The Silence of the Lambs. I protagonisti di questi lavori inediti sono cattivissimi, cinici e si fanno beffa del mondo, sono i responsabili tanto del crollo di Wall Street, quanto delle speculazioni sui mercati asiatici.
A cura di Igor Zanti
Gestalt Gallery inaugura, in anteprima mondiale, il nuovo lavoro di Max Papeschi raccolto nella mostra personale “The silence of lambs” a cura di Igor Zanti.
In anteprima mondiale il nuovo lavoro di Max Papeschi. Dopo i successi internazionali che hanno portato Max Papeschi ad affermarsi come artista internazionale, la Gestalt Gallery di Pietrasanta ospita i nuovi lavori inediti dell’artista milanese raccolti nella mostra The silence of lambs, a cura di Igor Zanti.
The Silence of Lambs, è il titolo originale del film con Antony Hopkins nei panni dell’inquietante Hannibal Lecter, che è stato tradotto in italiano con Il silenzio degli innocenti.
Ed è proprio l’innocenza nella sua accezione idealizzata e letteraria che siamo usi riferire alla sfera infantile, un’innocenza inventata dagli adulti per conferire all’infanzia una dimensione di nostalgica età dell’oro, che ha incuriosito il nostro artista spingendolo a realizzare una nuova serie di lavori che hanno per protagonisti dei bambini.
Max Papeschi, taumaturgo del politicamente scorretto, non ha perso l’occasione per ribaltare - come è tipico nella sua ricerca artistica basata su ossimori concettuali - questa visione idealizzante dei primi anni di vita dell’essere umano, per rileggerli in maniera più veritiera ed, a tratti, più cinica. I bambini di Max Papeschi non sono tanto legati ad una dimensione di incosciente innocenza, ma piuttosto sono metafore degli adulti, loro grottesche rappresentazioni, esseri che non hanno ancora sviluppato il controllo e la moderazione, che dovrebbero essere tipiche dell’età adulta.
I protagonisti di questi lavori inediti, presentati per la prima volta a Pietrasanta, sono cattivissimi, cinici, e si fanno beffa del mondo, sono i responsabili tanto del crollo dei Wall Street, quanto delle speculazioni sui mercati asiatici.
Doppia è la chiave di lettura di questa nuova serie: da un lato un’analisi dei temi più importanti della nostra attualità attraverso l’ironica ed inquietante metafora del bambino urlante e dall’altro il tentativo di puntare lo sguardo, in maniera anche un po’ cruda, sulle molte infanzie negate che, secondo una ricerca dell’Unicef, interessano circa un miliardo di bambini al mondo.
Max Papeschi è nato a Milano nel 1970. Vive e lavora a Milano.
Arriva alla digital-art dopo l’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Come artista figurativo il suo approccio con l’Art-World è stato d’immediato successo sia di pubblico che di critica. Il suo lavoro Politically-Scorrect, mostra una società globalizzata e consumista rivelandone i suoi orrori in maniera ironicamente realistica. Dal Topolino Nazista al Ronald McDonald Macellaio le icone cult perdono il loro effetto tranquillizzante per trasformarsi in un incubo collettivo. Ha esposto i suoi lavori in molte gallerie in giro per il mondo.
Titolo: The silence of lambs
Inaugurazione 4 Agosto 2012 ore 19
GestaltGallery
Via Stagio Stagi, 28 - Pietrasanta (LU)
Orario: 18.30-20.30 e 21.30-00.30
Ingresso libero