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22/6/2012

Ugo Giletta e Pier Giuseppe Imberti

Palazzo Lucerna di Rora' (Museo archeologico), Bene Vagienna (CN)

La rassegna, visibile sino al 29 luglio presso Palazzo Lucerna di Rorà, sede del Museo Archeologico, e curata dagli artisti con la supervisione del direttore della Galleria cuneese Skema 5 Fabrizio Quiriti, mette a confronto due importanti autori : Ugo Giletta e Pier Giuseppe Imberti ricchi ognuno di notevoli curricola espositivi ( che hanno al proprio seguito innumerevoli collezionisti ed amanti dell’arte) e che si rivelano di chiaro stampo figurativo e filmico, il primo e, di impostazione espressionista arricchita da proposizioni scultoree, il secondo. Entrambi si sono ritrovati, fin da ragazzi, ad avere un particolare interesse per il disegno e la pittura, accresciuto con il passare del tempo e che, da subito , li ha fatti avvicinare al mondo dell’arte con una tavolozza preziosa e dagli efficaci accenti. Molto importante è stata inoltre la frequentazione di Istituti d’Arte e dell’ambiente artistico più prestigioso sul piano contemporaneo.

Un binomio straordinario che, attraverso dipinti, video-installazioni e progetti assimilabili al ready made, sottolinea la personale contemporaneità forte di un'ottica internazionale. Ida Isoardi, nota docente e critico d’arte cuneese, scrive a proposito degli stessi: “Si tratta di due artisti assai lontani per temperamento e stile che però condividono la medesima sensibilità nel rendere la più disincantata tra le immagini del presente. Ugo Giletta (nato a San Firmino di Revello in provincia di Cuneo nel 1957 vive a Manta e da anni opera nel settore dell'Arte Contemporanea come pittore, scultore e videoproducer) è autore capace di proporre e far agire in maniera eccellente i media attuali con suggestive videoinstallazioni, vere e proprie confessioni esistenziali cui la musica fa da tracciato narrativo. Una visione della realtà decisamente introversa ed egoica spicca invece nelle sue pitture intente a scavare il volto umano sino alla riduzione fantasmatica del soggetto, icona di sgomento, straniamento o irrisione.

Su questa base i "volti senza corpo" (la definizione è di Giovanni Tesio) dell'artista compiono il loro cammino - tuttora in divenire - e vengono a porsi come maschere mobili di un teatro misterioso ma anche come toccanti testimonianze dell'inquietudine umana di fronte all'inesorabilità del tempo. Pier Giuseppe Imberti (nato nel 1954 a Centallo dove risiede ed opera ma entra giovanissimo in contatto con l'ambiente artistico torinese dove stringe amicizia con il pittore Piero Ruggeri e con i critici Rosci, Poli e Cabutti e viene inserito in numerose manifestazioni artistiche) ha seguito un percorso variegato, segnato da un linguaggio che prevalentemente respinge i materiali tradizionali dell'arte e nulla concede al piacevole o al consolatorio. Il suo singolare eclettismo lo ha avvicinato, in modo assolutamente istintivo, alla poetica duchampiana di cui l'artista accoglie le procedure decostruttive e stravolgenti, negando qualsiasi ovvietà di senso per approdare a veri e propri cicli di opere segnatamente oggettuali o meccanicistiche. La raffinatezza grafica ed espressiva dei disegni e il perseguimento dello sgradevole (tessuti umoralmente macchiati) si pongono come poli estremi della sua legge estetica formulata sulla consapevolezza dell'assurdità del mondo”. Rassegna da non perdere sia per senso di “campanilismo” sia per capire il vero futuro dell’arte contemporanea.
Giorgio Barberis

Inaugurazione: sabato 23 giugno ore 17

Palazzo Lucerna di Rora' (Museo archeologico)
via Roma, 125 - Bene Vagienna (CN)
Orari: venerdì, sabato e prefestivi 15/18,30; domenica e festivi 10/13 – 15,00/18,30

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