Ennio Tamburi
Carla Accardi
Antonio Corpora
Piero Dorazio
Achille Perilli
Toti Scialoja
Giulio Turcato
Giuseppe Uncini
Andy Warhol
Molly Donovan
Maria Giuseppina Di Monte
Massimo Mininni
Esposti 30 lavori di Ennio Tamburi realizzati esclusivamente su carta, caratterizzata da un naturale cromatismo che l'artista cerca di valorizzare. Prosegue il ciclo Grandi Nuclei d'Arte Moderna con la terza mostra dedicata ad alcuni protagonisti del panorama artistico italiano del '900. Infine un'antologica di Andy Warhol che approfondisce il rapporto dell'artista con l'informazione giornalistica.
Ennio Tamburi
Semplice. Complesso
a cura di Maria Giuseppina Di Monte
La Galleria nazionale d'arte moderna di Roma espone per la prima volta una selezione di opere di Ennio Tamburi. La mostra aprirà al pubblico il 12 giugno e chiuderà il 9 settembre 2012. Saranno esposte una trentina di opere dell'artista Ennio Tamburi, che attualmente vive e lavora fra Roma e Zurigo. I lavori presentati, prevalentemente eseguiti dal 2006 ad oggi, sono realizzati esclusivamente su carta, spesso preziosa e morbida come fosse un tessuto. Le carte, che Tamburi sceglie con attenzione certosina, sono caratterizzate da un naturale cromatismo che l'artista non occulta ma anzi volutamente valorizza. Non sempre però: in alcuni casi la carta viene ridipinta, in altri lasciata integralmente 'al naturale' in modo che il supporto riveli la sua trama sottile e misteriosa, la sua corposità o leggerezza, creando un contrappunto con le immagini, costruite attraverso la giustapposizione di punti di diverse dimensioni, ossessivamente allineati ed equidistanti oppure casualmente distribuiti sulla superficie.
Essi ricoprono porzioni grandi o piccole del piano, disponendosi come i pezzi di un' immaginaria scacchiera o come rappresentazioni cifrate racchiuse in geometrie rigorosamente disegnate, come nel caso dei Recinti. Una delle opere, di formato più grande rispetto alle altre, è montata su una pedana appena sollevata da terra, uno dei modi più efficaci per leggere le opere di questo straordinario, sensibile e versatile interprete. Il rigore progettuale, ad un tempo sofferto e contrastato dall'artista, che nei lavori più recenti ha improntato la sua ricerca ad una maggiore libertà espressiva, viene violato in più modi mettendo in discussione la matrice originaria di quella medesima elaborazione formale. Osservatore in molti casi critico di fronte alle mode, tendenze e ambivalenze delle poetiche contemporanee, concepisce il suo fare come una pratica antica, quasi artigianale, seguendo una direttrice che senza annullare le sollecitazioni che provengono dalla cultura contemporanea, anzi annotandole, a seconda dei casi, in una severa ovvero giocosa 'scrittura', con spirito vigile e appassionato intesse il suo dialogo col mondo e con l'arte di oggi senza assecondarne o peggio incoraggiarne le derive.
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Warhol: Headlines
A cura di Molly Donovan
E la prima grande mostra dedicata al rapporto di Andy Warhol con l’informazione giornalistica. Fin dai suoi esordi come grafico pubblicitario, l’artista fu attratto dai titoli dei giornali, che selezionava dopo averne sfogliato intere pile e che conservava come fonti per le proprie opere.
Nacquero così le Headline Works, le opere-titolo che rielaboravano prime pagine o ritagli stampa e che egli eseguì con tutti i media e in tutti i formati: opere bi –e tridimensionali, video e programmi televisivi che seguivano l’evoluzione dei canali dell’informazione, dalla stampa alle TV via cavo. Protagonista della pop art, Warhol prediligeva la stampa popolare e in particolare i tabloid, come il Daily News o il New York Post, orientandosi verso le stesse notizie che colpivano il grande pubblico: i pettegolezzi sulle celebrità (da Margaret d’Inghilterra a Madonna) e gli eventi catastrofici (dai disastri aerei ai terremoti). Non mancano tuttavia anche articoli di critica sociale, come quelli, di solito relegati in fondo ai giornali, che ricordano le morti dovute a percosse della polizia.
La produzione di Headline Works attraversa tutta la carriera dell’artista. Il percorso espositivo inizia con i disegni della metà degli anni cinquanta, prosegue con i dipinti degli anni sessanta, continua con le serigrafie, le stampe, le fotografie e le opere su supporto elettronico, e si conclude con i lavori eseguiti insieme ai celebri graffitisti Michel Basquiat e Keith Haring.
