M.A.X. Museo
Chiasso
via Dante Alighieri, 6
91 6825656
WEB
Fluxus. Una rivoluzione creativa: 1962-2012
dal 19/4/2012 al 21/7/2012

Segnalato da

Fancesca Rossini



 
calendario eventi  :: 




19/4/2012

Fluxus. Una rivoluzione creativa: 1962-2012

M.A.X. Museo, Chiasso

Per celebrare il cinquantenario della nascita del movimento, sono esposti piu' di 300 pezzi, in particolare rare grafiche, bozzetti e studi creativi, manifesti, le carte da visita dei membri studiate da Maciunas, video e, di tutti gli artisti, opere uniche e multipli estremamente rappresentativi.


comunicato stampa

Mostra a cura di Antonio d'Avossa e Nicoletta Cavadini Ossanna

Per celebrare il cinquantenario della nascita di Fluxus - movimento neo-dadaista dei primi anni Sessanta che si sviluppò in parallelo, e spesso in contrapposizione, alla Pop art e al Minimalismo negli Stati Uniti e al Nouveau Réalisme in Europa, segnando profondamente l'arte e la comunicazione da lì in poi - il m.a.x.museo di Chiasso presenta una grande mostra: Fluxus. Una rivoluzione creativa: 1962-2012.

Per l'occasione sarà esposta una selezione delle opere grafiche prodotte dal movimento Fluxus, arricchita da una mostra personale sul sistema della comunicazione di Joseph Beuys (che verrà inaugurata successivamente, il 22 maggio, e che resterà aperta fino al 21 giugno).

La mostra al m.a.x.museo è dedicata all'arte grafica di Fluxus, settore cui il movimento diede grande importanza realizzando studi ed elaborati che costituiscono le basi della comunicazione visiva contemporanea. Performances, concerti, proiezioni, conferenze ed eventi collaterali rappresentano una parte fondamentale della mostra, in continuità con le caratteristiche peculiari del movimento.
La mostra Fluxus di Chiasso sarà poi allestita al Museo Nacional de la Estampa di Città del Messico nell'autunno 2012 (3 novembre 2012 - 24 febbraio 2013), poiché dalla cultura azteca il Fluxus trasse alcuni dei principali simboli che lo connotarono.

Fluxus
Il termine "Fluxus" fu coniato nel 1961 da George Maciunas (1931-1978), architetto, grafico e artista di origine lituana emigrato a New York nel 1948. Maciunas affermò di aver trovato il nome - dal latino fluire, scorrere - ficcando un coltello in un dizionario, gesto plateale di derivazione dadaista.

Nel 1962, anno ufficiale della nascita del movimento, avvenuta in Germania nella città di Wiesbaden con la prima manifestazione di eventi e performances, Fluxus registrò la partecipazione di numerosi artisti provenienti dagli Stati Uniti, dalla Germania, dal Giappone, dalla Corea, dalla Francia, dalla Danimarca e dall'Italia. L'internazionalizzazione di Fluxus fu immediata e alle prime manifestazioni in Germania e negli Stati Uniti parteciparono:
George Brecht, Yoko Ono, Robert Watts, Dick Higgins, Ben Vautier, Alison Knowles, Ben Patterson, Giuseppe Chiari, Eric Andersen, Philip Corner, Wolf Wostell, Joseph Beuys, Larry Miller, Ay-O, Mieko Shiomi, Takako Saito, Robert Filliou, Ken Friedman, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Joe Jones, Milan Knizak, Shigeko Kubota, Emmet Williams, La Monte Young, Gianni Emilio Simonetti e moltissimi altri, tanto che Fluxus può essere considerato come una complessa galassia piuttosto che un movimento o un gruppo definito e chiuso.

Fortemente influenzato dalle pratiche del riuso dell'oggetto espresse da Marcel Duchamp, soprattutto nella pratica del "ready-made", e dalle teorie musicali del compositore John Cage, che dell'indeterminazione del caso fece regola, Fluxus assunse questi come i due grandi padri del movimento. Duchamp, Ernst e Cornell fornirono i modelli visivi di tale rivoluzione creativa, tanto nella grafica quanto negli oggetti, come le famose Fluxus Boxes e i noti Fluxus Kits, che nella mostra sono ampiamente rappresentati.

La mostra
Il ruolo di George Maciunas, architetto, grafico, editore di riviste e giornali, produttore di oggetti e di posters, sarà messo in particolare risalto attraverso la visione della sua mirabile produzione grafica.

