Alighiero Boetti
Marcel Broodthaers
James Lee Byars
Robert Longo
Luigi Ontani
Giulio Paolini
Salvo
Antonio Trotta
Stefano Arienti
Bertozzi & Casoni
Mike Bidlo
Vincenzo Cabiati
Armin Linke
Pierluigi Calignano
Massimo Carozzi
Maurizio Cattelan
Loris Cecchini
Douglas Coupland
Roberto Cuoghi
Valerio Carrubba
Thomas Demand
Antonio De Pascale
Eredi Brancusi
Maurizio Finotto
Fischli & Weiss
Sylvie Fleury
Fulvio Guerrieri
Paola Dallavalle
Massimo Kaufmann
Thorsten Kirchhoff
Michele Lombardelli
Claudia Losi
Mauro Maffezzoni
Eva Marisaldi
Amedeo Martegani
Maurizio Mercuri
Sabrina Mezzaqui
Paul D. Miller a.k.a.
DJ Spooky
Yasumasa Morimura
Simon Morley
Luis Felipe Ortega
Daniel Guzman
Luca Pancrazzi
Leonardo Pivi
Richard Prince
Tobias Rehberger
Antonio Riello
Lorenzo Scotto Di Luzio
Marco Senaldi
Il concetto di cover proviene dalla pratica, abbondantemente in uso nel mondo della musica contemporanea, consistente nel realizzare versioni alternative di pezzi famosi. Recentemente questo meccanismo e' dilagato anche in altri ambiti espressivi: in poesia, nel design, nella produzione industriale, nel cinema, nella moda. La mostra intende allargare il concetto e il modus operandi della cover anche all'ambito dell'arte contemporanea. Negli spazi spettacolari della ex Centrale elettrica Emilia sono esposte opere di piu' di 40 artisti. Nella sezione Cover's Masters sono esposte celebri reintepretazioni di opere prodotte da maestri dell'arte contemporanea. Eventi speciali nella serata inaugurale e durante il corso della mostra. A cura di Marco Senaldi.
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Piacenza
Fondazione di Piacenza e Vigevano Piacenza Turismi
Edipower
in collaborazione con:
Comune di Piacenza
LibertÃ
SIET
con il contributo di:
Autostrade Centropadane
INA Assitalia
RDB
Cover Theory
L'arte contemporanea come re-interpretazione
A cura di Marco Senaldi
Cover's Masters
Alighiero Boetti, Marcel Broodthaers, James Lee Byars, Robert Longo,
Luigi Ontani, Giulio Paolini, Salvo, Antonio Trotta
Special Covers
Stefano Arienti, Bertozzi & Casoni, Mike Bidlo, Vincenzo Cabiati +
Armin Linke, Pierluigi Calignano, Massimo Carozzi, Maurizio Cattelan,
Loris Cecchini, Douglas Coupland, Roberto Cuoghi + Valerio Carrubba,
Thomas Demand, Antonio De Pascale, e.g.ø, Eredi Brancusi, Maurizio
Finotto, Fischli & Weiss, Sylvie Fleury, Fulvio Guerrieri + Paola
Dallavalle, Massimo Kaufmann, Thorsten Kirchhoff, Michele
Lombardelli, Claudia Losi, Mauro Maffezzoni, Eva Marisaldi, Amedeo
Martegani, Maurizio Mercuri, Sabrina Mezzaqui, Paul D. Miller a.k.a.
DJ Spooky, Yasumasa Morimura, Simon Morley, Luis Felipe Ortega +
Daniel Guzman, Luca Pancrazzi, Leonardo Pivi, Richard Prince, Tobias
Rehberger, Antonio Riello, Lorenzo Scotto Di Luzio
Eventi speciali nella serata inaugurale:
Special Guest Poetry
Raul Montanari + Aldo Nove + Tiziano Scarpa: reading di poesie-cover
dal loro libro Nelle galassie oggi come oggi: Covers, Einaudi, 2001
Special Guest Music
Stereoelectric Sound System: DJ set con "cover di cover"
Eventi a latere
Nel corso dell'esposizione si susseguiranno serate "a tema":
domenica 11 e domenica 25 maggio, ore 18,30: Rivisitazione, brani
classici, neoclassici e contemporanei, interpretati dall'Accademia di
danza Domenichino da Piacenza sotto la direzione di Giuseppina
Campolonghi
sabato 24 maggio, ore 18: Installazione sonora, a cura di Fringers Records
giovedì 12 giugno, ore 18: Originale, copia, re-interpretazione,
dibattito intorno ai temi di Cover Theory a cui saranno invitati
filosofi, antropologi, critici ecc. L'idea è di trasformare la
classica forma-convegno in un talk-show, ambientato nella scenografia
costituita dalla mostra stessa, con risposte a domande anziché
interventi lunghi.
