Ashanti Galleria
Roma
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Viaggio nella Memoria
dal 15/5/2003 al 14/6/2003
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ashanti(r) galleria



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Eugenio Bolley



 
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15/5/2003

Viaggio nella Memoria

Ashanti Galleria, Roma

Mostra personale di Eugenio Bolley. La chiave dell'arte e della personalita' di Bolley e' la freschezza con cui riesce a essere aperto alle esperienze piu' varie. Con curiosita', fiducia e un po' di spregiudicata incoscienza.


comunicato stampa

Mostra personale di Eugenio Bolley

'contemporAneA'
personale 2003

Venerdì 16 Maggio si inaugura alla galleria ashanti® la mostra personale di Eugenio Bolley.

Eugenio Bolley è nato a Gap (Francia) nel 1935; vive e lavora a Bardonecchia dal 1973, anno in cui ha abbandonato Torino e l'attività professionale di dirigente nell'industria meccanica. Dai suoi esordi, che risalgono alla fine degli anni Sessanta, ha realizzato, in Italia e all'estero, oltre 100 mostre tra personali e collettive

'La prima cosa che mi viene in mente nel buttare giù questo "invito alla visione" della mostra di Bolley, tornato a esporre a Roma dopo quasi 30 anni, è venite e vedrete. E non temo certo di risultare blasfema: Bolley si nutre della lettura della Bibbia come del pane quotidiano (nelle sue diverse edizioni, come tiene a sottolineare, da bravo cristiano evangelico), ed è pronto a offrirne a ogni buona occasione anche all'interlocutore appena conosciuto.
La chiave dell'arte e della personalità di Bolley è la freschezza con cui riesce a essere aperto alle esperienze più varie. Con curiosità, fiducia e un po' di spregiudicata incoscienza.

Ecco perché alla vigilia della mostra più importante della sua vita, forse, quella che alla fine di quest'anno sarà allestita in una delle sedi delle Nazioni Unite (un tributo alla sua carriera artistica, ma anche un premio al suo impegno a favore dei più deboli e indifesi), lo ritroviamo ospite di un giovane gallerista romano, Raffaele Cinzio, instancabile escogitatore di cose belle e nuove, oltre che ideatore del progetto culturale "ashanti® galleria" per artisti esordienti e non. È una strana e inattesa alchimia di coincidenze e propositi, insomma, quella che ci ha portato a ideare questa piccola quanto preziosa opportunità d'incontro per i romani con Bolley e il suo mondo incantato. Perché chi non ha sogni da realizzare (pane e acqua per ogni bambino della terra è l'imperativo di Bolley) non potrà mai cambiare il mondo. Venite e vedrete.'
di Cristina Faloci

Col Patrocinio di:
COMUNE DI ROMA
MUNICIPIO I° - ROMA CENTRO STORICO
Presidenza Giovani Imprenditori Lazio

