La mostra copre l'intero arco della sua attivita', dagli esordi veristi legati all'ambito della tarda Scapigliatura milanese, alle ricerche innovative degli anni parigini, fino all'ultima opera, l'Ecce Puer, che pone la questione di un possibile avvicinamento di Rosso al Simbolismo. Circa cinquanta fra gessi, bronzi e sculture in cera provenienti da importanti collezioni pubbliche e private costituiranno il corpus principale della mostra. A cura di Luciano Caramel
Il MART - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto ospitera', dal 14 maggio al 22 agosto 2004, un'importante mostra dedicata a Medardo Rosso, curata dal maggiore esperto dello scultore, Luciano Caramel.
A oltre vent'anni dall'ultima mostra dedicata in Italia a Rosso, e in coincidenza con l'imminente pubblicazione del catalogo generale, anch'esso a cura del Prof. Caramel, la rassegna costituisce un'importante occasione per riportare l'attenzione sul grande scultore, tracciando un bilancio degli studi intorno alla sua opera, e presentando alcuni lavori inediti, legati a ricerche e scoperte degli ultimi anni.
Nato a Torino nel 1858, attivo tra Milano e Parigi, Medardo Rosso e' unanimemente riconosciuto come una delle figure di maggior rilievo nel contesto dell'arte internazionale al passaggio tra Otto e Novecento.
La mostra copre l'intero arco della sua attivita', dagli esordi veristi legati all'ambito della tarda Scapigliatura milanese, alle ricerche innovative degli anni parigini, fino all'ultima opera, l'Ecce Puer, che pone la questione di un possibile avvicinamento di Rosso al Simbolismo.
Ciascuna scultura sara' documentata da diversi esemplari, che consentono di ricostruire il percorso di Rosso nella sua completezza. Importanti novita' riguardano infatti la sua attivita' ultima, finora poco nota al grande pubblico. Dopo l'Ecce Puer e fino alla morte, nel 1928, Medardo non si dedico' soltanto alla riedizione delle sue sculture, ma le rielaboro' con esiti di grande originalita', intervendo su di esse con tagli, anche sostanziali, di parti ritenute superflue al fine di raggiungere una maggiore sintesi, o per mezzo di patine e cere diversamente colorate. Alcune di queste opere, che rivelano un aspetto del tutto singolare della ricerca di Rosso, saranno presenti in mostra.
Circa cinquanta fra gessi, bronzi e sculture in cera provenienti da importanti collezioni pubbliche e private costituiranno il corpus principale della mostra. Fra queste opere, Il birichino (Gavronche), in prestito dal City Art Museum di Niigata e La portinaia dal Municipal Museum of Art di Toyota, Giappone, La Rieuse, con dedica di Rosso a Rodin, dal Musee Rodin di Parigi, e Il vecchio, da collezione privata.
Inoltre, la mostra presentera' una selezione di disegni e fotografie, a documentare un altro aspetto particolarmente interessante e originale dell'attivita' di Rosso, che utilizzava l'immagine fotografica per illustrare la sua riflessione sulla scultura, intervenendo direttamente sulle lastre con abrasioni, velature, mascherature, o guidando l'azione del fotografo.
L'importanza capitale dell'opera di Rosso nella nascita della scultura contemporanea sara' testimoniata da una sala dedicata ad opere di artisti che furono in diverso modo in rapporto con il grande scultore o da lui influenzati, da Rodin a Picasso, a Brancusi e Boccioni che, nel Manifesto tecnico della scultura futurista (1912) riconobbe a Rosso un ruolo fondamentale di precursore.
L'indagine sulle relazioni tra Rodin e Rosso, che trascorse gli anni centrali della sua attivita' a Parigi, consentira' inoltre di porre l'attenzione sui rapporti tra Italia e Francia negli anni cruciali del passaggio tra i due secoli e di affrontare la dibattuta questione della scultura ''impressionista''. Mentre il rapporto tra l'artista italiano e Brancusi e gli stessi Picasso e Boccioni solleva direttamente stimolanti considerazioni sulle origini della scultura del Novecento.
Con la mostra dedicata a Medardo Rosso, il MART prosegue la sua attivita' espositiva sull'arte del XIX secolo, inaugurata con le importanti rassegne dedicate a Segantini (1987) e al Divisionismo (1990) e proseguita con le mostre dedicate al Romanticismo (1993), fino alla piu' recente su Boldini, Zandomeneghi, De Nittis (2001).
La mostra e' realizzata in collaborazione con la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, presso i cui spazi sara' ospitata dal 9 settembre al 28 novembre 2004.
Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Corso Rosmini 58 - 38068 Rovereto TN