broodthaersiani: “Dietro ogni cosa che faccio, voglio mostrare l’artificialità . Delle nazioni, della politica e di me stesso come artista.â€
Marc Bijl
Nato a Leerdam nel 1973. Vive e lavora tra Rotterdam e Berlino
Royal Academy of Art & Design 's-Hertogenbosch 1992-1997
Rennie Macintosh School of Art Glasgow 1996
Mostre personali (selezionate)
2003 Defender, Galleria Artra, Milano; 2002 ...Death KAPINOS Galerie, Berlino; PORN Künstlerhaus Bethanien, Berlino; Make them doubt, Projektraum K&S Berlino; 1999 Dutchbed, CBK Nijmegen (NL); L'artiste pour l'artiste Filmstad, The Hague (NL); 1998 Keep on shooting in the artworld Overslag, Eindhoven (NL)
Group Shows (selezione)
2003 Nations, Frankfurter Kunstverein, Francoforte; 2000 M_ARS, Galerie am Landesmuseum, Graz (A);Future/present Artissima Torino; Jahresgaben, Kunstverein Arnsberg (D); Married by Powers curated by Bik & van de Pol, TENT Rotterdam; Microjam influenza curated by Jeroen Jongeleen for The Appel, Amsterdam; Manifesta 4 Francoforte; Commitment Fonds BKVB Amsterdam, Las Palmas , Rotterdam; Jeune Creation Grande-Halle de la Villette, Parigi; 2001
Neighbours/Buren Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven; Square 1; a very fancy fair Leidsche Rijn, Utrecht; Intercom Paraplufabriek Nijmegen (NL)
Progetti
2000-2002 organizer Artclub Les 33, Rotterdam, with Jeroen Jongeleen and Erik van Lieshout; 2002 Member of Wilde Weten artist run space, Rotterdam; 1991-2002 Gotterdammerung Gothic rockband; 2002 'symbolic' actions nello spazio pubblico di Berlino; 2000 'corporate graffiti' azioni nello spazio pubblico di Berlino
Bibliografia
2003
M-ARS, Catalogue by Group exhibition, Neu GAlerie (Hatje Cantz)
Review in CONTEMPORARY visual arts (UK)
Contribution SITE (Swedish art magazine)
Contribution ART-ist (Turkish art magazine)
2002
Manifesta, catalogue (Hatje Cantz)
Forever (Flash Art Faksimile) catalogue edited by Marc Bijl, published
by Künstlerhaus Bethanien, Berlin; Vice Versa Verlag Berlin
Jeune Creation, catalogue groupshow Paris
Commitment, catalogue, group show Rotterdam (Fonds v BKVB)
Tubelight Magazine, interview by Arne Hendrixkz
Artforum, review by Jennifer Allen
2001
Apples and Oranges (best dutch design with Steffen Maas)
HARDPOP, catalogue groupshow showroom Mama
Neighbours/Buren, catalogue groupshow Van Abbemuseum, Eindhoven
'Ich kenne keine Weekend', catalogue, groupshow 'Occupying Space' Rotterdam
Kunstbeeld, Okt-November 2001; interview
2000
Dutch artist makes corperate graffiti, Philip Remark, Volkskrant
Schoonheid van het alledaags, Sandra Smallenburg, NRC Handelsblad
1999
Now to Star, self created artbook for the exhibition 'copyculture'
Kill your Darlings, catalogue from the project
Kunstmarct, self produced art-magazine 4 editions.
Recidencies
2001/2002 Künstlerhaus Bethanien, Berlin (D)
Inaugurazione 6 maggio ore I8.00
La mostra prosegue fino al 15 luglio 2003-04-16 orari di galleria: aperto dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30