Le oltre 70 opere proposte dalla mostra accompagnano l'intera vicenda artistica di Sergio Scatizzi pittore di dichiarata vocazione informale; appartengono a due collezioni distinte quella di Fondazione Ragghianti e quella di Giuliano Innocenti.
a cura di Giovanna Uzzani
Sergio Scatizzi, pittore di dichiarata vocazione informale, eppure risolutamente appassionato
agli antichi generi della figura, della natura morta, del paesaggio, sarà il protagonista dal 30
giugno al 4 novembre 2012 della mostra Scatizzi. L’ipotesi della pittura organizzata
dalla Fondazione Centro Studi sull’Arte “Licia e Carlo Ludovico Ragghianti” e curata da
Giovanna Uzzani, docente e storica dell'arte contemporanea.
La mostra dedicata a Scatizzi sarà la prima di una serie di esposizioni che la Fondazione
dedicherà alla propria collezione di opere d’arte - oltre 600 tra dipinti, sculture, incisioni,
disegni, fotografie -, donate dai tanti artisti che, nel corso degli anni, hanno voluto manifestare
la loro stima e amicizia alla straordinaria figura di Carlo Ludovico Ragghianti, successivamente
a quella di Pier Carlo Santini, primo direttore dell'istituzione; si arriva così alle ultime e più
recenti donazioni (come i nuclei Prencipe e Bergonzoni) cedute al Centro Studi a testimonianza
di un riconoscimento per il ruolo sempre più importante svolto nell’ambito della promozione
culturale ed artistica dall’ istituzione intitolata ai coniugi Ragghianti.
Le oltre 70 opere proposte dalla mostra accompagnano l'intera vicenda artistica di Sergio
Scatizzi pittore e appartengono a due collezioni distinte per storia e per scelte.
La prima delle due, esposta nella sua interezza per la prima volta, fa parte delle collezioni
d’arte della Fondazione Ragghianti.
La seconda, diversamente, documenta la vicenda di stima e di amicizia che, per oltre un
trentennio, ha accompagnato il pittore e un suo affezionatissimo collezionista di Montecatini,
Giuliano Innocenti, che nel corso del tempo è riuscito a raccogliere centinaia fra dipinti e
disegni del maestro.
Il nucleo scatizziano della collezione Fondazione Ragghianti, sedimentato nel corso degli anni e
composto da olii, tempere e disegni, è stata cronologicamente una delle prime donazioni
acquisite, oltre ad essere una delle maggiori per numero e qualità; essa testimonia, con opere
che vanno dagli anni ‘40 al 1982, oltre quaranta anni di ricerca dell’artista.
Vi appaiono documentate le diverse stagioni e maniere dell’arte di Scatizzi, così come figura
un esteso campionario dei temi a lui cari; dalla veduta urbana al nudo in studio, dal
paesaggio alla natura morta, in una varietà che ben si addice al temperamento curioso ed
apertissimo del critico lucchese.
Il percorso di acquisizioni del nucleo ragghiantiano si chiude con l'anno 1982, quando a
Firenze, in Palazzo Strozzi, il critico lucchese realizza la grande mostra antologica e il testo più
ricco ed esauriente che egli abbia dedicato al pittore: “Sergio Scatizzi. Opere 1936-1982”
( Edizioni di “Critica d'Arte”).
L’esposizione, permetterà di ammirare la pittura materica di Scatizzi caratterizzata da forti
esplosioni cromatiche e, come ebbe a scrivere Carlo Ludovico Ragghianti, “da una natura
appassionata e animata da trasporti vitali e fantastici e da irresistibili slanci dionisiaci”.
La mostra segue un filo rosso cronologico scandito in alcune fasi salienti della ricerca
pittorica di Scatizzi.
In tal senso l’esposizione è articolata in fasi distinte: dopo una sezione dedicata al
primo decennio di attività, segue la prima stagione informale degli anni '60, la più pura e
astratta; dai gorghi materici degli anni '70 poi si arriva infine alla stagione delle ricapitolazioni
esemplificata dai dipinti che arrivano ai primissimi anni '80.
Le opere delle due collezioni si integrano reciprocamente per ricostruire il percorso
dell'artista ma l'allestimento cercherà di mettere comunque in evidenza l' appartenenza all'uno
ed all'altro nucleo. Entrambe le raccolte si concludono infatti nel 1982, anno della precoce
scomparsa del collezionista Giuliano Innocenti e dell’ultima donazione del pittore alla
Fondazione Ragghianti.
Oltre ai dipinti sarà possibile ammirare anche esempi di grafica, alcuni totalmente inediti,
legati all'occasionalità del rapporto di amicizia tra il pittore e il suo collezionista e non
mancherà la testimonianza di due preziose cartelle di opere caratterizzate da una grafica
intensa e purissima.
Per l'occasione espositiva è stato realizzato un video, curato con sensibilità da Chiara
Ronconi, visibile durante tutto il periodo di apertura della mostra: una sorta di viatico per
immagini e contemporaneamente un commento critico diretto e suggestivo alla tecnica
pittorica e all'enfasi del colore scatizziano.
Il video ha come sottofondo una pièce musicale originale di 15 minuti composta
specificamente dal Maestro Paolo Zampini, compositore e flautista dell'orchestra di Ennio
Morricone e docente di flauto traverso del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, da sempre
frequentatore del genere della trascrizione musicale delle immagini visive con potenza e
suggestione evocativa. Il brano musicale è eseguito dai giovani musicisti Guido Pratesi
(flauto traverso), Francesco Zampini (chitarra elettrica) e John Russo (percussioni).
Rapporti con la stampa:
Elena Fiori Tel. 0583/467205 - fax +39 0583/490325 e-mail: elena.fiori@fondazioneragghianti.it
Catalogo: Scatizzi. L'ipotesi della pittura, Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull'Arte, Lucca
Immagine: Rose, 1973, Olio su tela. Collezione Fondazione Ragghianti
La mostra sarà inaugurata Venerdì 29 giugno alle ore 18,00
Fondazione Centro Studi Ragghianti
via San Micheletto n. 3 Lucca
orario: dal 30 giugno al 30 settembre, compresi, ore 16.00/20.00; dal 1 ottobre al 4 novembre, ore 10.00/13.00 e ore 15.00/19.00.
Lunedì chiuso.
Ingresso gratuito.