La tela ed oltre. Sulla "tela detessuta" l'artista fonda un'originale poetica informale che mette in discussione il concetto di quadro.
A cura di Mirella Di Peco
La galleria Artsinergy è lieta di annunciare la mostra personale di Salvatore Emblema.
La mostra nasce come parte di un progetto volto a rivalutare la natura delle innovazioni apportate da Salvatore Emblema nel campo della pittura italiana ed è la prima personale dedicata alle sue straordinarie e rare opere su carta, poste a serrato confronto con quelle su tela: la continuità tra i due momenti di produzione artistica diventa tangibile nello spazio espositivo e rivela l’adesione dell’artista ad un unico principio estetico. Sebbene Emblema abbia concepito le carte come bozze preparatorie, esse presentano un inestimabile valore documentario poiché ci consentono di valutare la sua figura in una nuova prospettiva, interpretandone l’unicità tecnica come la risultante di un processo evolutivo. Ne consegue la scelta di un’impostazione cronologica per la mostra: dieci opere, provenienti dal Museo Emblema e da prestigiose collezioni private, tracciano il cammino dell’artista dagli anni Settanta fino agli anni Novanta.
Sulla “tela detessuta”, così denominata da Palma Bucarelli, egli fonda un’originale poetica informale che mette in discussione il concetto tradizionale di quadro, nel segno della “crisi della pittura da cavalletto”: non più uno schermo neutro dove proiettare immagini ma apparizione immanente di spazio e luce: “Il lavoro di detessitura è appunto una lenta destrutturazione dello schermo per recuperare la trasparenza dall’opacità, svelando la spazialità interna della materia prima della pittura, la tela” (Giulio Carlo Argan).
Resa trasparente dalla sottrazione paziente dei fili che la compongono, la tela lascia intravedere ciò che si trova al di là della sua superficie bidimensionale ma non rinuncia al colore, applicato per bande o per macchie, quest’ultime esito di una gestualità più dichiarata. Lucidissimo nella tecnica, è nella combinazione dei colori, dai sofisticati monocromi ai magmatici contrasti di rosso e nero (con pigmenti estratti dalle terre alle pendici del Vesuvio), che Emblema rende l’astrazione come pura lirica. Nella sua fase più matura acquista scioltezza ed agilità compositiva, cosicché il rapporto con la materia si evolve in semplificazioni successive: fasi che sono evidenti nelle opere su carta. “La tela ed oltre” si rivela cosi una mostra progettata per comprendere il processo creativo di una tra le più affascinanti esperienze artistiche del Novecento italiano.
Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – Terzigno, 2006) nel 1948 si trasferisce a Roma e realizza collage con foglie disseccate, “fullografie”, per poi utilizzare pietre e terre vulcaniche. Nel 1956 si reca a New York al seguito di Jonh D. Rockfeller e frequenta gli artisti dell’Espressionismo Astratto, in particolare Mark Rothko. Tornato a Roma, negli anni Sessanta crea opere di profonda necessità materica; nascono le “tele nude” e le “tele detessute”, accolte positivamente da critici come G.C. Argan, F. Menna, P. Bucarelli. Negli anni Ottanta partecipa a due Biennali di Venezia, espone nei più importanti musei del mondo e cinque sue opere entrano nella collezione permanente del Metropolitan Museum di New York. Nel 2008 una sua opera è stata esposta nella mostra "Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008" (Palazzo Grassi, Venezia, a cura di Francesco Bonami) e nel 2012 un’altra in “Language of Less (Then and Now)” (Museum of Contemporary Art, Chicago, a cura di Michael Darling).
Il catalogo della mostra sarà scaricabile a partire dal giorno dell'inaugurazione su www.venderequadri.it
Inaugurazione 23 giugno ore 19
Artsinergy (nuova sede)
via XX Settembre, 34 - San Benedetto del Tronto (AP)
Apertura lun-sab ore 15.30-19.30
Ingresso libero