Kira De Pellegrin
Giustino De Santis
Franca Dioli
Aoi Hasegawa
Pietro Olivieri
Jakob Shalmaneser
Carlo Scagnelli
Lorenza Berzieri
Le forme non permangono. Un percorso lungo l'opera di cinque artisti per riflettere sull'ambizione costruttiva dell'uomo.
a cura di Jakob Shalmaneser
Allestimento: Arch. Carlo Scagnelli
Coordinamento: Lorenza Berzieri
In controtendenza rispetto alla politica della maggior parte delle Gallerie,
che prevede lunghissime chiusure estive o l’allestimento di mostre molto
spesso leggére fino all’insignificanza, Biffi Arte inaugura il 12 luglio
un’esibizione concettualmente innovativa. Che si avvale – come immagine
guida – di una pagina del taccuino di Dmitri Mendeleev in cui il grande
scienziato abbozza quella che sarebbe divenuta la Tavola periodica degli
elementi: un documento che appartiene alla prestigiosa Oesper Collection
della University of Cincinnati.
Silicio le forme non permangono, è, in sostanza, un percorso lungo l’opera
di cinque artisti che conduce il visitatore a porsi molte domande
sull’ambizione costruttiva dell’uomo. Il silicio è il secondo elemento più
comune della crosta terrestre, ed è stato qui preso a simbolo
dell’inesauribilità della materia cui l’uomo può attingere nella sua frenesia
di azione, edificazione e comunicazione. L’esibizione accomuna nel
proprio percorso sia un’arte informale sia opere di figurazione, quasi a
suggerire il dubbio che tale suddivisione abbia poca ragione d’essere,
essendo ben più sostanziale, nell’uomo che fa, che fabbrica, che crea, una
comune illusione di governare con le proprie mani e il proprio pensiero
quell’incommensurabile quantità di materia che è il mondo.
Una mostra sicuramente connotata da una semplicità quasi religiosa
dell’apparato e da un suggestivo superamento di categorie artistiche fin qui
credute, se non veritiere, utili.
Kira De Pellegrin
Di questa artista italo-tedesca nata nel 1972 esponiamo quattro WHITES ON STEEL,
opere di enorme impatto prelogico nelle quali al gesto pittorico riesce – come ha scritto
Alessandra Santin – di ribadire la relazione possibile tra mistero e realtà concreta.
Giustino De Santis
Nato in Abruzzo nel 1942 ma da tempo residente a Roma, l’artista ha raggiunto
ragguardevoli risultati formali in una sintesi assai personale di vitalità e astrazione. In
mostra sono proposti cinque lavori di grande formato che danno piena evidenza alla
verità delle parole usate da Duccio Trombadori: I suoi moduli formali sono pur sempre
fattori visivi che danno sfogo al furore fantastico proiettato ad assumere esteticamente il
principio originario della conoscenza.
Franca Dioli
Di questa cultrice delle danze liberatorie e pittrice parca nell’espressione e non
ostensiva, nata a Piacenza nel 1963, esponiamo due tele del periodo modenese e
proiettiamo un video di inquietante drammaticità, in cui al corpo umano è consentita
l’audacia di esprimere l’impossibilità di addivenire ad una forma definitiva.
Aoi Hasegawa
Nata a Lafayette nel 1974, Hasegawa è stata a lungo scenografa di importanti
trasmissioni televisive giapponesi, per poi trasferirsi a Milano, dove svolge l’attività di
docente. Appositamente per questa mostra ha allestito un GIARDINO INFINITO che
realizza un compito difficilissimo nella postmodernità: quello di palesare il sacro
nell’inconsistenza della realtà.
Pietro Olivieri
Romano da una vita, ma nato a Sorrento nel 1967, l’artista ha fondato l’En-sablismo, un
movimento pittorico che intende sottrarre la superficie del quadro alla sua piatta
neutralità per conferirle un sostrato siliceo, attinto anche alle più remote latitudini, che
sappia riecheggiare matericamente le origini del mondo. In mostra esponiamo suoi
lavori appartenenti al filone più elegantemente vicino alla tradizione della pittura
muraria romana.
Inaugurazione: Giovedì 12 luglio ore 18
Biffi Arte s.r.l. c/o Palazzo Marazzani Visconti
Piazza Sant’Antonino – Via Chiapponi, 39 Piacenza
Orari: da martedì a domenica, dalle 15,30 alle 19,30. Lunedì chiuso
Ingresso libero