La dialettica della radicalità attraverso la grafica, gli oggetti, le performances, gli eventi pone il progetto Fluxus in una direzione per l'accessibilità universale a forme creative oltre i confini geopolitici. Tutto è arte, arte è vita, purgare il mondo dalla cultura "intellettuale", professionale e commercializzata: questi sono solo alcuni dei principali slogan che caratterizzano Fluxus che, da quello storico settembre 1962, ha iniziato a influenzare praticamente tutti i settori.

In mostra saranno esposti più di 300 pezzi, tra cui alcuni inediti provenienti da collezioni private e pubbliche, in particolare rare grafiche, bozzetti e studi creativi, manifesti, le carte da visita dei membri Fluxus studiate da Maciunas, video e, di tutti gli artisti, opere uniche e multipli estremamente rappresentativi.

Joseph Beuys (1921-1986)
Mostra nella mostra, allo Spazio Officina (adiacente al m.a.x.museo, con inaugurazione martedì 22 maggio 2012, aperta al pubblico fino al 21 giugno 2012) i curatori Antonio d'Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini hanno voluto presentare una particolare selezione di opere e materiali che rappresentano un vero e proprio "arsenale di propaganda" di idee e pensiero di Joseph Beuys. Dal 1963 anche il grande maestro tedesco aderì, infatti, alle prime manifestazioni, allontanandosene successivamente, ma mai dimenticando le relazioni con George Maciunas e Nam June Paik.

L'esposizione Joseph Beuys: ogni uomo è un artista - Manifesti, multipli e video che aprirà allo Spazio Officina, in stretta correlazione con la mostra su Fluxus, presenta per la prima volta in Europa la rassegna più completa di manifesti dell'artista - con firma autografa -, multipli e video.

Eventi collaterali
La pratica delle performances e degli eventi assume un peso fondamentale per tutti gli artisti di Fluxus dove musica, gesto, poesia e azione collettiva diventano l'elemento distintivo che caratterizza ancora oggi gli artisti e il movimento.

La mostra a Chiasso fornisce quindi anche l'occasione per realizzare un evento storico importantissimo dal punto di vista della memoria del gruppo. In apertura del ciclo, saranno realizzate performances degli anni '60 e '70 da Eric Andersen (Danimarca), Philip Corner (Stati Uniti), Geoffry Hendricks (Stati Uniti), Ben Patterson (Germania), Ben Vautier (Francia) venerdì 20 aprile 2012 alle ore 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso e sabato 21 aprile alle ore 18.00 presso l'attiguo Spazio Officina. Realizzazioni di molte performances di artisti scomparsi saranno eseguite ugualmente come una sorta di omaggio e ricordo alla memoria. Altre saranno poi proposte durante il periodo di apertura della mostra.

La mostra è resa possibile grazie al Dicastero Cultura del Comune di Chiasso, al sostegno di Banca Stato del Cantone Ticino e AGE SA, con il contributo del Dipartimento Educazione Cultura e Sport, Repubblica e Stato del Cantone Ticino.

Catalogo curato da Antonio d'Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini, riccamente illustrato e con importanti saggi - oltre che dei curatori - di: Henry Martin, Hannah Higgins, Thomas Kellein, Eric Andersen, Enrico Pedrini, Harry Ruhè, Jacob Proctor, Petra Stegmann, Arturo Schwarz, Gianni Emilio Simonetti, e le testimonianze di Larry Miller, Gino Di Maggio, Rosanna Chiessi e George Maciunas, edito da Skira Milano-Ginevra, pp. 256, CHF 60.-, Euro 50.-

PERFORMANCES con
Eric Andersen – Philip Corner – Geoffrey Hendricks – Ben Patterson – Ben Vautier
1. Venerdì 20 aprile 2012 alle 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso: Flux for m.a.x. I
2. Sabato 21 aprile 2012 alle 18.00 allo Spazio Officina di Chiasso: Flux for m.a.x. II

Per informazioni e materiale per la stampa: Laboratorio delle parole di Fancesca Rossini I - 40128 Bologna / CH-6830 Chiasso Tel. +39 335 541 13 31 Mob. +41 77 417 93 72 francesca.rossini@laboratoriodelleparole.it

Inaugurazione: 20 aprile 2012, ore 18.00

m.a.x. Museo
via Dante Alighieri, 6 Chiasso
Orari apertura: martedì-domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00. Lunedì chiuso
Costo biglietto: intero adulti: CHF 10.-, ridotto CHF 7.- e per gruppi superiori a 15 persone CHF 5.- Sono possibili visite guidate e laboratori per adulti, bambini e scolaresche.

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