La mostra è organizzata dalla National Gallery di Washington, insieme con il Warhol Museum di Pittsburgh, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e il Museum für Moderne Kunst di Francoforte. Sono tutti musei che possiedono opere di Warhol. La tappa della mostra in Italia era comunque necessaria, perché qui si conserva, presso la Reggia di Caserta, la più grande delle opere-titolo è il monumentale trittico Fate presto che riproduce la prima pagina de “ Il Mattino” di Napoli del 23 novembre 1981 e che fu commissionato dal gallerista napoletano Lucio Amelio in occasione del terremoto dell’Irpinia.
La curatrice è Molly Donovan del Dipartimento d’arte moderna della National Gallery di Washington mentre il commissario della mostra a Roma è Angelandreina Rorro. Il tour della mostra è stato reso possibile dalla Terra Foundation.
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Grandi Nuclei d’Arte Moderna 3
a cura di Massimo Mininni
Lunedì 11 giugno 2012 alle ore 18,00 si inaugura la terza rassegna dedicata ai grandi nuclei dalle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna.
La mostra costituisce l’occasione per conoscere interamente nuclei di opere di alcuni artisti dei quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, oltre ai quelli presentati nel percorso espositivo permanente, conserva una serie più ampia di lavori, generalmente rappresentativi dell’intero arco della loro produzione artistica. Opere che, tuttavia, per ragioni ed equilibri museali e collezionistici, oltre che per priorità e finalità didattiche e critico-filologiche, non hanno trovato sempre spazio negli allestimenti che si sono succeduti nel tempo.
L’occasione offre inoltre la possibilità di vedere, accanto ai dipinti o alle sculture che costituiscono la parte più nota dell’opera di questi artisti, anche altri oggetti, quali gioielli o arazzi, così come disegni o stampe, che completano la conoscenza della ricerca di ognuno nei diversi campi della creatività, documentando anche le loro varie fasi artistiche, i numerosi interessi espressivi, i generi e le problematiche affrontate nel corso della loro vita.
Ogni nucleo, organizzato e presentato come una circoscritta retrospettiva, non esaustiva, ma essenziale ed emblematica per la comprensione dell’artista, ricostruisce così in sintesi, da una parte, l’intera carriera degli artisti e, dall’altra, la storia museale e delle scelte collezionistiche operate nel tempo dalle diverse direzioni della Galleria.
Gli artisti: Carla Accardi, Antonio Corpora, Piero Dorazio, Achille Perilli, Toti Scialoja,
Giulio Turcato, Giuseppe Uncini sono stati scelti, per quanto la collezione della Gnam ha reso possibile, tra quelli appartenenti alla generazione artistica degli anni quaranta -cinquanta, legata alle ricerche dell'Espressionismo Astratto, o ad esperienze quali Forma Uno e Gruppo1
In questa occasione sarà pubblicato il secondo volume della collana “le storie dell’arte”: un catalogo pensato come importante strumento di lettura per la conoscenza delle acquisizioni museali, attraverso una documentazione delle occasioni, dei contesti e del tessuto di relazioni che hanno motivato e dato luogo all’attuale consistenza delle raccolte, sviluppando la storia degli acquisti e delle donazioni grazie ai quali sono stati costituiti i nuclei di opere che di volta in volta vengono presentati.
Insieme alle vicende delle opere e dei loro autori, e a quelle delle collezioni della Galleria nazionale d'arte moderna, la pubblicazione offre uno spaccato delle intenzioni e delle motivazioni culturali che hanno ispirato la politica dell'amministrazione pubblica nei confronti dell'espressione contemporanea. Parallelamente, dando visibilità alle pratiche che si svolgono “dietro le quinte”, i saggi intendono rendere omaggio a quanti - direttori, funzionari, donatori, artisti, collezionisti, critici, restauratori e operatori - hanno contribuito e contribuiscono, con il loro impegno e la loro specifica professionalità, a garantire nel tempo la sopravvivenza delle opere, preservandone l’integrità fisica e i valori culturali per la ricchezza delle generazioni future.
Questo volume ospiterà un saggio di Simonetta Lux. invitata ad intervenire, con un testo di memorie inerente agli autori trattati.
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Immagine: (c) Andy Warhol
Ufficio Stampa GNAM
Maria Mercede Ligozzi Tel. 06 32298212 mariamercede.ligozzi@beniculturali.it
Laura Campanelli, Aurora Scalera, Isotta Inzirillo, Tel. 06 322 98 328 s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Preview stampa 11 giugno ore 12, inaugurazione ore 18
Galleria Nazionale d'Arte Moderna - GNAM
viale delle Belle Arti, 131 (Disabili via Gramsci, 71) - Roma
Orario: mar-dom 8.30 - 19.30
Intero museo: 8 euro - ridotto museo: 4 euro, solo mostra: 10euro mostra + museo: 14euro