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11/5/2003

Lidia Sanvito

Studioventicinque, Milano

DOREEN

A cura di Giorgio Zanchetti

Con l'installazione Doreen Lidia Sanvito propone una riflessione su un particolare aspetto della violenza pervasiva e strisciante messa in atto attraverso il sistema economico globalizzato delle multinazionali.

In un periodo in cui la determinante matrice economica dei più aspri conflitti internazionali può farci perdere di vista la presenza più silenziosa, ma altrettanto temibile, di altre forme di sopraffazione, in Doreen viene data una forma macroscopica e pertanto visibile al profluvio di carta attraverso la quale la burocrazia aziendale internazionale tenta di imporre un controllo sempre più capillare non solo sulla produttività, ma anche sulla vita di relazione e sulla personalità dei propri dipendenti.

L'opera - che prende il titolo dal "personaggio" di Doreen, direttrice finanziaria per l'Europa della multinazionale a cui l'autrice fa riferimento - è concretamente costituita dalla documentazione relativa alla procedura di valutazione di un dirigente da parte dell'azienda, non solo attraverso l'emissione di giudizi (vere e proprie pagelle) da parte dei dirigenti di livello superiore, ma anche attraverso l'insistita raccolta di opinioni e di dati sulla persona da esaminare presso i colleghi e i collaboratori: "Le competenze valutate sono quelle che attengono alla conoscenza del settore (Business Area), alla sezione clienti (Customer Area), ai rapporti con i colleghi (People Area), alle competenze professionali (Professional Competences) e speciali (Special Competences). Alla fine della 'pagella', segue un commento del superiore, con divisione di giudizio sui punti forti e sui punti deboli del dipendente."

Nell'eventualità di un conflitto tra il dipendente e l'azienda (che si configura come una precisa pressione per costringere il dipendente a dimettersi, cioè un vero e proprio caso di mobbing) vengono messi in campo, con una determinazione talvolta agghiacciante, giudizi a tutto campo "che attaccano aspetti di personalità o caratteriali con un forte potere distruttivo; per esempio, alla sottocategoria di giudizio della People Area, Empathy (ability to be in somebody else' shoes) viene dato il punteggio minimo, come pure alla voce Flexibility, che attiene sia alla capacità di adattare il proprio comportamento alle situazioni, che a quella di cambiare punto di vista, cogliere le sfumature in quello degli altri e saper risolvere i problemi in modo agile." Fino alla vera e propria ingerenza nel privato o alla discriminazione etnica, politica o sociale.
L'umanità e la dignità dell'individuo non hanno spazio fuori dalle dinamiche del profitto: etica e relazione non sono più dimensioni pertinenti alla persona, ma elementi sterili e disumanizzati di una banale previsione di bilancio.

A Doreen è affiancata una seconda installazione (Senza titolo), composta da una serie di raccoglitori da ufficio e di contratti di lavoro stracciati con la macchina per distruggere i documenti.

Inaugurazione: lunedì 12 maggio 2003, dalle ore 19.00

TUFANO STUDIOVENTICINQUE
ASSOCIAZIONE CULTURALE
via Col di Lana 14, 20136 Milano - tel. 02 89420303

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