Storie di vita e di attesa. Un percorso espositivo che si snoda tra racconti intimi, documenti personali, storie di vite estreme e di disagio: 600 bigliettini, 500 scatole, 40 valigie con diversi contenuti, 20 cuscini, 11 storie di vita in video e 11 ritratti fotografici.
Si può accostare all’idea di “danno” l’ingiusta sofferenza di patire drammi, soffocare aspirazioni, negare sogni, attendere invano doni? E si può immaginare che un risarcimento non equivalga solo a un indennizzo economico, ma possa significare riconoscimento culturale?
Frutto di una ricerca etnografica che ha messo in relazione gli studenti della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza Università di Roma e gli ospiti dell’Esercito della Salvezza di Roma, la mostra RISARCIMENTI. Storie di vita e di attesa narra di eroi del quotidiano. Racconti intimi, storie di vite estreme e di disagio sono raccolti in un percorso espositivo assolutamente unico che offre al visitatore un’esperienza culturale multidisciplinare. In esposizione una curiosa collezione di documenti personali: 600 bigliettini, 500 scatole, 40 valigie con diversi contenuti, 20 cuscini, 11 storie di vita in video (e le relative trascrizioni), 11 ritratti fotografici.
Il fulcro dell’installazione sono i doni attesi, espressi in centinaia di bigliettini chiusi in altrettante scatole di latta che i visitatori possono toccare e aprire: a questi piccoli foglietti gli studenti e gli ospiti dell’Esercito della Salvezza hanno consegnato desideri, richieste di risarcimento, aspirazioni per non dover vivere di rimpianti. Ma i veri protagonisti sono alcuni ospiti dell’Esercito della Salvezza, che raccontano le loro storie in 11 autobiografie filmate e nei ritratti fotografici densi e sfuggenti realizzati da Federico Mozzano.
Tutto intorno, valigie consumate nel passare di mano in mano oppure immobili, ferme nelle cantine umide ad aspettare il viaggio che non arriva, a desiderare di partire verso una patria elettiva dove potersi finalmente riconoscere, accolgono bigliettini e paesaggi dell’anima in miniatura, mentre cuscini sospesi racchiudono impronte di volti e biglietti segreti, narrando di notti vissute e immaginate, di sogni lieti e agitati.
La realizzazione delle microinstallazioni – spesso improntate ad un gusto ironico e autoironico – è affidata ad un laboratorio composto da ospiti dell’Esercito della Salvezza e studenti universitari di Psicologia.
Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
Ufficio stampa Zetema Progetto Cultura: Gabriella Gnetti 0682077305 (348 2696259) g.gnetti@zetema.it
Inaugurazione 12 luglio 2012 ore 18.30
Sala Santa Rita
via Montanara (adiacenze piazza Campitelli).
Orario di apertura: Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì.
Ingresso libero