Agnolo Gaddi
Spinello Aretino
Antonio Veneziano
Gherardo Starnina
Lorenzo Monaco
Gentile da Fabriano
Lippo d'Andrea
Mariotto di Cristofano
Giovanni Toscani
Ventura di Moro
Francesco d'Antonio
Arcangelo di Cola
Lorenzo Ghiberti
Beato Angelico
Michelozzo
Paolo Uccello
Patrick Mimran
Antonio Natali
Enrica Neri Lusanna
Angelo Tartuferi
Il gotico internazionale a Firenze, 1375-1440. Sono esposti, accanto a dipinti celebrati da secoli, altri pregevolissimi ma poco conosciuti, cosi' come sculture lignee e marmoree, codici miniati, lavori d'arte sacra e profana; la mostra si chiude con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello appena restaurata. Nel cortile fino al 30 giugno i Billboards di Patrick Mimran.
a cura di Antonio Natali, Enrica Neri Lusanna, Angelo Tartuferi
Le sale del primo piano della Galleria degli Uffizi ospiteranno dal prossimo 19 giugno fino al 4
novembre 2012 un’importante esposizione che vuole ricostruire il panorama dell'arte fiorentina nel
periodo mirabile e cruciale che approssimativamente va dal 1375 al 1440.
Per restituire il clima colto e prezioso di quella lunga stagione, verranno esposti accanto a dipinti
celebrati da secoli altri pregevolissimi ma finora poco conosciuti al grande pubblico, così come sculture
lignee e marmoree, codici miniati, lavori d'arte sacra e profana: creazioni tutte di sommo pregio e di
assoluta rilevanza storica, provenienti da prestigiose istituzioni museali pubbliche, nonché da collezioni
private italiane e straniere.
Secondando la cronologia, il percorso prenderà le mosse dalle opere degli interpreti massimi
dell’ultima fase della tradizione trecentesca. E si ammireranno opere di Agnolo Gaddi, Spinello Aretino,
Antonio Veneziano, Gherardo Starnina e Lorenzo Monaco. Artista, quest’ultimo, che dopo la morte
dello Starnina rimane il maggior pittore fiorentino a proporre del gotico estremo una variante
personalissima, estranea perfino al naturalismo raffinato di Gentile da Fabriano; testimone lirico di
quegli anni, lui pure presente in mostra con tavole famose per la loro bellezza struggente.
Si vedranno i lavori di artefici operosi a Firenze fra Trecento e Quattrocento, animati da una
disposizione culturale volta all’osservanza della recente tradizione artistica tardo trecentesca e nel
contempo però interessata alle dirompenti novità della nuova dottrina umanistica, con i fervidi
recuperi dell’antico che suggeriva. Opere che staranno lì a rappresentare, al più alto livello, pittori
meritevoli di una più diffusa conoscenza: Lippo d’Andrea, Mariotto di Cristofano, Giovanni Toscani,
Ventura di Moro, Francesco d’Antonio e Arcangelo di Cola.
Insieme, però, si sperimenteranno le virtù poetiche di Lorenzo Ghiberti, personalità fra le più
eminenti del tardogotico fiorentino, nel cui cantiere per la prima porta del Battistero, durante la fase
iniziale della sua attività, s’erano formati quasi tutti gli artisti di spicco operosi a Firenze.
E lì accanto sarà dato osservare la maniera soave del Beato Angelico, artista emblematico – insieme a
Michelozzo – di una linea espressiva che aspirava a coniugare l’eredità del linguaggio artistico del
recente passato con quanto d’inedito stava maturando in città con Brunelleschi e Masaccio. Linea che
aveva il conforto di alcuni grandi umanisti, che orbitavano intorno a Cosimo il Vecchio de’ Medici.
Un periodo artistico particolare, articolato e variegato quello illustrato dalla mostra. “Mentre le
proposte artistiche innovative si facevano strada non senza fatica (si pensi anche soltanto alle tribolazioni
di Brunelleschi scultore, architetto e ingegnere), linee preesistenti e coesistenti di creativita trovavano
tranquillamente il gradimento di committenti pubblici e privati d’eccellenza, procedendo senza “rotture”,
ma con affinamenti e sviluppi di nobili esperienze tramandate e reinterpretate. Una pluralita di artisti e di
stili fu il composito e mirabile effetto di una mappa di committenze altrettanto varia” (Cristina Acidini).
Infine “la mostra si chiude con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, che – appena restaurata
e, anzi, presentata in anteprima dopo l’intervento – si offre al visitatore come sintesi mirabile della
complessità intellettuale e spirituale d’una speciale stagione dell’arte fiorentina, quando rigore
matematico e sperticate fantasie convissero; intersecandosi talora” (Antonio Natali).
La mostra - a cura di Antonio Natali, Enrica Neri Lusanna, Angelo Tartuferi così come il catalogo
edito da Giunti - è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli
Uffizi, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
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Patrick Mimran - Billboards
19/06/2012 al 30/06/2012
In occasione della sua retrospettiva "Patrick Mimran. Symbols as symptoms" in corso fino al 31 luglio presso il Museo Nazionale Alinari della Fotografia MNAF, l'artista francese porta a Firenze, nel cortile degli Uffizi, i suoi Billboards, un progetto nato nel febbraio del 2001 a Chelsea, a New York, e poi realizzato anche a Venezia, in occasione della Biennale, a Roma e a Bologna. Grandi cartelloni pubblicitari su cui compaiono sentenze lapidarie, ironiche e per lo più provocatorie sullo stato dell’arte, i Billboards di Mimran propongono ai passanti una riflessione sull’arte che ricorre a “idee semplici scritte in modo semplice, per preservare una prospettiva umoristica in un mondo dove l’ironia non è molto comune”, scrive l’artista.
Il Chelsea Billboard Project, ha detto il critico Paul Ardenne, consiste in alcuni pannelli appesi a ritmo regolare in diversi punti di Chelsea, oggi il quartiere delle gallerie d’arte più importanti: il tema è il senso dell’arte e il modo in cui bisognerebbe farla propria. Soggette al giudizio dei passanti, ma anche dei galleristi, dei loro collaboratori e dei numerosi artisti che frequentano il quartiere, le riflessioni di Mimran sono sentenze, spesso, che destabilizzano la credibilità che il sistema mercantile esige dal pubblico per poter trarre profitto dall’opera d’arte. Le tesi sostenute dall’artista, leggibili in filigrana, sembrano suggerire una valorizzazione dell’arte per se stessa e non come occasione di speculazione materiale o intellettuale.
Immagine: Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, 1423, tempera su tavola, Galleria degli Uffizi, Firenze
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CONFERENZA STAMPA Lunedì 18 giugno ore 12.00 Galleria degli Uffizi
INAUGURAZIONE Lunedì 18 giugno ore 17.30 Salone Magliabechiano della Biblioteca degli Uffizi
Galleria degli Uffizi
piazzale degli Uffizi Firenze
Orari: da martedì a domenica, ore 8,15-18,50, la biglietteria chiude alle 18.05
Chiusura: tutti i lunedì
biglietto intero € 11,00, ridotto € 5,50 (cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni), gratuito meno di 18 anni e oltre 65 anni
Visita guidate per le scolaresche solo su prenotazione
Costo di € 3.00 ad alunno. Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883