Fondazione Antonio Ratti
Como
via Lungo Lario Trento, 9
031 233111 FAX 031 233249
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Corso Superiore Arte Visiva
dal 7/7/2000 al 24/7/2000
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Segnalato da

Teresa Saibene




 
calendario eventi  :: 




7/7/2000

Corso Superiore Arte Visiva

Fondazione Antonio Ratti, Como

Il Corso Superiore di Arte Visiva vuole essere un laboratorio di sperimentazione artistica e teorica, dove le esperienze dei giovani studenti partecipanti si incrocino con quelle degli artisti, filosofi e critici invitati. La struttura del corso è articolata in lezioni teoriche e pratiche tenute rispettivamente dai curatori e dal Visiting Professor, a cui fanno da corollario le conferenze aperte al pubblico e i seminari condotti da curatori, critici, filosofi e artisti chiamati a intervenire sulle loro ricerche più recenti.


comunicato stampa

Sesta edizione del Corso Superiore di Arte Visiva.

Le attività per i 25 giovani artisti internazionali selezionati, si terranno ogni giorno dalle 10 alle 19, al mattino con lezioni teoriche tenute da Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese, al pomeriggio con un workshop pratico sotto la direzione del Visiting Professor. Il corso è aperto al pubblico dalle 18 alle 19.

Visiting Professor di quest'anno è Ilya Kabakov, artista russo residente negli Stati Uniti. Assoluto protagonista della scena internazionale, l'artista dedica il suo lavoro alla costruzione di una 'installazione totale' che intende riflettere sul dramma storico dell'Unione Sovietica e, al tempo stesso, sul dramma universale della condizione umana. Molte sue singole opere fanno parte delle collezioni dei maggiori musei del mondo.

Ilya Kabakov condurrà un seminario intitolato 8-10 Conferenze su "Lo Spirito del Luogo" e indagherà il concetto di installazione connesso alle problematiche del fare artistico contemporaneo.
Il programma prevede inoltre la partecipazione degli studenti alla costruzione dell'installazione di Kabakov per San Francesco, "dal primo schizzo al completamento del progetto".
Novità assoluta dell'edizione 2000 sarà infatti la realizzazione della mostra del Visiting Professor negli stessi spazi della mostra di fine corso, che darà vita ad un'inedita compenetrazione tra le opere dei giovani allievi e quella del maestro.

Il programma dei seminari riservati agli studenti e delle conferenze aperte al pubblico è stato definito in stretta relazione con il tema del workshop di Ilya Kabakov, che sarà anche oggetto della sua conferenza aperta al pubblico.
Boris Groys, critico d'arte e professore di estetica e teoria dei media allo ZKM di Karlsruhe, terrà un seminario sull'evoluzione del concetto di museo dal titolo "Il Museo come Macchina produttrice d'arte". Groys inoltre presenterà il contesto artistico nel quale si è sviluppato il lavoro di Kabakov, nella conferenza intitolata "Nel Nome dell'Altro. Le Strategie dell'Autore nell'Arte Russa degli anni '70-'80". Giairo Daghini, filosofo e professore all'Università di Ginevra, terrà un seminario sul fenomeno urbano mettendo in luce in particolare i processi che presiedono alla formazione degli insediamenti umani. La sua conferenza è intitolata " il progetto e il fare: l'immaginario al quotidiano".

E' prevista la pubblicazione di un catalogo Charta della serie Quaderni del Corso Superiore di Arte Visiva.

Il Corso Superiore di Arte Visiva vuole essere un laboratorio di sperimentazione artistica e teorica, dove le esperienze dei giovani studenti partecipanti si incrocino con quelle degli artisti, filosofi e critici invitati.

La struttura del corso è articolata in lezioni teoriche e pratiche tenute rispettivamente dai curatori e dal Visiting Professor, a cui fanno da corollario le conferenze aperte al pubblico e i seminari condotti da curatori, critici, filosofi e artisti chiamati a intervenire sulle loro ricerche più recenti.