Concetto della mostra
Il concetto di cover proviene dalla pratica, abbondantemente in uso
nel mondo della musica contemporanea, consistente nel realizzare
versioni alternative di pezzi famosi, appunto le cosiddette cover (in
inglese "copertina", nel senso di brano famoso o di successo che
appare sulla copertina del disco). La diversa interpretazione, il
remix, la nuova versione, si sovrappone al brano originale, talvolta
in lingua diversa, con arrangiamenti diversi, ma costituisce sempre
un'opera a se stante, che vive di vita propria indipendentemente
dall'originale. Gli esempi sono infiniti, da Pregherò di Ricky
Gianco, cantata da Celentano, ripresa dall'inglese Stand by Me, alla
versione punk a opera dei Sex Pistols di My Way di Sinatra, dai
Balanescu Quartet che nell'album Possessed hanno fatto ben quattro
cover di brani dei Kraftwerk, tra cui Autobahn, a Tainted Love dei
Soft Cell "coverizzata" da Marilyn Manson. Nel 2000 e nel 2002,
Franco Battiato ha realizzato due interi cd di cover (Fleurs e Fleurs
3) riscuotendo un enorme successo.
Recentemente questo meccanismo, preso a prestito dalla musica, è però
dilagato anche in altri ambiti espressivi: in poesia, ad esempio,
sono nate le covers a opera dei tre scrittori/poeti Raul Montanari,
Aldo Nove, Tiziano Scarpa (Einaudi, 2001), ispirate da altrettanti
successi della musica rock; anche il design non è stato da meno, con
le riedizioni di "pezzi" famosi da decenni fuori produzione (il
televisore Cubo di Zanuso per Brionvega), e anche la produzione
industriale ha seguito la tendenza riproponendo non il semplice
restyling ma una vera e propria "new version" di famosi successi del
passato come il Maggiolino VW, o la Mini Minor. In ambito
cinematografico infine, l'esempio più eclatante è costituito da
Psycho (1998) di Gus Van Sant, non un semplice remake, ma rifacimento
maniacalmente identico all'originale Psycho di Hitchcock (1960), una
vera cover cinematografica. Per non parlare della moda dove gli
esempi di cover sono infiniti (ci sono indumenti icona, la giacca
Chanel per tutti, continuamente "citata" dagli stilisti più attuali).
Cover Theory è la mostra che intende allargare il concetto e il modus
operandi della cover anche all'ambito dell'arte contemporanea. Di
fatto, questo è già accaduto molte volte, anche se in modo non
dichiarato: la famosa Gioconda coi baffi di Duchamp non è forse una
cover dell'originale leonardesco? Ma Duchamp stesso non ha forse
"coverizzato" se stesso, realizzando, negli anni Sessanta, le
repliche dei suoi famosi ready-made andati dispersi?
Negli spazi spettacolari della ex Centrale elettrica Emilia, a
Piacenza, tra turbine, caldaie e sala comando, sono esposte opere di
più di quaranta artisti, alcune pensate e realizzate espressamente
per l'occasione, accanto a opere già esistenti, che comunque abbiano
utilizzato l'idea di "replica" o cover ispirandosi a famose opere
d'arte di un passato, più o meno recente, ma anche a immagini
popolari, merci, oggetti, entrati a far parte del nostro "corredo"
culturale
Nella sezione Cover's Masters sono esposte celebri reintepretazioni
di opere d'arte prodotte da maestri dell'arte contemporanea, da
Marcel Broodthaers che riproduce il frontespizio dei libri di
Mallarmé a James Lee Byars che rifà le edizioni Gallimard, a Luigi
Ontani che, con un suo d'apres, reinventa Guercino. E ancora le
copertine di riviste realizzate da Alighiero Boetti a ricalco negli
anni Ottanta accanto al famosissimo Giovane che guarda Lorenzo Lotto
di Giulio Paolini (1967), realizzato impiegando la riproduzione
fotografica del famoso Ritratto di giovane di Lotto (1505) e di cui
Paolini stesso ha realizzato una seconda versione nel 1981 (una vera
"cover di cover"), esposta in questa occasione per la prima volta in
Italia.