Alcune notizie su Eugenio Bolley
Eugenio Bolley è nato a Gap (Francia) nel 1935; vive e lavora a Bardonecchia dal 1973, anno in cui ha abbandonato Torino e l'attività professionale di dirigente nell'industria meccanica. Dai suoi esordi, che risalgono alla fine degli anni Sessanta, ha realizzato, in Italia e all'estero, oltre 100 mostre tra personali e collettive
Nel 1972, La Galleria Quaglino Incontri di Torino ha promosso, una sua esposizione dal significativo titolo 'Il mangianuvole'. È stata forse la prima volta, in Italia ma anche all'estero, che è stato affrontato in pittura il tema dell'inquinamento atmosferico.
Nel 1975, nelle sale del Palais des Congrès di Aix-en-Provence, è stata allestita la mostra Bolley 'peint sur deux versants'; le opere esposte sono poi state presentate nel Centre d'Animation Maison des Jeunes e de la Culture di Cavaillon, e infine presso la Galerie des Maîtres Contemporains di Aix-en-Provence. Nell'estate dello stesso anno Bolley ha esposto nel Museo Pinacoteca San Francesco (Repubblica di San Marino).
Alla fine degli anni Settanta l'artista ha iniziato una ricerca sul segno a 360 gradi. Su queste tematiche, gli editori Priuli & Verlucca hanno pubblicato il libro 'L'evoluzione del segno', in cui sono stati riprodotti quaranta disegni di Bolley a china e pastello. La pubblicazione, preziosamente curata e integrata da un'incisione ad acquaforte, ha avuto una tiratura di 150 copie numerate e firmate.
Agli inizi del 1980, pur continuando a sviluppare una ricerca sempre più orientata a massificare il segno, Bolley ha iniziato ad assemblare vecchi attrezzi in uso presso la civiltà montana e contadina. Dall'accorta composizione di questi "ferri" ormai in disuso sono nati gli Urogalli, che hanno subito destato l'interesse di intellettuali come Primo Levi, Mario Rigoni Stern e Tullio Regge.
Nel 1996 Bolley ha realizzato tredici quadri per il calendario ufficiale della Rai, stampato in 30.000 copie. Sempre nel 1996 ha esposto queste opere in una mostra presso la Galleria Arte Tre di Trieste, insieme con i dipinti che hanno illustrato il libro Tavolozza di favole. In quella circostanza, il poeta Edoardo Sanguineti ha dedicato al lavoro di Bolley una poesia che, elaborata graficamente, è stata pubblicata sul catalogo.
Nel 1997, in occasione dei Campionati Mondiali di Sci del Sestriere, Bolley ha realizzato per conto delle Ferrovie dello Stato e del Comune di Oulx una scultura mobile (Testa rossa) in acciaio e alluminio. L'opera, inaugurata dal Prefetto di Torino, è stata collocata stabilmente presso la Stazione Ferroviaria di Oulx. Usando gli stessi materiali, ma con sostanziali differenze di forma, ha costruito una seconda Testa rossa, commissionata dal Comune di Sauze d'Oulx per essere posta nella piazza centrale del paese.
Nel medesimo anno, in collaborazione con i Servizi di Stazione delle Ferrovie dello Stato, ha illustrato e realizzato una T-shirt per ricordare il cinquantenario dell'UNICEF. La Rai gli ha commissionato un'altra T-Shirt, stampata con l'illustrazione Notturno dall'Italia tratta dal calendario del 1996. Sempre nel 1997, su invito della Rai, ha partecipato al programma Uno mattina, nel quale ha presentato i suoi Urogalli.
Sempre nel 1997, La Direzione generale dei Monopoli di Stato, per illustrare il 'Gratta e Vinci - Bingo!', stampato in 300 milioni di esemplari con cinque milioni di locandine, ha scelto l'opera di Bolley L'albero di neve.
Nel 2000, già pensando all'Olimpiade invernale del 2006, ha realizzato un'opera che riproduce i tratti più caratteristici della Valle di Susa. Il quadro è stato riprodotto mediante stampa in serigrafia, con una tiratura limitata, per conto della Presidenza della Provincia di Torino.

Sempre nel 2000, Il Comune di Bardonecchia gli ha organizzato presso il Palazzo delle Feste la mostra Omaggio alla Valle di Susa
In quella circostanza è stato presentato il suo volume 'Dal silenzio ai segni', con un testo introduttivo di Giorgio Calcagno. Le quaranta opere riprodotte nel libro sono state realizzate per la maggior parte durante il soggiorno di Bolley in Giappone.
Nella primavera del 2001, in collaborazione con un gruppo di Anziani Ferrero, ha realizzato una scultura-elicottero di grandi dimensioni che resterà stabilmente presso la Fondazione Ferrero.
Sempre nel 2001, al Palazzo Bricherasio, Eugenio Bolley inaugura la mostra personale,
'Un artista per mille bambini, il primo appuntamento con 'A.A. Amico Artista Cercasi', un progetto realizzato dalla Sezione Didattica della Fondazione con l'obiettivo di 'far sperimentare ai bambini, concretamente e direttamente, il rapporto con l'opera d'arte contemporanea e con l'artista che ne è il creatore'. Eugenio Bolley è stato l'Amico Artista che per primo ha lavorato con 1.000 bambini e ragazzi di 18 scuole dell'obbligo del territorio piemontese. I lavori realizzati dagli studenti sono esposti in mostra, integrati nel percorso espositivo dedicato all'opera di Bolley, che propone ai visitatori l'esperienza creativa dell'artista dai suoi esordi (fine degli anni Sessanta) ai lavori più recenti.

Inaugurazione con cocktail venerdì 16 Maggio Ore 19:00

Presentazione del catalogo "Viaggio nella Memoria"
Catalogo in galleria

Da Martedì al Sabato 10-19 continuato - Il Lunedì 16~19 - Domenica su appuntamento

ashanti® galleria
via del boschetto, 117 - 00184 Roma
tel 06 48 84 203 fax 1786093902

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