L'insegnamento si caratterizza e diversifica ogni anno secondo il programma e le impostazioni impressi dagli artisti invitati in qualità di Visiting Professor, che in occasione del corso realizzano anche una mostra personale: Joseph Kosuth, padre dell'arte concettuale, ha concepito per la sede della Fondazione una mostra intitolata Norme e Significati (1995); John Armleder è intervenuto per 'controcanto' nella splendida cornice di Villa Carlotta con una installazione di tubi Innocenti e luci da discoteca (1996); Allan Kaprow, l'iniziatore degli happening, ha esposto nella Biblioteca Comunale una serie dei suoi Photo-Text in una mostra organizzata in collaborazione con il Comune di Como (1997); Hamish Fulton sempre in collaborazione con il Comune, ha costruito negli spazi di San Pietro in Atrio una montagna di mattoni usati, in un'installazione intitolata Pilgrims' Threads che rievocava l'esperienza di ascensione verso la cima del Bollettone (1998); Haim Steinbach si è ispirato alla figura di Alessandro Volta, per una mostra dal titolo Fern, Hudson / Como, Volta (1999) importante punto di svolta nella ricerca dell'artista newyorkese, oggi in mostra a Castel S. Elmo di Napoli.

Se l'allestimento della mostra del Visiting Professor intende costituire un'importante esperienza formativa offerta ai partecipanti, la mostra in fine è l'occasione per i partecipanti di confrontarsi attraverso il proprio lavoro con altri studenti di cultura e formazione spesso molto lontane delle loro. La sfida è impegnativa, ma unica e stimolante: progettare, sperimentare e realizzare le opere durante il corso e non nell'isolamento di uno studio, sotto la guida di un maestro autorevole e seguendo un progetto di lavoro specifico. La mostra di fine corso è un momento di particolare interesse anche perché offre un'occasione espositiva ad artisti al momento sconosciuti, ma che nel giro di pochi anni spesso diventano 'qualcuno' realizzando mostre in importanti gallerie o istituzioni pubbliche e partecipando a rassegne internazionali di grande importanza come la Biennale di Venezia, Manifesta, ecc.

Dal 1998 inoltre, i partecipanti al corso hanno la possibilità di far conoscere il proprio lavoro ad un pubblico più vasto grazie ad una mostra che si tiene annualmente a Milano, in collaborazione con Viafarini/Care of.

Le articolate attività del corso vengono documentate ogni anno da un catalogo della serie Quaderni del Corso Superiore di Arte Visiva, i cui primi volumi sono dedicati ai corsi tenuti da Joseph Kosuth, John Armleder, Allan Kaprow (Skira), Hamish Fulton e Haim Steinbach (Charta).

Un sito internet mette a disposizione le informazioni relative corso. Entro breve sarà possibile conoscere i progetti e l'attività degli artisti che hanno partecipato al corso nelle pagine interattive di 'news' dedicate a loro, in via di realizzazione.
I riferimenti sono online.


Elenco artisti selezionati per il Corso Superiore di Arte Visiva
(nome cognome nazione)

Uzi Bazel Israele
Rossella Biscotti Italia
Maurizio Borzì Italia
Simo Brotherus Finlandia
Wan Man (Amy) Cheung Hong Kong
Nezaket Ekici Germania/Turchia
Rosa Gargiulo Italia
Sebastiano Gazzato Italia
Asdis Gunnarsdottir Islanda
Daniel Herskowitz USA
Jeremy Hiah Buang Hoe Hiah Singapore
Roberta Iachini Italia
Antonia Iurlaro Italia
Ursula Janig Austria
Daniel Juhas Croazia
Polona Lovsin Slovenia
Victor Luengo, Del Ama Spagna
Cantor Mircea Romania
Tom Alexander Muller Svizzera/Australia
Arkady Nasonov Russia/Olanda
Sandrine Nicoletta Italia/Francia
Alessandra Odoni Italia
Verica Patrnogic Yugoslavia
Loredana Ruscigno Italia
Andrea Sala Italia
Michela Santorum Italia
Aude Vanriette Italia/Belgio
Lucia Veronesi Italia
Tetang Nzoko Yakobu Camerun
Maayan Zilberman Canada/Israele/Svizzera

CORSO SUPERIORE DI ARTE VISIVA
Direttore Responsabile: Annie Ratti
Curatori: Giacinto Di Pietrantonio, Angela Vettese
Coordinamento: Anna Daneri


VISITING PROFESSOR: ILYA KABAKOV
8-10 Conferenze su "Lo Spirito del Luogo"