Tra le Special Covers si alternano, tra le altre, opere come quella
di Yasumasa Morimura che "interpreta" Frida Kahlo; quelle di Bertozzi
& Casoni che rifanno, con scrupolo maniacale, una versione in
ceramica della celeberrima "merda d'artista" di Manzoni inserita in
una scatola Brillo di Warhol; si vede Roberto Cuoghi che addirittura
realizza una "cover" non dell'opera di un artista affermato, ma del
quadro di un giovane amico artista, Valerio Carrubba; Leonardo Pivi
che con grande perizia, compone dei mosaici a tessere piccole, nel
solco della tradizione più consolidata, utilizzando però l'immagine
della più famosa eroina virtuale, Lara Croft; Tobias Rehberger che,
servendosi di abili artigiani thailandesi, ha fatto realizzare
repliche di famosi modelli di automobili "da sogno", sulla base di
schizzi tracciati "a memoria"; Vincenzo Cabiati + Armin Linke che
invece si sono divertiti a riproporre una loro versione di Legami!,
il film di Almodovar; fino ad arrivare a DJ Spooky di cui forse molti
appassionati di musica non conoscono il talento artistico nel
remixare nientemeno che i Rotoreliefs di Marcel Duchamp e a Douglas
Coupland, l'acclamato scrittore canadese, che, molto coinvolto dal
tema non solo ha scritto un testo per il catalogo ma partecipa anche
come artista, progettando un lavoro ad hoc.
Su tutto e tutti fluirà una colonna sonora costituita da una scelta
delle più famose cover musicali, selezionate dagli Stereoelectric
Sound System, che, nella serata inaugurale, intervengono dal vivo con
un DJ set.
Sempre nella serata inaugurale è previsto un reading di testi in
versi (già attuato con successo in numerose città italiane) dei tre
scrittori/poeti già citati, cioè Raul Montanari, Aldo Nove, Tiziano
Scarpa che leggeranno le loro "covers", col sottofondo delle canzoni
rock a cui si sono ispirati.
Il luogo espositivo
La ex Centrale elettrica Emilia, situata sul Po a poca distanza dalla
città di Piacenza, è ancora oggi ben visibile per chi raggiunga la
città da Milano, o per chi transiti lungo la linea ferroviaria
Milano-Bologna. Edificata su un'area di 26 000 mq di cui 6700 coperti
e inaugurata ufficialmente nel 1929, fu progettata da Piero
Portaluppi, architetto brillante, eclettico, dal segno elegante e
sofisticato, - attivo soprattutto a Milano dove contribuisce alla
definizione del piano regolatore nel 1929 e dove progetta il
Planetario -, ricordato anche come "l'architetto delle centrali",
avendone progettate nel nord dell'Italia ben undici tra il 1913 e il
1930.
Definitivamente dismessa nel 1985, in occasione della mostra Cover
Theory la ex Centrale Emilia viene restituita al pubblico come
Officina della Luce. Si tratta di un importante momento di
rivalutazione del contesto architettonico e culturale di questo
straordinario esempio di "archeologia industriale", che proseguirÃ
nel tempo mediante iniziative culturali di vario genere.
Grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di
Piacenza, e di sponsor privati, Officina della Luce si avvia perciò a
diventare un luogo espositivo di prim'ordine per l'arte
contemporanea, in un contesto lontano dalle grandi capitali dell'arte
italiane, ma non meno vivo e ricco di suggestioni per gli artisti e
il pubblico.
Il curatore
Marco Senaldi si occupa di critica e teoria d'arte contemporanea.
Collabora con la cattedra di Educazione Estetica dell'UniversitÃ
Statale di Milano/Bicocca. Suoi testi sono apparsi in numerosi
cataloghi e volumi collettivi, oltre che in riviste (Flash Art) e
quotidiani (il Manifesto). Ha tradotto e curato l'edizione italiana
di testi di Gilles Deleuze e Slavoj Zizek. È autore (con A. Piotti)
del saggio Lo spirito e gli ultracorpi: Vicissitudine della Ragione
tra i sintomi dell'immaginario, Franco Angeli, 1999; e di Maccarone
m'hai provocato! La commedia all'italiana del piccolo Sé, Bulzoni
Editore, 2002. Recentemente ha pubblicato Enjoy! Il godimento
estetico, Meltemi, 2003, sull'arte e l'estetica contemporanee.
È inoltre autore di programmi televisivi culturali per Canale 5
(L'Angelo, 1994-95; Le notti dell'Angelo, 1995-97) e Rai Tre (Onda
Anomala; 1998-99; Cenerentola, 1999-2000).
