Galleria Continua / Sainte Marie
Boissy-le-Chatel
rue des Papeteries
+33(0)1 64 203950
WEB
Daniel Buren / Sislej Xhafa
dal 29/6/2012 al 22/9/2012
ven, sab e dom 12-19

Segnalato da

Galleria Continua



 
calendario eventi  :: 




29/6/2012

Daniel Buren / Sislej Xhafa

Galleria Continua / Sainte Marie, Boissy-le-Chatel

Visita in anteprima del nuovo spazio, Sainte Marie, con due personali di Daniel Buren (Vitrage pour Sainte-Marie) e Sislej Xhafa (Unpoetic Bride). Al Moulin presentazione dei long-term project di Kader Attia, Leandro Erlich, Antony Gormley, Hans Op de Beeck, Pascale Marthine Tayou, Nari Ward, Michelangelo Pistoletto.


comunicato stampa

Daniel Buren

Vitrage pour Sainte-Marie

Mostra personale

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Sislej Xhafa

Unpoetic Bride

Galleria Continua / Le Moulin è lieta di annunciare una nuova collaborazione con Sislej Xhafa. Già una complicità tra l’artista e la galleria era nata nel 2000, all’occasione del progetto speciale di Galleria Continua: Arte all’Arte (1996-2005), che metteva a confronto sul territorio della Toscana l’arte contemporanea con l’arte del rinascimento, l’architettura e il paesaggio. Con la sua prima esposizione personale a Galleria Continua / Le Moulin, Sislej Xhafa inaugura un nuovo spazio della galleria, Le Moulin de Sainte-Marie. L’inaugurazione di Galleria Continua / Le Moulin a Boissy-le-Châtel nel 2007 rinnovava la volontà della galleria di investire in territori inconsueti per accogliere artisti di importanza internazionale. Le Moulin de Sainte-Marie è un altro progetto pioniere di un luogo d’arte che restituisce vita a un sito post-industriale della campagna parigina. Una parte del sito sarà inaugurata da Galleria Continua il 30 giugno 2012. Per la sua prima esposizione personale a Galleria Continua, Sislej Xhafa ha investito lo spazio di Le Moulin de Sainte-Marie. Questo luogo, abitato da una lunga storia, si misura con le opere di un artista che fa dialogare potere, equilibrio e attitudine. La società indagata attraverso il prisma dell’economia, della politica e altresì della sua storia costituisce per Sislej Xhafa una scappatoia dalle nostre ideologie contemporanee. Queste ultime, erette su dei territori fragili e velati, sono come il volto di una sposa nascosta sotto un velo bianco.

Questo velo è simbolicamente il premio di una scommessa collettiva che mescola rituali e riti di passaggio e allo stesso tempo diventa il rifugio della nosta alienazione. Lavorando con media diversi, Sislej Xhafa esplora i diversi livelli del comportamento e delle realtà, che l’uomo produce e dai quali viene a sua volta prodotto. La scultura Broodthaershood posta nel grande spazio esterno di Le Moulin de Sainte-Marie è composta da un tombino e da gusci di cozze. Il tombino evoca esattamente quello che si nasconde sotto il velo bianco della sposa. I tombini scandiscono ogni strada delle nostre città, raccolgono i detriti indesiderati, sono totem dell’urbanismo. La parola tombino in inglese viene tradotta « manhole », letteralmente « buco umano ». Connettendo il sotterraneo invisibile e la vita reale, questa fessura è una zona di transito che definisce la frontiera di ciò che siamo in grado di tollerare. Al di là di questa frontiera regna un territorio illegittimo. Il tombino non è altro che un sotterfugio, un pertugio che nasconde il fallimento. Rendendo omaggio all’artista belga, Sislej Xhafa orna una piccola torre con gusci di cozze aperte come farfalle, disconoscendo con ironia, come aveva fatto a suo tempo Marcel Broodthaers, l’ordine stabilito. Una fraterna filiazione (il titolo gioca con la parola brotherhood) unisce i due artisti. Il guscio di cozza diventa uno scrigno sociale che separa e racchiude e allo stesso tempo ha anche una forte connotazione sessuale che si ritrova in Romeo and Juliette. L’opera presenta una sigaretta conficcata in una finestra, una passione che si consuma, implicando le forze esterne che manipolarono i due amanti, impotenti verso le famiglie nemiche alle quali appartenevano. La trasparenza della finestra evoca una separazione appena percettibile, ma che definisce una frontiera reale. Le nozioni di frontiere sono presenti già nei primi lavori di Sislej Xhafa, che attinge principalmente al suo personale stereotipo, quello di immigrato in un paese europeo, l’Italia. Sislej Xhafa si confranta presto con la nozione di terra ostile. Penetrando illegalmente alla Biennale di Venezia nel 1997, l’artista si autoproclama abitacolo e attore del padiglione clandestino d’Albania, invadendo il sistema politico di una manifestazione d’arte contemporanea internazionale. Mettendosi in scena come calciatore invita i passanti a giocare con lui. Sislej Xhafa contamina uno spazio raffinatamente organizzato sull’identificazione nazionale, paragonando il mondo dell’arte a quello del calcio, rivelando così le assurdità delle regole del gioco.

