Martin Assig
Daniel Biesold
Norbert Bisky
Martin Borowski
Valerie Favre
Axel Geis
Katharina Grosse
Harald Hermann
Gregor Hildebrandt
Christian Hoischen
Michelle Jezierki
Ruprecht von Kaufmann
Clemens Krauss
Robert Lucander
Gerold Miller
Frank Nitsche
Peter Stauss
Miriam Vlaming
Mark Gisbourne
Giuliana Altea
Diciotto posizioni nella pittura a Berlino, un'ampia varieta' di pratiche, stili e approcci differenti. Nel 450mo anniversario della sua fondazione, l'Universita' di Sassari ha inteso sottolineare con questa mostra la propria vocazione all'internazionalizzazione e la propria apertura verso il contemporaneo.
a cura di Mark Gisbourne, coordinamento organizzativo di Giuliana Altea
L’EVENTO
La mostra I AM A BERLINER è frutto di un progetto internazionale che
coinvolge tre paesi, la Croazia, Israele e l’Italia, e istituzioni diverse come
l’HDLU-Associazione degli artisti Croati, il Tel Aviv Museum of Art con la
Schir Organization e l’Università di Sassari. La tappa italiana della rassegna,
promossa dalla Provincia di Sassari e sostenuta dalla Fondazione Banco di
Sardegna, nasce dalla collaborazione tra il curatore Mark Gisbourne e
Giuliana Altea del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Ateneo
sassarese.
Nel 450° anniversario della sua fondazione, l’Università di Sassari ha inteso
sottolineare con la mostra I am a Berliner la propria vocazione
all’internazionalizzazione e la propria apertura verso il contemporaneo,
coniugando il progetto espositivo con un workshop rivolto agli studenti del
DECAmaster (master in Diritto ed Economia per la Cultura e l’Arte) e del
corso di laurea specialistica di Storia dell’arte contemporanea, incentrato
sugli aspetti curatoriali e tecnico-gestionali dell’evento.
LA MOSTRA
La mostra (il cui titolo ricorda la famosa frase pronunciata da John Kennedy
durante una visita ufficiale in Germania nel 1963) presenta uno spaccato
delle esperienze pittoriche contemporanee a Berlino, città che è diventata
negli ultimi anni una vibrante piattaforma per l’arte internazionale. Dopo la
sua riunificazione, avvenuta poco più di vent’anni fa, Berlino si è trasformata
in un centro-guida per le pratiche creative, richiamando artisti da ogni parte
della Germania, dell’Europa e del resto del mondo. Il suo ruolo cruciale è
particolarmente evidente nella pittura contemporanea, ambito che
comprende oggi nella capitale tedesca un gran numero di posizioni diverse,
in contrasto con la situazione precedente, che la vedeva identificata soltanto
con le tendenze espressioniste e neo-espressioniste e/o con pratiche
fortemente motivate in senso politico; una visione, quest’ultima, che oggi
appare limitata e inadeguata.
La Berlino del Ventunesimo secolo segue ed esprime un’ampia varietà di
pratiche e stili pittorici: approcci differenti, ma tutti rivolti a interrogare il
problema della natura dell’atto pittorico e del significato del fare pittura oggi.
E’ proprio questa volontà di indagare e di confrontarsi con i parametri della
pittura contemporanea che rende oggi Berlino un centro preminente nella
pittura europea.
L’intento della mostra è presentare questa nuova ricchezza della pittura a
Berlino in alcune importanti aree di ricerca, comprendenti l’astrazione (sia
formale sia lirica), le tendenze espressioniste tanto astratte che figurative e le
tendenze narrative e post-narrative che uniscono invenzione immaginativa e
sviluppi colti della linea realista.
La pittura, lungi dall’essere un mezzo tecnico moribondo – come un tempo
si sosteneva – è diventata una pratica carica di nuova vitalità, a un tempo
analitica e di ricerca. Una pratica che non conosce più differenziazioni
nazionali, divenute irrilevanti in un mondo come quello di oggi, dominato
dai media e da Internet. Quindi i dipinti in mostra esprimono
intenzionalmente la diversità e il carattere ibrido delle procedure pittoriche
comunemente adottate dai pittori berlinesi; berlinesi nel senso di residenti a
Berlino, giacché gli artisti invitati non sono necessariamente tedeschi, e
neppure cercano di concentrarsi su temi legati all’identità regionale o locale,
o su particolari affinità stilistiche. Ciò che condividono è semmai un
impegno attivo nei confronti della città di Berlino.
Benché sia diffusa tra questi artisti una forte enfasi espressionista che spesso
li porta a sottolineare le qualità tangibili del colore, questo viene da loro
applicato in modi diversi, che vanno dalla pittura a olio, a encausto e/o
tempera, all’uso di altri materiali più insoliti, quali ad esempio le
audiocassette. Tutti i dipinti esposti sono stati realizzati entro gli ultimi
cinque anni, e riflettono i drammatici cambiamenti che si sono verificati
nella pittura degli ultimi vent’anni a Berlino. Tra gli artisti scelti vi sono tanto
figure largamente affermate sulla scena internazionale quanto giovani
emergenti nell’ambito della pittura a Berlino e in Europa.
Nell’epoca digitale in cui viviamo, la pittura è diventata altamente interattiva
e autoriflessiva, vale a dire che si confronta con altri media come il cinema,
la fotografia e il mondo della realtà, concreta e virtuale. Le pratiche
pittoriche sono quindi aperte e inclusive, non ristrette entro i confini della
tecnica tradizionale; confini che sono anzi diventati sempre più fluidi.
Questo appare evidente nella mostra, al centro della quale è la pittura in
quanto pittura, e non semplicemente in quanto soggetto predeterminato dal
ricorso a varie fonti iconografiche. I pittori che lavorano oggi a Berlino
sembrano interessati primariamente alla pittura come fine, non come mezzo.
Il soggetto emerge nel contesto del processo pittorico e conosce un’ampia
varietà di esiti. I vari tipi di pittura, astratta o figurativa, scaturiscono da
categorie ampie, da approcci che possono essere definiti semplicemente
come astratti, espressici, formali, immaginativi o realisti; approcci che si
sottraggono ai confini teorici arbitrari che hanno influenzato e condizionato
la precedente pittura modernista.
Gli artisti in mostra, con la loro capacità di intrecciare aspetti diversi del
problema pittorico, e il forte accento messo sulla materialità della pittura,
rispecchiano una situazione operativa che permette alla pittura di aprirsi
verso una molteplicità di direzioni creative. I AM A BERLINER celebra
perciò il rinnovato confronto con la pittura in un’era di crescente
complessità visuale; e dimostra ancora una volta quanto Nietzsche osservò
molto tempo fa a proposito dell’arte in generale e della pittura in particolare:
“abbiamo l’arte per non morire a causa della verità.”
Catalogo: Agave-HDLU con testi di Mark Gisbourne e Giuliana Altea
Ente promotore: Provincia di Sassari
Organizzazione: Università degli Studi di Sassari
Sponsor: Fondazione Banco di Sardegna
DECAmaster (Diritto ed Economia per la Cultura
e l’Arte)-Dipartimento di Giurisprudenza
Inaugurazione: 13 aprile 2012, ore 18.00
Museo dell'Arte del Novecento e del Contemporaneo il Carmelo
via Archivolto del Carmine Sassari
dal martedì alla domenica ore 16.30_20,30