Ha curato (con A. Galletta) la "mostra" di critici d'arte Critical
Quest: I giochi di ruolo della critica (Milano e Tokyo, 1993); ha
ideato e dirige (con S. Pedrazzini) la rivista di cultura
contemporanea IMPACKT (Dativo editore).
Il catalogo
Il catalogo della mostra è pensato come uno strumento autonomo di
comprensione del concetto di cover. Il suo stesso aspetto esteriore
ricalca la grafica della "copertina" di una collana editoriale di
grande successo negli anni Sessanta e Settanta, legata a fattori di
memoria, Materiali, di Feltrinelli.
Più che di un semplice catalogo, si tratta di un libro illustrato sul
tema della cover, con le immagini delle opere presenti in mostra e
tutti i riferimenti iconografici richiamati nel testo, un apparato
critico/biografico per ciascun artista, e soprattutto una ricca
scelta di testi sul tema in oggetto.
Fra gli autori dei testi, oltre al curatore Marco Senaldi:
Carlo Antonelli, critico e produttore musicale, ha pubblicato, con F.
De Luca, i saggi Discocoinferno, Theoria, 1995; Fuori tutti, Einaudi,
1996 e la sezione musica in Exit. Nuove geografie della creativitÃ
italiana, Mondadori, 2002. Interverrà con un testo sul rapporto tra
cover e cambiamenti della memoria culturale;
Fulvio Carmagnola, docente universitario, autore di numerose
pubblicazioni sul tema del valore estetico delle merci e dei consumi
simbolici, come Merci di culto, Castelvecchi, 2000; Vezzi insulsi e
frammenti di storia universale, Luca Sossella Editore, 2001 e La
triste scienza, Meltemi, 2003, con un testo sul design/redesign;
Slavoj Zizek, uno dei pensatori attualmente più discussi, presente
con il saggio "Identità , rifacimento, reinterpretazione: Da Hitchcock
a Gus van Sant". Sue traduzioni in italiano presso Feltrinelli, Il
grande Altro, 1999; Raffaello Cortina, Il godimento come fattore
politico, 2000 e Meltemi, Benvenuti nel deserto del reale, 2002;
Douglas Coupland, scrittore canadese noto al pubblico italiano giÃ
dal suo esordio (Generazione X, Mondadori, 1996);
Andrea Bellini, critico d'arte e curatore indipendente, con un saggio
sull'arte come cover nell'era della cultura visuale;
Raul Montanari, scrittore (La perfezione, Feltrinelli, 1998; Che cosa
hai fatto, Baldini & Castoldi, 2001; Il buio divora la strada,
Baldini & Castoldi, 2002) con un pezzo sulle "covers" scritte con
Aldo Nove e Tiziano Scarpa, una divertente storia del progetto, delle
ispirazioni, una sorta di reportage creativo;
Tiziano Scarpa, scrittore e saggista (Occhi sulla graticola, Einaudi,
1996; Amore, Einaudi, 1998; Cos'è questo fracasso, Einaudi, 2000)
affronterà alcuni nodi dell'estetica musicale pop e rock, come la
cover e il ritornello, per dimostrare come essi rendano possibile
un'arte senza avanguardia;
Telmo Pievani, epistemologo (Homo sapiens e altre catastrofi,
Meltemi, 2003) applicherà gli strumenti dell'epistemologia per
analizzare il lavoro di Moby, il noto musicista newyorkese;
una conversazione con Paul D. Miller aka DJ Spooky, sul concetto di
arte come remix (Miller ha prodotto a novembre un remix di Duchamp
per il MoCA di Los Angeles) e una intervista su campionamento e cover
al DJ Coccoluto.
Infine, brani tratti dal sito http://www.coversproject.com, dove fan
di cover di tutto il mondo disquisiscono e dibattono sulle cover
musicali.
Il catalogo, edito dalle edizioni Libri Scheiwiller, rigorosamente in
bianco e nero, è in italiano e inglese, per complessive 200 pp., e
sarà distribuito nelle migliori librerie in Italia e all'estero.
Ufficio stampa: Federica Cimatti, 02 67077082 cimattif@tin.it
Immagine: Tobias Rehberger, Mercedes-Benz, 2001. Materiali vari, 120 x 450 x 200 cm Courtesy Fondazione Re Rebaudengo, Torino
Inaugurazione: sabato 10 maggio 2003, ore 19
OFFICINA DELLA LUCE
ex Centrale Emilia via Nino Bixio 27, Piacenza
orario: martedì-domenica, ore 16-20
in altri orari su appuntamento
Servizi di mostra: Ianua Aemiliae, tel./fax 0523 609730