Sebbene il titolo del ciclo di queste conferenze abbia echi abbastanza spirituali, non tratterà temi mistici, soprannaturali o misteriosi, ma affronterà invece quel particolare tipo di installazione che mi ha interessato negli ultimi quattro anni. Nel 1995 avevo tenuto un ciclo di conferenze simili dedicate al tema dell' 'installazione totale'. Per 'totalità' riferita a quelle installazioni, intendevo l'interazione in esse di uno spazio per l'installazione stessa organizzato appositamente, con luci speciali, un colore alle pareti, gli oggetti sistemati in esso - che siano dipinti, cose, testi; insieme a voci che scorrono parallelamente, rumori o musica oltre a una 'drammaturgia' calcolata del movimento dello spettatore attraverso questo tipo di installazione. Lo spazio di queste installazioni, anche se costruito dentro a una sorta d istituzione artistica, funziona come una regola giustapposta al luogo dove è ospitata e aspira a trasportare lo spettatore in una situazione completamente diversa, in un luogo e in un tempo diversi; funziona insomma in contrasto con il contesto 'normale' di museo o esposizione che è molto familiare allo spettatore.

L'altro tipo di installazioni affrontate in questa discussione è costruito in modo completamente diverso. In primo luogo, esse non vengono costruite in spazi preparati apposta di istituzioni artistiche, nei quali lo statuto specifico di questi luoghi dice che qualsiasi cosa esposta in essi può essere ovviamente considerata arte. Ciò che verrà discusso è quel tipo di installazioni erette in un 'normale' spazio residenziale, dove vive la gente normale, non lo 'spettatore' interessato all'arte. Inoltre, spesso esse non sono affatto sculture o un certo tipo di monumenti che sono facilmente riconoscibili dallo spettatore come gli oggetti artistici che addobbano d'abitudine i parchi, gli incroci o le piazze cittadine, e il cui ruolo in tali spazi è ben riconosciuto. Allo stesso tempo, esse non rappresentano neppure quelle abbastanza rinomate 'opere d'arte contemporanea' poste in luoghi aperti. Come tutti sanno, questo tipo di lavori esprime la personalità o l'individualità di particolare artista contemporaneo, serve appunto come suo 'segno' e assolvendo a questa funzione, ignora il luogo dove si pongono, o come una legge, si sovrappongono ad esso, giocando su questo contrasto per essere visibili in modo ancora più spiccato, reclamando il ruolo di partecipante principale e assegnando al luogo dove questo oggetto è posto il ruolo di sfondo, anche se questo 'sfondo' comprende solo vecchi edifici, in una città con tanti secoli di storia.

Queste ultime considerazioni un po' caustiche spiegano meglio di ogni altra cosa lo scopo e il significato delle installazioni connesse allo 'spirito del luogo'. Esse infatti non basta che si sovrappongano al luogo dove vengono poste, ma quasi al contrario, dovrebbero letteralmente nascere da esso e, cosa essenziale, devono tenere in considerazione non solo e non così tanto il contesto visivo e architettonico - la corrispondenza con le dimensioni, le posizioni e le distanze delle strutture circostanti - quanto l'atmosfera che scaturisce dalla storia particolare di quel determinato luogo. Ogni luogo abitato storicamente dall'uomo, dalle sue generazioni passate, ha la sua propria 'aura' che esiste da molto tempo e che avvolge le generazioni di abitanti di oggi di quel luogo e quelle che verranno in futuro. Questa aura di storia del nostro passato è ciò che non ci permette di cadere nell'oblio, è ciò che chiamiamo la nostra cultura, il nostro mondo interiore, ciò che sentiamo costantemente ma che non vediamo dietro della nostra realtà di tutti i giorni.

Quindi le installazioni che vengono poste in luoghi esterni devono necessariamente relazionarsi con questa 'aura' del luogo, non devono sovrapporsi ad esso, ma piuttosto ascoltare intensamente cosa vene detto in 'questo' luogo - e quest'aura 'parla' molto chiaramente e distintamente.
E ancora, le immagini e le forme specifiche delle installazioni che hanno questa relazione possono essere direttamente suggerite dallo 'spirito del luogo'; come il dettaglio singolo e inevitabile presente già in questo spazio, queste installazioni possono essere immediatamente viste qui.

E' comprensibile che dato un simile approccio a questo tipo di lavori, non solo non si avrà l'impronta di un'esecuzione 'autoriale' connessa al nome di un determinato artista, ma al contrario, queste opere appariranno del tutto anonime, come se fossero state sempre in questo luogo e come se non fossero state prodotte da nessuno. Naturalmente, se tutte queste condizioni sono rispettate, una opera di questo tipo verrà accettata dallo spettatore che è costretto a scontrarsi con essa tutti i giorni e questo tipo di contatto prolungato nel tempo servirà come uno dei più importanti criteri di qualità per questo tipo di installazioni: che vengano accettate o rifiutate.