Still Untitled, un sacco di cemento venuto da Israele, sventrato e gettato al suolo, invoca il doloroso cantiere di un conflitto territoriale. L’opera non avendo mai avuto un titolo evoca una terra alla continua ricerca di un nome da attribuirle. L’evoluzione della poetica di Sislej Xhafa passerà allora da una situazione di esilio identitario a un altro tipo di esilio, quello universale, trovandosi sepolto dall’attesa e dalle costruzioni del potere corruttibile. Silvio, il busto impassibile e impenetrabile di Silvio Berlusconi, ci schiaccia con la sua monumentalità e la sua imponenza (l’opera misura più di 5 metri di altezza). La maestosa tranquillità è minacciata dalla fragile consistenza della materia delle sue carni, fatte interamente di sabbia, così ridicolo sotto il peso del suo potere. L’artista ha concepito Unpoetic Bride in un permanente dialogo con il luogo d’esposizione. Disponendo le opere negli estesi spazi di Le Moulin de Sainte-Marie, la bellezza industriale dell’edificio si confronta con la singolare estetica delle opere di Sislej Xhafa, che affronta costantemente i rapporti di forza tra politica e poetica. L’artista esalta, con una certa idea di urgenza, la vulnerabilità dei limiti che alcuni impongono e che altri subiscono.

Sislej Xhafa è nato a Peja, Kossovo, nel 1970. Vive e lavora tra Bruxelles e New York.

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Inaugurazione sabato 30 giugno 2012 dalle 16.30 alle 18.00

Un percorso di arte contemporanea in Seine-et-Marne

ore 12.30 : Château de Blandy-les-Tours, inaugurazione della mostra Kendell Geers, Le Mariage du Ciel et de l'Enfer con Vincent Eblé, Senatore, Presidente del Consiglio generale di Seine-et-Marne alla presenza dell'artista e di Galleria Continua.
ore 13.00 : buffet
ore 14.30 : A Memorable Fancy, performance di Ilse Ghekiere
ore 16.30 : mostre di Daniel Buren, Vitrage pour Sainte-Marie, travail in situ, mai 2012 e di Sislej Xhafa, Unpoetic Bride
Anteprima dell'apertura del nuovo spazio - Le Moulin de Sainte-Marie, rue des Papeteries - 77169 Boissy-le-Châtel
ore 18.00 : long-term projects di Kader Attia, Leandro Erlich, Antony Gormley, Hans Op de Beeck, Pascale Marthine Tayou, Nari Ward, Michelangelo Pistoletto
dalle 20.00 a mezzanotte : buffet campestre e DJ set
Le Moulin de Boissy, 46, rue de la Ferté-Gaucher 77169 Boissy-le-Châtel

• Un servizio navetta di bus (Paris – Blandy – Le Moulin – Paris) sarà messo a vostra disposizione con partenza da Parigi alle 11, place Valhubert 75005, di fronte all’ingresso Jardin des Plantes (métro gare d’Austerlitz, ligne 10 ou RER C). Alle 21 / 22 / 23 : ritorno in bus (ultimo arrivo a Parigi intorno a mezzanotte)

• Accesso individuale: prendere la A5 in direzione Provins, uscita 16 Chatillon la Borde, quindi seguire per la D47.

Si prega di confermare la vostra presenza alle inaugurazioni: escapade77@galleriacontinua.fr e se prendete il servizio navetta vi ringraziamo di darci il vostro nome, indirizzo, email, numero di telefono e posti da prenotare entro il 27 di giugno.

Galleria Continua / Le Moulin de Sainte-Marie
rue des Papeteries - 77169 Boissy-le-Châtel
Aperto venerdí, sabato e domenica ore 12-19

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