In futuro, ogni conferenza esaminerà in successione vari aspetti della struttura di queste installazioni. La serie completa di conferenze verrà accompagnata da diapositive che illustreranno e analizzeranno gli argomenti toccati.

Verrà proposto inoltre un 'programma pratico' che andrà parallelamente alle conferenze: costruire questo tipo di installazioni insieme agli studenti. L'intero processo verrà esaminato 'praticamente' - dal primo schizzo al completamento del progetto.
Ila Kabakov, 2000


Conferenze aperte al pubblico
8 Luglio: ILYA KABAKOV, Visiting Professor, "Lo Spirito del Luogo"
15 Luglio: BORIS GROYS, Critico d'arte, "Nel Nome dell'Altro"
22 Luglio: GIAIRO DAGHINI, Filosofo, "Il progetto e il fare: l'immaginario al quotidiano"
LUOGO: Ex-chiesa San Francesco, Largo Spallino 1, Como, ore 10,30

Le Conferenze

ILYA KABAKOV - Sabato 8 Luglio
"Lo Spirito del Luogo"
Ilya Kabakov è il più importante artista russo vivente.
Nato in Ucraina nel 1933, ha studiato a San Pietroburgo e a Mosca. Ha vissuto a Mosca fino al 1988. Dopo un anno di permanenza a Berlino e uno a Parigi, ora vive e lavora a Long Island, New York e firma le sue opere con la moglie, Emilia Kabakov Kanevsky.
La sua prima mostra in Italia è stata tenuta presso il Castello Spagnolo dell'Aquila nel 1965 nell'ambito della mostra Contemporary Alternatives/2.
In Unione Sovietica è stato il rappresentante principale del concettualismo e della cosiddetta Sots Art, arte non-ufficiale dell'Unione Sovietica con aspetti di chiara critica al regime. Per questo impegno è stato escluso dal Sindacato degli Artisti e ha dovuto operare ufficialmente nell'ambito dell'illustrazione per bambini.
Dal 1972 ha iniziato un ciclo di indagine dei comportamenti sociali in Unione Sovietica, di tipi umani simbolici che vivevano mettendo a punto differenti strategie di sopravvivenza al regime. Il suo lavoro ha continuato a svilupparsi sotto forma di disegni, collages, installazioni ambientali e sculture, seguendo il filo di un'indagine che dalle costrizioni dell'individuo in Unione Sovietica è passata ai limiti di un apiù generale condizione umana.
Ha avuto mostre personali musei del mondo. Installazioni permanenti sono state acquistate dal Ludwig Museum di Colonia, dal Museo d'Arte Contemporanea di Gand, dallo Stedelijk Museum di Amsterdam, dal Museum of Contemporary Art di Tokyo, dal Centre Pompidou di Parigi e da molti altri musei europei e americani.
Ha partecipato alle più importanti mostre collettive internazionali, tra cui la Decennale Projekt Skulptur di Münster (1997), la Quinquennale Documenta di Kassel (1992) e la Biennale di Venezia (1997).

BORIS GROYS - Sabato 15 Luglio
"Nel Nome dell'Altro. Le Strategie dell'Autore nell'Arte Russa degli anni '70-'80"
Professore di Estetica e Teoria dei Media presso lo ZKM di Karlsruhe, è autore di numerosi saggi di estetica e sull'arte russa, tra cui Lo Stalinismo ovvero l'opera d'arte totale (Garzanti, 1992). Collabora con numerose riviste, tra cui Artforum e Parkett e figura tra gli autori di Ilya Kabakov (Phaidon Press, 1998).

GIAIRO DAGHINI - Sabato 22 Luglio
"Il progetto e il fare: l'immaginario al quotidiano"
Filosofo e professore presso l'Istituto di Architettura dell'Università di Ginevra. Ha lavorato e scritto sulle idee e sulle filosofie del moderno. Fondatore e direttore di "FACES, journal d'architecture", è autore di numerose ricerche e saggi, tra cui: S'emparer du présent (IAUG, 1999).

Ufficio Stampa:
Armanda Mainetti, Fondazione Antonio Ratti, tel. 031-233111/fax 031-233249, armanda_it@yahoo.it
Cristina Pariset, tel. 02-4812584 / fax 02-4812486, pariset@planet.it

IN ARCHIVIO [49]
Tal Lancman
dal 12/10/2011 al 12/10/2011

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